- 10 Marzo 2011
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Amate i gatti ma siete allergici al pelo? Oppure un membro della famiglia soffre di allergia e non potete più tenere un micio? Scelte dolorose per chi adora i felini di casa, ma non si può certo trascurare la propria salute o quella dei propri cari, per quanto il desiderio di un tuttozampe sia forte e radicato.
I ricercatori hanno scoperto un componente cellulare che svolge un ruolo chiave nell’allergia e presto si potrà usare questi dati per cercare nuove cure e per la prevenzione degli attacchi.
Una ricerca importante se pensiamo che il 40% dei bambini affetti da asma allergica vede aggravarsi i sintomi se entra in contatto con i peli del gatto.
Il sistema immunitario, a contatto con gli allergeni, produce una molecola, denominata IgE, che a sua volta stimola il rilascio di sostanze chimiche dalle cellule generando una risposta infiammatoria.
Sulle superficie delle cellule dendritiche opera il recettore del mannosio (MR), capace di legarsi ad una vasta gamma di allergeni, tra cui Fel d 1, allergene del pelo del gatto.
E’ proprio questo recettore che riconosce l’allergene del gatto come un potenziale invasore e spinge a produrre IgE.
L’obiettivo della ricerca sarà pertanto cercare di produrre un farmaco mirato che riesca a bloccare l’azione del recettore. In questo modo non verrà prodotta la molecola che scatena le reazioni allergiche e i soggetti allergici che si avvicinano ad un gatto non svilupperanno più sintomi come prurito, starnuti, lacrimazione.
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