Ambiente:squali, troppe falle in protezione specie a rischio

Marta220

Utente Master
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12 Luglio 2010
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Le norme vigenti sulle specie protette non bastano a salvare gli squali dell'Atlantico.

Secondo un nuovo rapporto dell'associazione ambientalista Oceana, la maggior parte degli esemplari tuttora catturati ed uccisi legalmente appartiene in realta' a specie a rischio.

Meno dell'1% degli squali catturati nell'Atlantico appartiene a categorie protette. Tuttavia, come afferma Oceana, tre quarti degli squali che vengono pescati sono in pericolo d'estinzione e mancano anche strumenti per un contingentamento della pesca.

''E 'solo la punta di un iceberg, ci sono moltissime specie di squali, molte delle quali a rischio estinzione, che sono ancora oggi catturati e uccisi'', ha commentato Elizabeth Wilson Griffin, dell'associazione.

I paesi che fanno parte della Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell'Atlantico (Iccat), dispongono attualmente di normative che garantiscono una protezione che gli ambientalisti definiscono ''molto limitata'' delle diverse specie di squalo. Non ci sono infatti, continua l'associazione, limiti alla pesca per ben 15 specie tra quelle presenti nell' Atlantico, anche se alcune, come lo squalo seta, sono molto vicine all'estinzione.

Nell'Atlantico, a causa della pesca, le popolazioni di alcune specie come lo smeriglio, sono scese del 99% a partire dalla meta' del XX secolo. L'Unione Europea, come riferisce il Guardian, ha vietato da poco la pesca dello squalo smeriglio sia nell'Atlantico sia nel Mediterraneo. Gli scienziati stimano che, anche con le nuove regole dell'UE, saranno necessari 34 anni per un recupero delle diverse popolazioni.

Anche sul fronte del Pacifico iniziano i primi cambi di rotta, per esempio in Cina, dove il commercio di carne di squalo e' per tradizione molto diffuso. Nei menu' dei matrimoni a Pechino e Shangai iniziano a sparire le zuppe di pinna di squalo, molti hotel offrono sconti, tariffe delle camere piu' economiche e altri incentivi per tutte le coppie che scelgono di non servire questa prelibata portata alle loro feste di nozze.

A preoccupare particolarmente il Mediterraneo e' poi la situazione del pesce spada che ha subito, secondo quanto rileva Oceana, un declino della popolazione pari al 50%.

L'associazione, in occasione dell'incontro dell'Iccat ad Istanbul, ha pertanto sollecitato la creazione di un piano di gestione globale per la specie che ''metta fine ad una situazione in cui si pesca in maniera non regolata e libera''.


FONTE: Ansa