Alberto Stati torna in aula "Sono innocente"

LoLLoPoWa

Utente Esperto
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5 Agosto 2010
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La fidanzata Chiara Poggi morì
4 anni fa: l'accusa chiede nuove perizie per inchiodare il giovane.
Nessun saluto in aula a Milano
con i genitori della vittima
MILANO
Alberto Stasi, il giovane imputato per l’omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi, questa mattina nel corso dell’udienza del processo di secondo grado che si sta celebrando a Milano ha reso dichiarazioni spontanee per ribadire la sua innocenza.

Quando il presidente della II sezione penale della Corte d’Assise d’Appello ha chiesto se aveva qualcosa da dire, Alberto Stasi ha risposto: «Non ho altro da aggiungere rispetto a quello che ho detto al pm in sede di indagini preliminari» cioè che non aveva ucciso Chiara. Stasi ha reso la sua dichiarazione dopo l’esposizione della relazione da parte del giudice a latere Fabio Tucci.

Prima ancora, subito dopo l’apertura dell’udienza, la difesa rappresentata dal professor Angelo Giarda, il figlio Fabio e l’avvocato Giuseppe Colli, ha sollevato un problema relativo alla presenza in aula dei tre consulenti di parte civile essendo però il processo in camera di consiglio in quanto il rito scelto è l’abbreviato. La corte sul punto, con un’ordinanza, ha deciso l’ammissione dei consulenti di tutte le parti in quanto si tratta di un giudizio «tecnicamente complesso». Superata la questione e dopo la lettura della relazione e la dichiarazione spontanea di Stasi è stato così fissato il calendario: il 22 novembre ci sarà la discussione del sostituto procuratore generale Laura Barbaini e del legale di parte civile mentre il 24 e il 25 novembre la parola passerà alla difesa che ha già preparato una memoria.

Il 6 dicembre quindi ci sarà la camera di consiglio dalla quale i giudici potranno uscire o con il verdetto o con la decisione di rinnovazione del dibattimento come chiederanno pg e parte civile. Come ha spiegato il professor Giarda comunque già da oggi la difesa era pronta per la sua discussione. Infatti dietro all’udienza di oggi ci sono mesi di lavoro non solo dei legali ma anche di Alberto che dalla scorsa primavera si è rimesso a studiare le carte «anche se non ha più l’assillo - ha precisato Giarda - del primo grado in quanto ore c’è una sentenza di 155 pagine che lo assolve pienamente».

Questa mattina alla prima udienza non c'è stato alcun saluto in aula tra Stasi e i genitori di Chiara Poggi. I loro sguardi non si sono neppure incrociati ma hanno tenuto le distanze. Quel che pensano i Poggi, e cioè che Alberto sia colpevole, è scritto a chiare lettere nei motivi d’appello presentati tempo fa.