Copertina
Artista
Allele
Album
Point of Origin
Data di pubblicazione
25 Ottobre 2005
Genere
Hard Rock
Singoli
Stiches
Closer to Habit
Curiosità
L' album, che a inizio 2006 aveva venduto appena 2500 copie, ha da poco raggiunto le 150.000 copie vendute.
Il 21 giugno di questo stesso anno, sarà la data di pubblicazione del secondo album degli Allele: Next to Parallel. Per me e per gli appassionati che si trovano in giro per il mondo è una notizia non solo buona, ma anche attesissima. Proprio per questa occasione, ho deciso di dedicare un po del mio tempo al loro primo album: Point of Origin. Una vera e propria sorpresa, accolta molto bene anche dai numerosi critici musicali, con voti che oscillano dalle 4 stelle su 5 ai giudizi di 8-9.
Appunto per questo, è inutile generalizzare e commentare i semplici giudizi della critica, è il momento di immergersi nel vero e proprio album. Innanzitutto, come mio solito fare, è bene dare uno sguardo alla lineup del disco. Si inizia con "Fake". Chi ascolta i soli primi secondi del brano, in questo caso, potrebbe già partire con dei pregiudizi sulla canzone, quanto sull' intero album. Sbagliando. La canzone è ottima, sonorità originali, che integrano bene l' hard rock con l' alternative. Se ci aggiungiamo una melodia tutt' altro che da buttare, sia nella parte più dura che in quella più soft, ed un testo decisamente accattivante, abbiamo un ottimo pezzo. Forse, tuttavia, la posizione da opener del disco non è adatta per un pezzo del genere, di comprensione probabilmente non immediata.
Proseguiamo con "A different someone". Buon pezzo, niente di imperdibile se preso in sè, ma ha un testo molto valido. In alcuni tratti, le sonorità sembrano simili a quelle del primo brano. Tuttavia, è chiaro che le canzoni in sè sono molto diverse. E' invece semplice iniziare a riconoscere delle sonorità tipiche del gruppo, cosa normalmente quasi impossibile con 2 soli brani. E poi c'è "Closer to Habit". Scelto come primo singolo, è assolutamente un pezzo ottimo e valido per l' ascolto. Chiunque, di fronte a materiale del genere, resterà appassionato a quanto messo in mostra dagli Allele. E subito dopo ci troviamo di fronte all' altro singolo, "Stiches", forse il pezzo più differente rispetto al resto dell' album, più tendente all' hard rock e linee più spinte, ma non meno melodiche. Si ottiene un altro ottimo singolo, che tuttavia, a differenza degli altri, può essere tranquillamente considerato come un pezzo a sè stante ed ugualmente interessante.
Si prosegue, "Lost in your words". La melodia non è male, neanche eccezionale. Sceglierlo come singolo sarebbe stato un mezzo suicidio, tuttavia. E' forse, di tutto l' album, l' unico pezzo a mio parere mediocre. Testo e idea di base buone, ma sviluppate male e senza alcuno spunto particolarmente originale. Ciò che, tuttavia, non lo rende un pezzo da buttare, anzi. Ci si rifà tranquillamente con "Immune", che invece sarebbe stato un altro potenziale singolo di grande successo. Pur senza abbandonare la linea dell' intero album, con questo pezzo è facile riscontrare tuttavia suoni molto meliodici, senza abbandonare una grinta chiaramente in mostra, senza la quale il pezzo sarebbe stato nulla più che mediocre. E di fatto, se non si può gridare al capolavoro, si può giudicare "Immune" un grande brano. Forse sarebbe stato il pezzo ideale per aprire l' album.
L' album prosegue con "Lies". Ancora una volta, un ottimo pezzo. Un testo, bisogna dire, non particolarmente coraggioso: un testo semplice e non particolarmente duro, nonostante la canzone sembri partire con queste premesse. Ma forse è meglio così. Al contrario, "Misunderstood" è un pezzo più melodioso nella musica, più duro nel testo. Ancora una volta, il risultato è facilmente apprezzabile e di sicura qualità. Ultima vera traccia dell' album è "Unknown". Particolarmente azzeccata la scelta di posizionarla come chiusura dell' album a mio parere. Il pezzo è più semplice rispetto al resto dell' album, ed è di conseguenza il più adatto a chiudere un album del genere. Questo, tuttavia, non è a discapito del pezzo stesso, tra i migliori di tutto l' album.
Giudizio Finale
Una buona scelta di voce, unita ad un'altra buona scelta di non esagerare con i riff ma rendere tutto più armonioso e funzionale al brano stesso, senza tuttavia abbandonare una buona tecnica, unita ad un' ottima ritmica... e a dei pezzi semplicemente da paura. Point of Origin non è un album da acquistare a prescindere, sicuramente. Purtroppo l' album non è sicuramente di semplice ascolto, ma per chiunque abbia voglia di ascoltare qualcosa di veramente nuovo, è l' album adatto. E questo sia per gli amanti dell' hard rock, sia per chi apprezza linee più melodiche. Si riesce ad unire le due cose in maniera semplicemente eccellente.
Voto
8
Ultima modifica: