Allegri: «Una vittoria per la Sardegna»
Se l’anno scorso il Cagliari è stato grande protagonista, in questa stagione sta facendo se possibile ancora meglio. La classifica dice settimo posto a soli cinque lunghezze dalla Juventus, che oggi è caduta al Sant’Elia. I rossoblù si sono imposti 2-0, per l’ovvia felicità di Massimiliano Allegri: «È qualcosa di bello che abbiamo regalato a tutti i tifosi della città e della Sardegna - dice il tecnico livornese -. Sono venuti in massa allo stadio a sostenerci: li abbiamo ripagati».
SPIRITO - A impressionare oggi, come in altre occasioni, è stata l’intensità che il Cagliari ha messo in campo: «Non dobbiamo perdere questo spirito - conviene Allegri -. In alcuni frangenti a Milano (contro il Milan, ndr) ci eravamo smarriti, oggi non abbiamo sbagliato nulla. Tutti si sono sacrificati, a cominciare dagli attaccanti».
L’ARBITRO - La Juventus ha protestato per un rigore non concesso per un fallo su Amauri, ma anche il Cagliari ha da ridire qualcosa per un mani in area di Caceres. Allegri, dall’alto della vittoria, fa però il magnanimo con il direttore di gara De Marco: «Non era facile dirigere una gara così veloce. Sicuramente ci sono stati degli errori, ma ci possono anche stare».
SOFFERENZA - Alla vigilia della sfida con la Juve, Allegri aveva dichiarato che contro i bianconeri il Cagliari avrebbe dovuto soffrire fino all’ultimo. E così è stato, soprattutto nella ripresa: «Ci sarebbe mancato altro - commenta il tecnico rossoblù -. Non dobbiamo dimenticare che loro sono la Juventus e noi il Cagliari. Hanno attaccato, ma quando si trova un avversario che pressa e non fa ragionare, diventa difficile per chiunque».
L’EROE DEL MATCH - Grande protagonista del match con il primo gol del Cagliari - uno missile da 25 metri che ha sorpreso un certo Gigi Buffon - è stato il brasiliano Nenè. L’attaccante racconta quel momento: «Biondini mi ha toccato il pallone, ho visto lo spazio per tirare, e ci ho provato. È andata bene». Per Nenè è il sesto centro. Una media niente male per la sua prima stagione italiana. Ma il diretto interessato non si stupisce più di tanto: «In Portogallo ne ho fatti 20 in 26 partite. In Italia non chiedo tanto, ma col lavoro, giorno per giorno, spero di migliorare, a tutto vantaggio della squadra».
MATRI SUPER - L’altra rete del Cagliari è stata opera di Alessandro Matri, al quinto gol di fila: «Tutti i gol sono importanti - dice lui -. Valgono un punto sia contro la Juve che contro il Chievo. Conta la condizione della squadra. Avevo ricevuto l'ordine di tenere la palla, poi ho avuto la possibilità di questo contropiede e ho segnato. Abbiamo sfruttato le occasioni».
Se l’anno scorso il Cagliari è stato grande protagonista, in questa stagione sta facendo se possibile ancora meglio. La classifica dice settimo posto a soli cinque lunghezze dalla Juventus, che oggi è caduta al Sant’Elia. I rossoblù si sono imposti 2-0, per l’ovvia felicità di Massimiliano Allegri: «È qualcosa di bello che abbiamo regalato a tutti i tifosi della città e della Sardegna - dice il tecnico livornese -. Sono venuti in massa allo stadio a sostenerci: li abbiamo ripagati».
SPIRITO - A impressionare oggi, come in altre occasioni, è stata l’intensità che il Cagliari ha messo in campo: «Non dobbiamo perdere questo spirito - conviene Allegri -. In alcuni frangenti a Milano (contro il Milan, ndr) ci eravamo smarriti, oggi non abbiamo sbagliato nulla. Tutti si sono sacrificati, a cominciare dagli attaccanti».
L’ARBITRO - La Juventus ha protestato per un rigore non concesso per un fallo su Amauri, ma anche il Cagliari ha da ridire qualcosa per un mani in area di Caceres. Allegri, dall’alto della vittoria, fa però il magnanimo con il direttore di gara De Marco: «Non era facile dirigere una gara così veloce. Sicuramente ci sono stati degli errori, ma ci possono anche stare».
SOFFERENZA - Alla vigilia della sfida con la Juve, Allegri aveva dichiarato che contro i bianconeri il Cagliari avrebbe dovuto soffrire fino all’ultimo. E così è stato, soprattutto nella ripresa: «Ci sarebbe mancato altro - commenta il tecnico rossoblù -. Non dobbiamo dimenticare che loro sono la Juventus e noi il Cagliari. Hanno attaccato, ma quando si trova un avversario che pressa e non fa ragionare, diventa difficile per chiunque».
L’EROE DEL MATCH - Grande protagonista del match con il primo gol del Cagliari - uno missile da 25 metri che ha sorpreso un certo Gigi Buffon - è stato il brasiliano Nenè. L’attaccante racconta quel momento: «Biondini mi ha toccato il pallone, ho visto lo spazio per tirare, e ci ho provato. È andata bene». Per Nenè è il sesto centro. Una media niente male per la sua prima stagione italiana. Ma il diretto interessato non si stupisce più di tanto: «In Portogallo ne ho fatti 20 in 26 partite. In Italia non chiedo tanto, ma col lavoro, giorno per giorno, spero di migliorare, a tutto vantaggio della squadra».
MATRI SUPER - L’altra rete del Cagliari è stata opera di Alessandro Matri, al quinto gol di fila: «Tutti i gol sono importanti - dice lui -. Valgono un punto sia contro la Juve che contro il Chievo. Conta la condizione della squadra. Avevo ricevuto l'ordine di tenere la palla, poi ho avuto la possibilità di questo contropiede e ho segnato. Abbiamo sfruttato le occasioni».
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