- 20 Febbraio 2011
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INTRODUZIONE Nel Vicino Oriente antico - un' area comprendente la Mesopotamia, l' altopiano anatolico, le coste siro-palestinesi, l' Egitto, dal IV millennio al VI secolo a.C si avvicendano diverse civiltà, frutto dell' incontro/scontro tra popoli sedentari e nomadi, destinate, alcune, a vita breve, altre ad un lungo avvenire, tutte comunque accomunate da una caratteristica: l' importanza assunta dalle città, in quanto luoghi dell' organizzazione del lavoro e della centralizzazione politica. Nella pianura mesopotamica, solcata dai fiumi Tigri ed Eufrate e resa fertile dalle pazienti opere di canalizzazione degli uomini, fiorirono, nel corso di secoli, molte culture: i Sumeri, organizzati in un sistema di Citta-Stato, tra cui ricordiamo Ur ed Uruk; gli Accadi, che sotto Sargon e Naram-Sin danno vita al primo <<Impero Universale>> della storia; i Babilonesi di Hammurabi, re saggio e sapiente, cui si deve un celebre codice di leggi; gli Assiri, popolo bellicoso e feroce, che in breve tempo dà vita ad un vasto ma fragile impero; i Persiani, che grazie alle capacità politico - organizzative dei sovrani impongono la loro egemonia sull' area che va dalla valle dell' Indo fino all' Egitto. LA MESOPOTAMIA E LA NASCITA DELLE CITTÀ Intorno al 3500 a.C, nella bassa Mesopotamia nascono le prime Città. La formazione dei centri urbani è il risultato di un nuovo rapporto dell' uomo con la natura: la regione infatti, è resa fertile, da opere irrigue in grado di incanalare e di trasportare le acque del Tigri e dell' Eufrate, permettendo così raccolti abbondanti. Due sono gli elementi che caratterizzano la città: la divisone e la specializzazione del lavoro e la centralizzazione politica. Nella città sono attivi, oltre ai contadini, altri lavoratori specializzati,che si dedicano alla lavorazione di manufatti o che prestano servizi indispensabili per la vita della comunità. La centralizzazione politica si esprime nelle <<grandi organizzazioni>>: il tempio, la sede del dio e dei suoi sacerdoti, e il palazzo, la sede del re. Tempio e palazzo cooperano per garantire il controllo della città sui villaggi. SUMERI ED ACCADI La Mesopotamia è terra d' incontro fra differenti popoli. Le prime genti ad occupare questo territorio sono i Sumeri e gli Accadi. Diversi per origine e lingua, essi si integrarono al tal punto da dare origine ad una comune cultura mesopotamica, interetnica, prodotta cioè dalla fusione di più popoli. L' INVENZIONE DELLA SCRITTURA L' invenzione della scrittura è da mettere in relazione con la nascita delle città e l' esigenza delle <<grandi organizzazioni>> di registrare il movimento dei beni economici. Le prime attestazioni della scrittura risalgono al 3100 a.C e provengono dalla città di Uruk. L' attività della scrittura è una pratica complessa e laboriosa: a tal fine nascono scuole in cui si formano gli scribi, gli specialisti della scrittura. LA RELIGIOSITÀ MESOPOTAMICA Le popolazioni mesopotamiche praticano il politeismo. L' immagine delle divinità mesopotamiche è modellata su quella dai re: gli dei sono concepiti con sembianze umane, legati da rapporti di parentela, organizzati gerarchicamente, dotati di potere assoluto sugli uomini, pronti a punirli per le loro trasgressioni. GLI ACCADI E L' IMPERO UNIVERSALE Verso il 2300 a.C, il conflitto tra le città per il controllo della regione mesopotamica dà un forte impulso alla creazione di un grande impero. Sargon di Accad ed il suo successore Naram-Sin sono i primi sovrani a creare un dominio imponente sulle <<quattro parti del mondo>> allora conosciute; si afferma così l' idea di un impero universale. Raggiunta la massima espansione, l' impero accadico si avvia verso una graduale decadenza L' IMPERO BABILONESE La Mesopotamia vive una nuova stagione di stabilità politica con Hammurabi, re di Babilonia (1792-1750 a.C). Il nome Hammurabi è legato sopratutto al <<Codice>>, una raccolta non organica di sentenze pronunciate dal re. I PRIMI INDOEUROPEI, GLI ITTITI Nel II Millennio a.C, il quadro politico e culturale del Vicino Oriente si arricchisce con lo sviluppo in Anatolia della civiltà Ittita. Gli Ittiti parlano una lingua nuova, appartenente al ceppo linguistico Indoeuropeo, e sono i primi Indoeuropei ad apparire sullo scenario della storia. Dalla capitale Khattusha gli Ittiti lanciano numerose spedizioni militari sia in direzione dell' area mesopotamica, sia in direzione della Siria. Qui entrano a diretto contatto con la sfera di influenza egizia. A Quadesh (1275 a.C) si scontrano, con un nulla di fatto, i soldati del faraone Ramses II e del re Ittita Muwatalli. Viene quindi stipulato un trattato che stabilisce la spartizione della Siria in due zona di influenza. I POPOLI DEL MARE Intorno al 1200 a.C, l' invasione dei Popoli del Mare provenienti dalla penisola balcanica, pone fine all' impero Ittita. Secondo la storiografia tradizionale, questo evento segna il passaggio dall' <<età del bronzo>> all' <<età del ferro>> IL DOMINIO ASSIRO Parallelamente a queste vicende, in Mesopotamia, si afferma la potenza Assira. Grazie alla bellicosità, tra l' VIII ed il VII scolo a.C gli Assiri occuparono pressochè tutto il Vicino Oriente, dando vita ad un vasto Impero. La durezza e la ferocia della dominazione assira e, però, fonte di debolezza per lo stesso impero. Alla fine del VII secolo a.C infatti, cade Ninive, la capitale imperiale. UNA NUOVA POTENZA MEDIORIENTALE, I PERSIANI Intorno alla metà del VI secolo a.C la regione mesopotamica è interessata dalla prorompente espansione Persiana. Provenienti dall' altopiano Iranico, i Persiani, grazie alle travolgenti conquiste del re Ciro detto "Il Grande", Cambise e Dario I, danno vita ad un vasto impero, esteso dai confini dell' India fino all' Egitto. Nei confronti dei popoli sottomessi i Persiani esercitano il loro dominio con estrema moderazione e cercano di assimilare ed integrare le lingue, le religioni e le culture delle varie regioni. I Persiani sono monoteisti: hanno un loro dio, Ahura Mazda, un libro sacro, l' Avesta, ed un profeta, Zarathrustra. |