- 20 Febbraio 2011
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INTRODUZIONE L' Egitto è un <<dono>> del Nilo. Lungo questo fiume, infatti, si sviluppò la civiltà egizia, destinata a perdurare per circa 40 secoli. Al Nilo si deve anche il carattere di compattezza ed omogeneità che è una delle caratteristiche principali di questa civiltà. Per gli egizi il Nilo non era solamente un fiume maestoso, bensì un dio buono e propizio, dispensatore di vita. Le piene del Nilo, infatti, avevano effetti benefici sull' agricoltura. Del Nilo, gli egizi, sfruttavano anche la natura selvatica, che rigogliosa sorgeva lungo le sue rive. La vegetazione lussureggiante delle terre intorno al Nilo era costituita da Palme, Papiri e da infinite varietà di fiori. Le sue rive ospitavano una fauna altrettanto esuberante: bufali, cinghiali, oche, fenicotteri, ibis, quaglie, cigni ed ancora, ippopotami, serpenti, coccodrilli. Le sue acque inoltre costituivano veri e propri vivai di pesci. Gli scenari nilotici apparivano a molti egizi come luoghi paradisiaci, in particolare ai nobili, che lungo le rive del Nilo praticavano la pesca e la caccia. L' EGITTO DONO DEL NILO La civiltà egizia, come quella Mesopotamica, è una civiltà urbana che si sviluppa attorno ad un grande fiume, il Nilo. Anche in Egitto l' agricoltura è alla base dell' economia: essa è favorita dalle acque del fiume, che periodicamente inondano il terreno rendendolo fertile. Nei periodi di piena del Nilo le attività agricole si susseguono febbrilmente: bisogna arare, seminare, costruire dighe ecc.. Tutto ciò richiede la presenza di un' autorità centrale in grado di coordinare e di dirigere i lavori. DALL' ANTICO AL NUOVO REGNO Dopo l' unificazione dei regni dell' Alto e Basso Egitto(3100 a.C), nella storia dell' antico Egitto si alternano periodi caratterizzati da un forte potere centrale e da spinte espansionistiche(Antico, Medio e Nuovo Regno), a periodi di frammentazione politica (Primo e Secondo periodo Intermedio), cui si accompagnano gravi crisi economiche. Il periodo di massimo splendore politico, economico e culturale dell' Egitto coincide con il nuovo regno (1570 - 1085 a.C) allorquando i suoi confini comprendono la Nubia, la Palestina, la Siria ed il Libano. A partire dalle invasioni dei Popoli del Mare, 1200 a.C, ha inizio, per l' Egitto, un periodo di lento ma inesorabile declino: da questo momento in poi, infatti, la sua vicenda politica si confonde con quella delle potenze che si susseguono nel dominarlo. Nonostante le molteplici invasioni, l' Egitto riesce a mantenere inalterata, per circa 40 secoli la propria identità culturale. LA SOCIETÀ EGIZIA Come quella Mesopotamica, anche la società egizia è fortemente gerarchizzata: al vertice c'è il faraone, nelle cui mani è accentrato il potere. Un efficiente apparato burocratico, costituito da funzionari e scribi, garantisce il funzionamento della macchina statale. Un ruolo importante è svolto anche dai sacerdoti, depositari di un potere non solo religioso e magico, ma anche tecnico e scientifico. Alla base della società i soldati, gli artigiani ed i contadini. LA RELIGIOSITÀ EGIZIA In Egitto il faraone è considerato un dio ed è identificato con varie divinità. La religione Egizia è frutto della fusione di vari culti locali, caratterizzati dallo zoomorfismo, a cui nel tempo si associa l' antropomorfismo. Il faraone Amenofi IV (1377 - 1358 a.C) tenta, senza successo, di imporre una forma di monoteismo fondato sul culto del disco solare, Aton. La contraddistingue anche per l' originale modo di concepire il rapporto fra il mondo dei vivi e quello dei morti: per gli Egizi, infatti, la morte, introduce l' uomo alla vita eterna. LA SCRITTURA EGIZIA Come in Mesopotamia, anche in Egitto esistono gli specialisti della scrittura, gli scribi, i quali conoscono a fondo i segreti della particolare scrittura pittografica egizia: i geroglifici. Il loro apprendimento è molto faticoso, ma lo scriba ha davanti a sè la prospettiva di una fulgida carriera. |