SONO APPUNTI PRETTAMENTE PERSONALI, QUINDI CHI VOLESSE COPIARLI DOVREBBE PRIMA CHIEDERMI IL PERMESSO
SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
Sono dette scritture di assestamento le scritture composte al termine del periodo amministrativo al fine di determinare la competenza economica dei componenti positivi e negativi del reddito di esercizio e contemporaneamente determinare gli elementi del patrimonio di funzionamento.
Esse si dividono in scritture:
• Completamento;
• Integrazione;
• Rettifica;
• Ammortamento;
Le scritture di completamento
Esse rilevano operazioni temporalmente ed economicamente di competenza dell’esercizio, in precedenza non registrate . Tali scritture riguardano :
• interessi maturati su c/c;
• stralci di crediti ritenuti inesigibili;
• quota del TFR annua;
• imposte di competenza;
Le scritture di integrazione
Esse rilevano misurate da variazioni finanziarie presunte , quote di costi o ricavi di competenza dell’esercizio e costi che si vogliono potenzialmente attribuire all’esercizio.
Tali scritture riguardano :
• Le quote di costi o ricavi dei ratei;
• Accantonamenti degli oneri futuri;
• Accantonamenti dei fondi rischi.
Le scritture di rettifica
Stornano componenti di reddito già rilevati che, non essendo di competenza dell’esercizio vengono rinviate al futuro.
Le scritture di rettifica riguardano :
• Risconti attivi e passivi;
• Rimanenze di magazzino;
Le scritture di ammortamento.
L’ammortamento è la procedura tecnico-contabile attraverso la quale un costo pluriennale viene ripartito in più esercizi . I costi pluriennali riguardano :
• Immobilizzazioni immateriali;
• Immobilizzazioni materiali .
LE SCRITTURE DI EPILOGO E DI CHIUSURA
Con le scritture di epilogo , traendo i dati dalla situazione economica finale, si fanno affluire nel conto di risultato economico :
• In dare il totale dei saldi dei conti economici accesi ai costi d’esercizio e alle rettifiche ai ricavi
• In avere il totale dei saldi dei conti economici accesi a ricavi d’esercizio e alle rettifiche di costi
Con le scritture di chiusura si rilevano i saldi di chiusura dei conti patrimoniali . Al fine di pareggiare i totali dei conti, i saldi dei conti accessi alle attività si scrivono in avere, mentre i saldi delle passività e del patrimonio netto si scrivono in dare.
IL BILANCIO DI ESERCIZIO
Il bilancio di esercizio è il documento, redatto al termine di ogni periodo amministrativo con cui si rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda e il risultato economico dell’esercizio.
Il bilancio deve essere redatto secondo dei principi di redazione:
• Principio della continuazione dell’attività che si collega al concetto di azienda come istituto atto a perdurare;
• Principio della prudenza, cioè si deve tener conto dei rischi e delle perdite di competenza dell’esercizio anche se conosciuti dopo la chiusura di questo, ma non degli utili sperati;
• Principio della competenza, si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell’esercizio indipendentemente dalla data dell’incasso o del pagamento;
• Principio della costanza, i criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all’altro, ciò permette la comparabilità temporale dei bilanci;
• Principio della valutazione separata, gli elementi ricompresi nelle singole voci devono essere valutati separatamente.
Nelle aziende individuali il bilancio di esercizio è costituito da due prospetti :
• Lo stato patrimoniale, che mette in evidenza la situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda;
• Il conto economico, che mette in evidenza i componenti del risultato economico d’esercizio.
Nelle società di capitali il bilancio è un documento , redatto dagli amministratori ed approvato dall’assemblea dei soci che deve essere portato a conoscenza anche dei terzi. Esso non è un documento a pura valenza interna, ma un documento a valenza esterna a cui sono interessati creditori, dipendenti, fornitori, clienti ecc …
Per questo tipo di società il bilancio è costituito da tre documenti, i primi due sono costituiti da schemi contabili obbligatori, il terzo ha un contenuto anche discorsivo pur comprendendo tabelle e prospetti :
• Lo stato patrimoniale che mette in evidenza la situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda; esso è redatto secondo uno schema obbligatorio previsto dall’Art. 2424;
• Il conto economico mette in evidenza la situazione economica dell’azienda, deve essere redatto secondo lo schema obbligatorio nella configurazione a valore e costi della produzione previsto dall’Art. 2425;
• Nota integrativa, deve illustrare i criteri di valutazione applicati, analizzare la composizione di alcune voci contabili ed integrare le informazioni con altri dati.
L’ANALISI DI BILANCIO
L'analisi di bilancio mira a comprendere la gestione economica, finanziaria e patrimoniale di un'azienda tramite lo studio del bilancio di esercizio e dei dati da questo ricavabili. L'analisi può essere di due tipi: statico, basata sullo studio di indici e dinamico, detta analisi per flussi.
L’analisi di bilancio deve consentire di esprimere giudizi retrospettivi e prospettici sugli andamenti della:
• Redditività aziendale;
• Struttura patrimoniale;
• Situazione finanziaria;
• Produttività.
Poiché l’analisi deve avere una sua utilità, deve essere effettuata tenendo presenti le finalità dell’impresa, gli equilibri o squilibri economici, patrimoniali e finanziari che emergono dall’analisi, e devono essere oggetto di successivi esami tenendo conto anche delle previsioni finanziarie ed economiche espresse dai Budget annuali, inoltre ogni indice non va considerato assestante, ma inserito in un sistema di coordinamento. L’analisi di bilancio può essere ottenuta con:
• Analisi per indici che si effettua calcolando rapporti tra valori e altre quantità tratte dallo stato patrimoniale e dal conto economico in precedenza rielaborati;
• Analisi per flussi che evidenzia le variazioni di natura finanziaria intervenute nelle fonti e negli Impieghi non illustrate direttamente nei prospetti di bilancio.
Con l’analisi di Bilancio si procede alla Riclassificazione dei prospetti:
Le attività dello Stato patrimoniale rappresentano gli investimenti effettuati dall’impresa alla data del bilancio mentre, le passività e il capitale netto rappresentano le fonti di finanziamento che sono state impiegate per effettuare gli investimenti in atto.
La riclassificazione dello Stato patrimoniale secondo il criterio finanziario porta a raggruppare:
• Le attività, cioè gli investimenti, in base al loro grado di liquidità, cioè alla loro attitudine a procurare mezzi di pagamento attraverso la normale gestione aziendale;
• Le passività e il netto, cioè le fonti, in base al loro grado di esigibilità, cioè alla loro attitudine a richiedere mezzi di pagamento alla naturale scadenza.
Quindi, riclassificando lo Stato patrimoniale secondo il criterio finanziario, esso si presenta così:
STATO PATRIMONIALE
ATTIVITA’
PASSIVITA’ E NETTO
Attività correnti
Attività immobilizzate
Passività correnti
Passività consoliate
Capitale netto
CAPITALE INVESTITO MEZZI DI FINANZIAMENTO
La riclassificazione del Conto Economico si ottiene dalla situazione contabile finale, ma mentre quest’ultima ha la configurazione a costi, ricavi e rimanenze il prospetto del bilancio ha la configurazione a Valori e costi della Produzione, in esso sono presenti:
• La differenza tra valore e costi della produzione che corrisponde al risultato della gestione caratteristica ed accessoria;
• il risultato prima delle imposte, che è al lordo delle imposte sul reddito;
L'analisi di bilancio attraverso la tecnica degli indici è condotta mediante l'elaborazione di determinati rapporti che sono istituiti tra le diverse grandezze rappresentante in bilancio. A titolo di esempio ci sono indici che mettono a confronto unicamente valori indicati nello stato patrimoniale oppure solo nel conto economico, ma ci sono anche indici che confrontano valori dello stato patrimoniale con valori del conto economico.
Si distingue a seconda della gestione che viene esaminata in:
• Analisi economica;
• Analisi patrimoniale;
• Analisi finanziaria;
• Analisi della produttività;
L’ANALISI ECONOMICA
Esamina la redditività aziendale, cioè la capacità dell’azienda di effettuare la copertura dei costi e conseguire un congruo utile.
x 100
Tasso di redditività del Capitale Proprio, si va a vedere se la società è capace di remunerare il Capitale Proprio.
x 100 (reddito operativo = EBIT)
Tasso di redditività del Capitale Sociale, misura le potenzialità di reddito dell’azienda, indipendentemente dagli eventi extra caratteristici, finanziari e dalla pressione fiscale.
x 100 (reddito operativo = EBIT)
Tasso di Redditività Lorda Delle Vendite, è la capacità di produrre reddito , è legato alla possibilità per l’impresa di ottenere, per ciascuna unità di prodotto venduto, ricavi superiori ai costi.
• se il leverage assume valore pari a 1 significa che l'azienda non ha fatto ricorso a capitale di terzi (non ha debiti);
• se il leverage assume valori compresi fra 1 e 2 significa che il capitale proprio è maggiore del capitale di terzi;
• se il leverage assume valori superiori a 2 significa che il capitale di terzi è maggiore del capitale proprio.
L’ANALISI PATRIMONIALE
Esamina la struttura del patrimonio, al fine di mettere in risalto l’elasticità o la rigidità dell’azienda secondo lo studio di diversi indici.
immobilizzazioni
Rigidità degli impieghi = ------------------------------- x 100
totale impieghi
attivo corrente
Elasticità degli impieghi = ------------------------- x 100
totale impieghi
L’elasticità degli impieghi può essere verificata anche con l’indice di elasticità:
attivo corrente
Indice di elasticità = -------------------------- x 100
immobilizzazioni
Quest’indice è più elevato nelle aziende commerciali che hanno una struttura meno rigida, mentre è più basso nelle aziende industriali che presentano forti investimenti in impianti e macchinari.
Debiti a breve scadenza
Incidenza dei debiti a breve termine = ----------------------------- x 100
Totale Impeghi
Debiti a m/l termine
Incidenza dei debiti a m/l termine = ------------------------------- x 100
Totale Impieghi
Capitale Proprio
Incidenza del Capitale Proprio = ---------------------------- x 100
Totale impieghi
Quest’ indice segnala il grado di autonomia finanziaria dell’impresa.
• Indice > 66 % Indica una struttura finanziaria molto Buona;
• 33 % < Indice < 66 % Indica una struttura finanziaria normale;
• Indice < 33 % Indica una struttura finanziaria critica.
L’ANALISI FINANZIARIA
Esamina l’attitudine dell’azienda a fronteggiare i fabbisogni finanziari, ovviamente senza compromettere l’andamento economico.
L’analisi della situazione finanziaria viene effettuata calcolando gli indici di solidità, liquidità e di rotazione.
capitale Proprio
Indice di auto copertura
delle immobilizzazioni = ----------------------------------
immobilizzazioni
Indice >= 1 quando gli investimenti a medio lungo termine sono finanziati con capitale di rischio.
Passività consolidate
Indice di copertura globale
delle immobilizzazioni con
le Passività consolidate = ----------------------------------
immobilizzazioni
L’Indice non deve essere superiore a 1.
La solvibilità dell’azienda, cioè la sua capacità a far fronte agli impegni finanziari di prossima scadenza, è evidenziata dall’indice di Disponibilità e dagli indici di liquidità. L’indice di disponibilità prende in considerazione gli elementi del patrimonio circolante netto, cioè l’attivo circolante e le passività correnti.
L’indice deve risultare compreso tra 1 e 2.
Se l’indice è inferiore a 1 il Patrimonio circolante netto è negativo e quindi l’azienda ha difficoltà nel far fronte, alle scadenze dei propri impieghi a breve.
Attivo Circolante
Indice di Disponibilità = -----------------------------
Passività Correnti
L’indice secco di liquidità esprime la capacità dell’azienda di far fronte alle passività correnti, ed è poco significato in quanto le passività correnti non hanno scadenza immediata.
Diponibilità liquide
Indice secco di liquidità = ---------------------------
Debiti di prossima scadenza
L’indice di liquidità secondaria esprime la capacità dell’azienda di affrontare, in un breve arco di tempo, i pagamenti in scadenza e non deve risultare superiore a 1.
Disponibilità finanziare e liquide
Indice di liquidità secondaria = ---------------- -------------------------
Passività a Breve
Man mano che l’indice si allontana da 1 e va verso lo 0 l’azienda presenta difficoltà nel far fronte ai propri debiti.
Gli indici di rotazione Indicano il numero delle volte in cui, nell’esercizio considerato, gli elementi patrimoniali ritornano in forma liquida attraverso le vendite. Tanto più gli indici di rotazione assumono valori elevati, tanto migliore è la situazione aziendale.
ANALISI PER FLUSSI
L’analisi per flussi si basa sullo studio dinamico delle operazioni aziendali.
Per comprendere la terminologia bisogna prima di tutto definire i due termini chiave dell’analisi: Fondo e Flusso.
• Per FONDO si intende il movimento di risorse finanziarie, cioè un insieme di liquidità ottenuti in modi diversi.
• Il FLUSSO è il movimento del fondo, cioè l’aumento o la diminuzione di quelle risorse finanziarie dopo un certo periodo.
L’analisi per flussi si può quindi sintetizzare con lo studio delle movimentazioni delle risorse finanziarie.
L’analisi per flussi si sintetizza in un documento definito RENDICONTO FINANZIARIO.
Il rendiconto finanziario è un documento finanziario in cui una società riassume tutti i flussi di cassa che sono avvenuti in un determinato periodo. Il documento, le fonti che hanno incrementato i fondi liquidi disponibili per la società e gli impieghi che, al contrario, hanno comportato un decremento delle stesse liquidità. Il rendiconto finanziario deve riassumere:
• l'attività di finanziamento (sia autofinanziamento che esterno);
• le variazioni delle risorse finanziarie causate dall'attività produttiva di reddito;
• l'attività di investimento dell'impresa;
• le variazioni della situazione patrimoniale-finanziaria.
Le finalità dei rendiconti finanziari sono:
• Conoscere per effetto di quali cause è variata la situazione patrimoniale dell'impresa rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente;
• Esplicitare le modalità di reperimento delle risorse finanziarie,
• Esplicitare le modalità di utilizzo delle risorse finanziarie;
• Evidenziare le correlazioni esistenti tra le singole categorie di fonte e le singole categorie di impieghi;
• Determinare le incidenze percentuali delle fonti e degli impieghi di risorse sul totale delle medesime.
IMPIEGHI FONTI
+Immobilizzazioni:
• Acquisto immobilizzazioni
• Accensioni prestiti attivi a medio/lungo periodo FFGR
-Immobilizzazioni:
• Disinvestimenti in immobilizzazioni
• Rimborsi prestiti attivi a m/l
-Passività consolidate:
• Rimborsi debiti a m/l (es. mutui)
• Pagamento TFR (per cessazioni di rapporti di lavoro)
• Utilizzo fondi per oneri a m/l +Passività consolidate:
• Accensioni prestiti passivi a m/lungo (es. mutui)
-Capitale proprio:
• Riduzioni di capitale per rimborso
• Assegnazioni di utili (es. pagamento dividendi)
• Distribuzione di riserve +Capitale proprio:
• Aumenti di capitale sociale con apporto in denaro o altre attività correnti.
Il FLUSSO GENERATO DALLA GESIONE REDDITUALE =
Utile D’esercizio
+ Costi Monetari
- Ricavi Non Monetari
RICAVI E COSTI MONETARI E NON MONETARI
Ricavi Monetari
Vendita prodotti
Prestazioni servizi
Fitti attivi
Interessi attivi
Costi Monetari
Acquisto materie
Salari e stipendi
Consulenze, trasporti, leasing
Interessi passivi
Oneri sociali
Imposte
In pratica, i suddetti ricavi e costi monetari rappresentano componenti di reddito monetari che in pratica ricavi incidono sulle a far variare la liquidità o i debiti e crediti a breve. E' poi rilevante introdurre il concetto di ricavi e costi non monetari, che vanno intesi come tipologie di costi che non generano variazioni di liquidità o variazioni nei debiti e nei crediti a breve.
ricavi non monetari:
- Lavori interni
- Costruzioni in economia
- Plusvalenze
SEZIONE II RENDICONTO FINANZIARIO
Costi non monetari
Ammortamenti
Tfr
Minusvalenze
VARIAZIONI NEGATIVE VARIAZIONI POSITIVE
• Diminuzioni di attivo circolante • Aumenti di attivo circolante
• Aumenti di passività correnti • Diminuzioni di passività correnti
Totale variazioni negative Totale variazioni positive
Riepilogo:
Tot. variazioni positive
-Tot. variazioni negative=
Aumento o diminuzione di CCN
--------------- AGGIUNTA AL POST --------------- @ebello
questo è Ragioneria - Economia Aziendale se vuoi aggiungerlo alla lista da te già fatta :P
SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
Sono dette scritture di assestamento le scritture composte al termine del periodo amministrativo al fine di determinare la competenza economica dei componenti positivi e negativi del reddito di esercizio e contemporaneamente determinare gli elementi del patrimonio di funzionamento.
Esse si dividono in scritture:
• Completamento;
• Integrazione;
• Rettifica;
• Ammortamento;
Le scritture di completamento
Esse rilevano operazioni temporalmente ed economicamente di competenza dell’esercizio, in precedenza non registrate . Tali scritture riguardano :
• interessi maturati su c/c;
• stralci di crediti ritenuti inesigibili;
• quota del TFR annua;
• imposte di competenza;
Le scritture di integrazione
Esse rilevano misurate da variazioni finanziarie presunte , quote di costi o ricavi di competenza dell’esercizio e costi che si vogliono potenzialmente attribuire all’esercizio.
Tali scritture riguardano :
• Le quote di costi o ricavi dei ratei;
• Accantonamenti degli oneri futuri;
• Accantonamenti dei fondi rischi.
Le scritture di rettifica
Stornano componenti di reddito già rilevati che, non essendo di competenza dell’esercizio vengono rinviate al futuro.
Le scritture di rettifica riguardano :
• Risconti attivi e passivi;
• Rimanenze di magazzino;
Le scritture di ammortamento.
L’ammortamento è la procedura tecnico-contabile attraverso la quale un costo pluriennale viene ripartito in più esercizi . I costi pluriennali riguardano :
• Immobilizzazioni immateriali;
• Immobilizzazioni materiali .
LE SCRITTURE DI EPILOGO E DI CHIUSURA
Con le scritture di epilogo , traendo i dati dalla situazione economica finale, si fanno affluire nel conto di risultato economico :
• In dare il totale dei saldi dei conti economici accesi ai costi d’esercizio e alle rettifiche ai ricavi
• In avere il totale dei saldi dei conti economici accesi a ricavi d’esercizio e alle rettifiche di costi
Con le scritture di chiusura si rilevano i saldi di chiusura dei conti patrimoniali . Al fine di pareggiare i totali dei conti, i saldi dei conti accessi alle attività si scrivono in avere, mentre i saldi delle passività e del patrimonio netto si scrivono in dare.
IL BILANCIO DI ESERCIZIO
Il bilancio di esercizio è il documento, redatto al termine di ogni periodo amministrativo con cui si rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda e il risultato economico dell’esercizio.
Il bilancio deve essere redatto secondo dei principi di redazione:
• Principio della continuazione dell’attività che si collega al concetto di azienda come istituto atto a perdurare;
• Principio della prudenza, cioè si deve tener conto dei rischi e delle perdite di competenza dell’esercizio anche se conosciuti dopo la chiusura di questo, ma non degli utili sperati;
• Principio della competenza, si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell’esercizio indipendentemente dalla data dell’incasso o del pagamento;
• Principio della costanza, i criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all’altro, ciò permette la comparabilità temporale dei bilanci;
• Principio della valutazione separata, gli elementi ricompresi nelle singole voci devono essere valutati separatamente.
Nelle aziende individuali il bilancio di esercizio è costituito da due prospetti :
• Lo stato patrimoniale, che mette in evidenza la situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda;
• Il conto economico, che mette in evidenza i componenti del risultato economico d’esercizio.
Nelle società di capitali il bilancio è un documento , redatto dagli amministratori ed approvato dall’assemblea dei soci che deve essere portato a conoscenza anche dei terzi. Esso non è un documento a pura valenza interna, ma un documento a valenza esterna a cui sono interessati creditori, dipendenti, fornitori, clienti ecc …
Per questo tipo di società il bilancio è costituito da tre documenti, i primi due sono costituiti da schemi contabili obbligatori, il terzo ha un contenuto anche discorsivo pur comprendendo tabelle e prospetti :
• Lo stato patrimoniale che mette in evidenza la situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda; esso è redatto secondo uno schema obbligatorio previsto dall’Art. 2424;
• Il conto economico mette in evidenza la situazione economica dell’azienda, deve essere redatto secondo lo schema obbligatorio nella configurazione a valore e costi della produzione previsto dall’Art. 2425;
• Nota integrativa, deve illustrare i criteri di valutazione applicati, analizzare la composizione di alcune voci contabili ed integrare le informazioni con altri dati.
L’ANALISI DI BILANCIO
L'analisi di bilancio mira a comprendere la gestione economica, finanziaria e patrimoniale di un'azienda tramite lo studio del bilancio di esercizio e dei dati da questo ricavabili. L'analisi può essere di due tipi: statico, basata sullo studio di indici e dinamico, detta analisi per flussi.
L’analisi di bilancio deve consentire di esprimere giudizi retrospettivi e prospettici sugli andamenti della:
• Redditività aziendale;
• Struttura patrimoniale;
• Situazione finanziaria;
• Produttività.
Poiché l’analisi deve avere una sua utilità, deve essere effettuata tenendo presenti le finalità dell’impresa, gli equilibri o squilibri economici, patrimoniali e finanziari che emergono dall’analisi, e devono essere oggetto di successivi esami tenendo conto anche delle previsioni finanziarie ed economiche espresse dai Budget annuali, inoltre ogni indice non va considerato assestante, ma inserito in un sistema di coordinamento. L’analisi di bilancio può essere ottenuta con:
• Analisi per indici che si effettua calcolando rapporti tra valori e altre quantità tratte dallo stato patrimoniale e dal conto economico in precedenza rielaborati;
• Analisi per flussi che evidenzia le variazioni di natura finanziaria intervenute nelle fonti e negli Impieghi non illustrate direttamente nei prospetti di bilancio.
Con l’analisi di Bilancio si procede alla Riclassificazione dei prospetti:
Le attività dello Stato patrimoniale rappresentano gli investimenti effettuati dall’impresa alla data del bilancio mentre, le passività e il capitale netto rappresentano le fonti di finanziamento che sono state impiegate per effettuare gli investimenti in atto.
La riclassificazione dello Stato patrimoniale secondo il criterio finanziario porta a raggruppare:
• Le attività, cioè gli investimenti, in base al loro grado di liquidità, cioè alla loro attitudine a procurare mezzi di pagamento attraverso la normale gestione aziendale;
• Le passività e il netto, cioè le fonti, in base al loro grado di esigibilità, cioè alla loro attitudine a richiedere mezzi di pagamento alla naturale scadenza.
Quindi, riclassificando lo Stato patrimoniale secondo il criterio finanziario, esso si presenta così:
STATO PATRIMONIALE
ATTIVITA’
PASSIVITA’ E NETTO
Attività correnti
Attività immobilizzate
Passività correnti
Passività consoliate
Capitale netto
CAPITALE INVESTITO MEZZI DI FINANZIAMENTO
La riclassificazione del Conto Economico si ottiene dalla situazione contabile finale, ma mentre quest’ultima ha la configurazione a costi, ricavi e rimanenze il prospetto del bilancio ha la configurazione a Valori e costi della Produzione, in esso sono presenti:
• La differenza tra valore e costi della produzione che corrisponde al risultato della gestione caratteristica ed accessoria;
• il risultato prima delle imposte, che è al lordo delle imposte sul reddito;
L'analisi di bilancio attraverso la tecnica degli indici è condotta mediante l'elaborazione di determinati rapporti che sono istituiti tra le diverse grandezze rappresentante in bilancio. A titolo di esempio ci sono indici che mettono a confronto unicamente valori indicati nello stato patrimoniale oppure solo nel conto economico, ma ci sono anche indici che confrontano valori dello stato patrimoniale con valori del conto economico.
Si distingue a seconda della gestione che viene esaminata in:
• Analisi economica;
• Analisi patrimoniale;
• Analisi finanziaria;
• Analisi della produttività;
L’ANALISI ECONOMICA
Esamina la redditività aziendale, cioè la capacità dell’azienda di effettuare la copertura dei costi e conseguire un congruo utile.
x 100
Tasso di redditività del Capitale Proprio, si va a vedere se la società è capace di remunerare il Capitale Proprio.
x 100 (reddito operativo = EBIT)
Tasso di redditività del Capitale Sociale, misura le potenzialità di reddito dell’azienda, indipendentemente dagli eventi extra caratteristici, finanziari e dalla pressione fiscale.
x 100 (reddito operativo = EBIT)
Tasso di Redditività Lorda Delle Vendite, è la capacità di produrre reddito , è legato alla possibilità per l’impresa di ottenere, per ciascuna unità di prodotto venduto, ricavi superiori ai costi.
• se il leverage assume valore pari a 1 significa che l'azienda non ha fatto ricorso a capitale di terzi (non ha debiti);
• se il leverage assume valori compresi fra 1 e 2 significa che il capitale proprio è maggiore del capitale di terzi;
• se il leverage assume valori superiori a 2 significa che il capitale di terzi è maggiore del capitale proprio.
L’ANALISI PATRIMONIALE
Esamina la struttura del patrimonio, al fine di mettere in risalto l’elasticità o la rigidità dell’azienda secondo lo studio di diversi indici.
immobilizzazioni
Rigidità degli impieghi = ------------------------------- x 100
totale impieghi
attivo corrente
Elasticità degli impieghi = ------------------------- x 100
totale impieghi
L’elasticità degli impieghi può essere verificata anche con l’indice di elasticità:
attivo corrente
Indice di elasticità = -------------------------- x 100
immobilizzazioni
Quest’indice è più elevato nelle aziende commerciali che hanno una struttura meno rigida, mentre è più basso nelle aziende industriali che presentano forti investimenti in impianti e macchinari.
Debiti a breve scadenza
Incidenza dei debiti a breve termine = ----------------------------- x 100
Totale Impeghi
Debiti a m/l termine
Incidenza dei debiti a m/l termine = ------------------------------- x 100
Totale Impieghi
Capitale Proprio
Incidenza del Capitale Proprio = ---------------------------- x 100
Totale impieghi
Quest’ indice segnala il grado di autonomia finanziaria dell’impresa.
• Indice > 66 % Indica una struttura finanziaria molto Buona;
• 33 % < Indice < 66 % Indica una struttura finanziaria normale;
• Indice < 33 % Indica una struttura finanziaria critica.
L’ANALISI FINANZIARIA
Esamina l’attitudine dell’azienda a fronteggiare i fabbisogni finanziari, ovviamente senza compromettere l’andamento economico.
L’analisi della situazione finanziaria viene effettuata calcolando gli indici di solidità, liquidità e di rotazione.
capitale Proprio
Indice di auto copertura
delle immobilizzazioni = ----------------------------------
immobilizzazioni
Indice >= 1 quando gli investimenti a medio lungo termine sono finanziati con capitale di rischio.
Passività consolidate
Indice di copertura globale
delle immobilizzazioni con
le Passività consolidate = ----------------------------------
immobilizzazioni
L’Indice non deve essere superiore a 1.
La solvibilità dell’azienda, cioè la sua capacità a far fronte agli impegni finanziari di prossima scadenza, è evidenziata dall’indice di Disponibilità e dagli indici di liquidità. L’indice di disponibilità prende in considerazione gli elementi del patrimonio circolante netto, cioè l’attivo circolante e le passività correnti.
L’indice deve risultare compreso tra 1 e 2.
Se l’indice è inferiore a 1 il Patrimonio circolante netto è negativo e quindi l’azienda ha difficoltà nel far fronte, alle scadenze dei propri impieghi a breve.
Attivo Circolante
Indice di Disponibilità = -----------------------------
Passività Correnti
L’indice secco di liquidità esprime la capacità dell’azienda di far fronte alle passività correnti, ed è poco significato in quanto le passività correnti non hanno scadenza immediata.
Diponibilità liquide
Indice secco di liquidità = ---------------------------
Debiti di prossima scadenza
L’indice di liquidità secondaria esprime la capacità dell’azienda di affrontare, in un breve arco di tempo, i pagamenti in scadenza e non deve risultare superiore a 1.
Disponibilità finanziare e liquide
Indice di liquidità secondaria = ---------------- -------------------------
Passività a Breve
Man mano che l’indice si allontana da 1 e va verso lo 0 l’azienda presenta difficoltà nel far fronte ai propri debiti.
Gli indici di rotazione Indicano il numero delle volte in cui, nell’esercizio considerato, gli elementi patrimoniali ritornano in forma liquida attraverso le vendite. Tanto più gli indici di rotazione assumono valori elevati, tanto migliore è la situazione aziendale.
ANALISI PER FLUSSI
L’analisi per flussi si basa sullo studio dinamico delle operazioni aziendali.
Per comprendere la terminologia bisogna prima di tutto definire i due termini chiave dell’analisi: Fondo e Flusso.
• Per FONDO si intende il movimento di risorse finanziarie, cioè un insieme di liquidità ottenuti in modi diversi.
• Il FLUSSO è il movimento del fondo, cioè l’aumento o la diminuzione di quelle risorse finanziarie dopo un certo periodo.
L’analisi per flussi si può quindi sintetizzare con lo studio delle movimentazioni delle risorse finanziarie.
L’analisi per flussi si sintetizza in un documento definito RENDICONTO FINANZIARIO.
Il rendiconto finanziario è un documento finanziario in cui una società riassume tutti i flussi di cassa che sono avvenuti in un determinato periodo. Il documento, le fonti che hanno incrementato i fondi liquidi disponibili per la società e gli impieghi che, al contrario, hanno comportato un decremento delle stesse liquidità. Il rendiconto finanziario deve riassumere:
• l'attività di finanziamento (sia autofinanziamento che esterno);
• le variazioni delle risorse finanziarie causate dall'attività produttiva di reddito;
• l'attività di investimento dell'impresa;
• le variazioni della situazione patrimoniale-finanziaria.
Le finalità dei rendiconti finanziari sono:
• Conoscere per effetto di quali cause è variata la situazione patrimoniale dell'impresa rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente;
• Esplicitare le modalità di reperimento delle risorse finanziarie,
• Esplicitare le modalità di utilizzo delle risorse finanziarie;
• Evidenziare le correlazioni esistenti tra le singole categorie di fonte e le singole categorie di impieghi;
• Determinare le incidenze percentuali delle fonti e degli impieghi di risorse sul totale delle medesime.
IMPIEGHI FONTI
+Immobilizzazioni:
• Acquisto immobilizzazioni
• Accensioni prestiti attivi a medio/lungo periodo FFGR
-Immobilizzazioni:
• Disinvestimenti in immobilizzazioni
• Rimborsi prestiti attivi a m/l
-Passività consolidate:
• Rimborsi debiti a m/l (es. mutui)
• Pagamento TFR (per cessazioni di rapporti di lavoro)
• Utilizzo fondi per oneri a m/l +Passività consolidate:
• Accensioni prestiti passivi a m/lungo (es. mutui)
-Capitale proprio:
• Riduzioni di capitale per rimborso
• Assegnazioni di utili (es. pagamento dividendi)
• Distribuzione di riserve +Capitale proprio:
• Aumenti di capitale sociale con apporto in denaro o altre attività correnti.
Il FLUSSO GENERATO DALLA GESIONE REDDITUALE =
Utile D’esercizio
+ Costi Monetari
- Ricavi Non Monetari
RICAVI E COSTI MONETARI E NON MONETARI
Ricavi Monetari
Vendita prodotti
Prestazioni servizi
Fitti attivi
Interessi attivi
Costi Monetari
Acquisto materie
Salari e stipendi
Consulenze, trasporti, leasing
Interessi passivi
Oneri sociali
Imposte
In pratica, i suddetti ricavi e costi monetari rappresentano componenti di reddito monetari che in pratica ricavi incidono sulle a far variare la liquidità o i debiti e crediti a breve. E' poi rilevante introdurre il concetto di ricavi e costi non monetari, che vanno intesi come tipologie di costi che non generano variazioni di liquidità o variazioni nei debiti e nei crediti a breve.
ricavi non monetari:
- Lavori interni
- Costruzioni in economia
- Plusvalenze
SEZIONE II RENDICONTO FINANZIARIO
Costi non monetari
Ammortamenti
Tfr
Minusvalenze
VARIAZIONI NEGATIVE VARIAZIONI POSITIVE
• Diminuzioni di attivo circolante • Aumenti di attivo circolante
• Aumenti di passività correnti • Diminuzioni di passività correnti
Totale variazioni negative Totale variazioni positive
Riepilogo:
Tot. variazioni positive
-Tot. variazioni negative=
Aumento o diminuzione di CCN
--------------- AGGIUNTA AL POST --------------- @ebello
questo è Ragioneria - Economia Aziendale se vuoi aggiungerlo alla lista da te già fatta :P
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