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I risultati di una ispezione del centro nazionale del sangue alla banca del cordone ombelicale di Sciacca consegnati all'Ars: "Abbiamo scoperto che le sacche dove erano conservati i cordoni non erano conservate bene, adesso qualcuno chieda scusa alle mamme siciliane". Uno spreco da 600 mila euro all'anno: a tanto ammonta il costo per la conservazione di questo materiale
di ANTONIO FRASCHILLA
"Qualcuno dovrà chiedere scusa a ventimila donatrici siciliane ingannate da un drappello di impostori. Le donne che hanno donato il cordone ombelicale, ora scoprono come le cattive condizioni di conservazione abbiano reso vano il loro gesto". La denuncia arriva dal presidente della commissione Sanità dell'Ars, Pippo Digiacomo (Pd), al termine dell'audizione del commissario straordinario dell'Asp e dei rappresentanti della banca del sangue cordonale di Sciacca (Agrigento), struttura costata milioni di euro alla Regione.
"Le unità cordonali - spiega Digiacomo - dovrebbero essere conservate secondo standard qualitativi che consentano il loro impiego a livello internazionale. Questo purtroppo non è avvenuto e ora, dopo un sopralluogo degli ispettori del centro nazionale sangue, sarà necessaria la distruzione delle sacche".
Solo la conservazione di questo materiale costa 600 mila euro all'anno: cifra che la Banca sospende dal 1999 per uno spreco da 11 milioni di euro, considerando anche i costi della struttura.
La banca cordonale di Sciacca è una delle 19 presenti in Italia. Già nel 2011la Regione aveva commissariato il centro di Sciacca. Nata nel 1999 la banca saccense è arrivata a raccogliere circa 20 mila sacche cordonali, di cui, però, solo la metà studiate e tipizzate. Il deputato del Pd Angelo Capodicasa, in un'interpellanza del settembre 2011, aveva sottolineato anche i costi sostenuti dalla Regione per una nuova area, dove dovrebbero essere stoccati i cordoni: un costo di cui la Regione si è caricata gli interessi, 120 mila euro al mese per più di 9 anni.
Fonte:
di ANTONIO FRASCHILLA
"Qualcuno dovrà chiedere scusa a ventimila donatrici siciliane ingannate da un drappello di impostori. Le donne che hanno donato il cordone ombelicale, ora scoprono come le cattive condizioni di conservazione abbiano reso vano il loro gesto". La denuncia arriva dal presidente della commissione Sanità dell'Ars, Pippo Digiacomo (Pd), al termine dell'audizione del commissario straordinario dell'Asp e dei rappresentanti della banca del sangue cordonale di Sciacca (Agrigento), struttura costata milioni di euro alla Regione.
"Le unità cordonali - spiega Digiacomo - dovrebbero essere conservate secondo standard qualitativi che consentano il loro impiego a livello internazionale. Questo purtroppo non è avvenuto e ora, dopo un sopralluogo degli ispettori del centro nazionale sangue, sarà necessaria la distruzione delle sacche".
Solo la conservazione di questo materiale costa 600 mila euro all'anno: cifra che la Banca sospende dal 1999 per uno spreco da 11 milioni di euro, considerando anche i costi della struttura.
La banca cordonale di Sciacca è una delle 19 presenti in Italia. Già nel 2011la Regione aveva commissariato il centro di Sciacca. Nata nel 1999 la banca saccense è arrivata a raccogliere circa 20 mila sacche cordonali, di cui, però, solo la metà studiate e tipizzate. Il deputato del Pd Angelo Capodicasa, in un'interpellanza del settembre 2011, aveva sottolineato anche i costi sostenuti dalla Regione per una nuova area, dove dovrebbero essere stoccati i cordoni: un costo di cui la Regione si è caricata gli interessi, 120 mila euro al mese per più di 9 anni.
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