- 15 Dicembre 2009
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La confusione è assoluta ma l'ultima dichiarazione di Emmanuel Adebayor a RMC sembra non lasciare spazio ai dubbi: "Avevamo fatto una riunione tra noi calciatori ieri e avevamo deciso che giocando avremmo fatto qualcosa di buono per il nostro Paese, in segno di rispetto per coloro che sono morti - ha detto il capitano della nazionale del Togo - ma sfortunatamente il Capo di Stato e le autorità del nostro Paese hanno preso una decisione diversa, quindi facciamo le valigie e torniamo a casa. Anche le nostre famiglie e i nostri cari ci hanno detto che se volevamo potevamo giocare ma chi comanda ne sa più di noi. Ci sarà un altro attacco? Nessuno lo sa. Ma se ci hanno ordinato di rientrare è forse perchè sanno che siamo ancora in pericolo. Chi governa sa cosa è meglio per noi".
VOCI E SMENTITE — Quella di Adebayor è l'ultima puntata di un giallo andato avanti per più di 24 ore. Dopo aver annunciato ai quattro venti la voglia di andar via, con dichiarazioni in tal senso di almeno 6 giocatori a media francesi e inglesi, i nazionali del Togo avevano apparentemente cambiato idea nelle ultime ore. Come spiegato da Adebayor, i giocatori avevano deciso di restare, come aveva dichiarato l’attaccante del Nancy Ayité alla radio francese RMC: "Abbiamo pensato che è un peccato andar via, per molti di noi è la prima Coppa d’Africa e vogliamo giocare per onorare i nostri morti”. E Romao; “Ci sono stati dei morti, non possiamo andar via così, dobbiamo restare per loro”.
MISTERO — Ancora più incredibile: nella notte tra sabato e domenica si è diffusa la voce che nemmeno l’autista angolano del pullman del Togo, la prima vittima accertata già dal venerdì, sarebbe morto. “E’ ancora vivo. È in terapia intensiva ma è vivo”, ha dichiarato il Ministro angolano Gilbert Fossoun Houngbo. Qui le notizie sono meno certe che per Obilale, del poveretto non è mai stato diffuso nemmeno il nome, ma la cosa serve per dare l’idea del caos che circonda l’intera faccenda.
GHANA, PRESENZA CONFERMATA — Il Ghana conferma la partecipazione alla Coppa d'Africa che si apre oggi in Angola. "La squadra ha ricevuto assolute garanzie sulla sicurezza dopo l'attacco terroristico subito venerdì dal Togo", fa sapere la federcalcio ghanese (GFA) dal proprio sito ufficiale. "Giocheremo, non ci ritireremo", dice il presidente federale, Kwesi Nyantakyi. Il Ghana è inserito nel Gruppo B del torneo e avrebbe dovuto esordire domani contro il Togo.
VOCI E SMENTITE — Quella di Adebayor è l'ultima puntata di un giallo andato avanti per più di 24 ore. Dopo aver annunciato ai quattro venti la voglia di andar via, con dichiarazioni in tal senso di almeno 6 giocatori a media francesi e inglesi, i nazionali del Togo avevano apparentemente cambiato idea nelle ultime ore. Come spiegato da Adebayor, i giocatori avevano deciso di restare, come aveva dichiarato l’attaccante del Nancy Ayité alla radio francese RMC: "Abbiamo pensato che è un peccato andar via, per molti di noi è la prima Coppa d’Africa e vogliamo giocare per onorare i nostri morti”. E Romao; “Ci sono stati dei morti, non possiamo andar via così, dobbiamo restare per loro”.
MISTERO — Ancora più incredibile: nella notte tra sabato e domenica si è diffusa la voce che nemmeno l’autista angolano del pullman del Togo, la prima vittima accertata già dal venerdì, sarebbe morto. “E’ ancora vivo. È in terapia intensiva ma è vivo”, ha dichiarato il Ministro angolano Gilbert Fossoun Houngbo. Qui le notizie sono meno certe che per Obilale, del poveretto non è mai stato diffuso nemmeno il nome, ma la cosa serve per dare l’idea del caos che circonda l’intera faccenda.
GHANA, PRESENZA CONFERMATA — Il Ghana conferma la partecipazione alla Coppa d'Africa che si apre oggi in Angola. "La squadra ha ricevuto assolute garanzie sulla sicurezza dopo l'attacco terroristico subito venerdì dal Togo", fa sapere la federcalcio ghanese (GFA) dal proprio sito ufficiale. "Giocheremo, non ci ritireremo", dice il presidente federale, Kwesi Nyantakyi. Il Ghana è inserito nel Gruppo B del torneo e avrebbe dovuto esordire domani contro il Togo.