potrebbero essere così. (© foto NASA/GSFC/C. Meane) Il Giappone programma l'installazione di un grande impianto fotovoltaico nello spazio che produrrà energia elettrica e la trasmetterà sulla Terra senza fili. Fantascienza? Visti i costi sembra più che altro fantaeconomia. (Franco Severo 7 settembre 2009)
Entro il 2040 quasi 300.000 abitazioni giapponesi potrebbero utilizzare la prima corrente elettrica prodotta nello spazio: secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Bloomberg il colosso dell’elettronica Mitsubishi e IHI Corp si sarebbero associate in un progetto da oltre 30 miliardi di euro (l'equivalente di una manovra finanziaria italiana) finalizzato a costruire un gigantesco impianto fotovoltaico orbitante.
Energia a microonde. Il progetto è descritto in un documento di 15 pagine diffuso nei giorni scorsi dal Ministero del Commercio nipponico: la centrale avrà circa 4 km quadrati di pannelli solari che produrranno 1 GW di corrente. Verrà installata a 36.000 km di altezza e invierà l’energia sulla Terra senza bisogno di cavi, grazie ad una nuova tecnologia a microonde alla quale Mitsubishi sta già lavorando da 4 anni.
Costi... spaziali. Il più grande limite di questo ambizioso progetto per ora sembra essere di natura finanziaria: la produzione di corrente spaziale, per essere economicamente conveniente, dovrebbe costare circa 1 centesimo di quanto costa ora, ma entro nei prossimi 30 anni le cose dovrebbero cambiare. Per ora il Governo del Sol Levante e l’Agenzia Spaziale Giapponese hanno in programma di lanciare nel 2015 un satellite con alcuni pannelli solari allo scopo di testare la trasmissione senza fili di energia dalla ionosfera alla Terra.
L'America resta a guardate. E gli americani? Non sembrano particolarmente attratti da questa tecnologia: dal 2007 ad oggi vi hanno investito solo 80 milioni di dollari in sporadiche ricerche. E, vista la crisi economica e i pesanti tagli imposti dal Presidente Obama ai programmi spaziali, la situazione non sembra destinata a cambiare in tempi brevi.
Fonte; corriere.it
Entro il 2040 quasi 300.000 abitazioni giapponesi potrebbero utilizzare la prima corrente elettrica prodotta nello spazio: secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Bloomberg il colosso dell’elettronica Mitsubishi e IHI Corp si sarebbero associate in un progetto da oltre 30 miliardi di euro (l'equivalente di una manovra finanziaria italiana) finalizzato a costruire un gigantesco impianto fotovoltaico orbitante.
Energia a microonde. Il progetto è descritto in un documento di 15 pagine diffuso nei giorni scorsi dal Ministero del Commercio nipponico: la centrale avrà circa 4 km quadrati di pannelli solari che produrranno 1 GW di corrente. Verrà installata a 36.000 km di altezza e invierà l’energia sulla Terra senza bisogno di cavi, grazie ad una nuova tecnologia a microonde alla quale Mitsubishi sta già lavorando da 4 anni.
Costi... spaziali. Il più grande limite di questo ambizioso progetto per ora sembra essere di natura finanziaria: la produzione di corrente spaziale, per essere economicamente conveniente, dovrebbe costare circa 1 centesimo di quanto costa ora, ma entro nei prossimi 30 anni le cose dovrebbero cambiare. Per ora il Governo del Sol Levante e l’Agenzia Spaziale Giapponese hanno in programma di lanciare nel 2015 un satellite con alcuni pannelli solari allo scopo di testare la trasmissione senza fili di energia dalla ionosfera alla Terra.
L'America resta a guardate. E gli americani? Non sembrano particolarmente attratti da questa tecnologia: dal 2007 ad oggi vi hanno investito solo 80 milioni di dollari in sporadiche ricerche. E, vista la crisi economica e i pesanti tagli imposti dal Presidente Obama ai programmi spaziali, la situazione non sembra destinata a cambiare in tempi brevi.