- 22 Gennaio 2011
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Un gruppo di hacker, Anonymous, ha preso di mira il governo e lo attacca con le proprie armi. Già domenica scorsa erano stati parzialmente bloccati i siti di Governo.it. Ora, forse per il 13 febbraio, è stata annunciata una nuova azione dallo stesso carattere. Al centro della protesta, come si può leggere in un manifesto del gruppo, «la situazione politica diventata insostenibile». Nel mirino anche il Pdl che si «oppone manifestamente a tutto ciò che Anonymous considera essenziale: libertà di stampa e un'internet accessibile senza restrizioni e censure».
“Operation Italy part2 - Target Sorpresa”. Non è il titolo di un film di avventura o spionaggio bensì il nome dell'azione di oscuramento dei siti del governo (Governo.it e Giustizia.it) portato avanti da un gruppo di hacker chiamato Anonymous.
Già domenica scorsa, il 6 febbraio, erano stati attaccati i siti governativi, anche se a detta della Polizia postale il successo era stato minimo. Si era registrato qualche rallentamento e black out di minima durata.
Gli hacker hanno tentato di bloccare il sito del governo attraverso un Ddos (Distributed denial of service) cioè una serie di finte richieste ai server che intasano l'accesso alle pagine. Al di là del successo o meno dell'attacco è stato centrato l'obiettivo di suscitare l'attenzione dei media.
Il gruppo infatti ha pubblicato sulla sua pagina italiana sulla quale vengono annunciati gli attacchi, un manifesto nel quale si leggono le motivazioni dell'azione. «La rete si è mossa – dice lo scritto - per riempire il vuoto lasciato dai media tradizionali, fornendo ai cittadini le informazioni necessarie per spingere i cittadini a rendergli atto. Noi condividiamo la responsabilità di difendere le libertà fondamentali dell'uomo. Ora è tempo di reagire.... La situazione politica è diventata insostenibile».
Sembrano riecheggiare le parole di Julian Assange a proposito dei cable di Wikileaks, ma il contesto è un altro perchè il target è il governo italiano e quello che sta succedendo a livello politico in questo momento. Una contingenza legata all'attualità.
Attualità che torna anche nell'annuncio del secondo attacco, che sarebbe dovuto avvenire l'11 febbraio ma che sarebbe stato rimandato forse a domenica prossima, il 13, quando in tutta Italia scenderanno in piazza le donne per la manifestazione “Se non ora, quando”. In questo caso le motivazioni degli Anonymous sono state esplicitate ancora più precisamente.
«Il partito attualmente al governo in Italia - dice il gruppo - oppone manifestamente tutto ciò che Anonymous considera essenziale: libertà di stampa (anche a mezzo televisivo) e un'internet accessibile senza restrizioni e censure». Alla fine quello che sembra una dichiarazione di guerra: «Non siamo disponibili ad accettare condizioni o a prefissare scadenze per la nostra protesta; essa durerà finché le nostre richieste non saranno riconosciute e soddisfatte senza riserve da parte del governo»
“Operation Italy part2 - Target Sorpresa”. Non è il titolo di un film di avventura o spionaggio bensì il nome dell'azione di oscuramento dei siti del governo (Governo.it e Giustizia.it) portato avanti da un gruppo di hacker chiamato Anonymous.
Già domenica scorsa, il 6 febbraio, erano stati attaccati i siti governativi, anche se a detta della Polizia postale il successo era stato minimo. Si era registrato qualche rallentamento e black out di minima durata.
Gli hacker hanno tentato di bloccare il sito del governo attraverso un Ddos (Distributed denial of service) cioè una serie di finte richieste ai server che intasano l'accesso alle pagine. Al di là del successo o meno dell'attacco è stato centrato l'obiettivo di suscitare l'attenzione dei media.
Il gruppo infatti ha pubblicato sulla sua pagina italiana sulla quale vengono annunciati gli attacchi, un manifesto nel quale si leggono le motivazioni dell'azione. «La rete si è mossa – dice lo scritto - per riempire il vuoto lasciato dai media tradizionali, fornendo ai cittadini le informazioni necessarie per spingere i cittadini a rendergli atto. Noi condividiamo la responsabilità di difendere le libertà fondamentali dell'uomo. Ora è tempo di reagire.... La situazione politica è diventata insostenibile».
Sembrano riecheggiare le parole di Julian Assange a proposito dei cable di Wikileaks, ma il contesto è un altro perchè il target è il governo italiano e quello che sta succedendo a livello politico in questo momento. Una contingenza legata all'attualità.
Attualità che torna anche nell'annuncio del secondo attacco, che sarebbe dovuto avvenire l'11 febbraio ma che sarebbe stato rimandato forse a domenica prossima, il 13, quando in tutta Italia scenderanno in piazza le donne per la manifestazione “Se non ora, quando”. In questo caso le motivazioni degli Anonymous sono state esplicitate ancora più precisamente.
«Il partito attualmente al governo in Italia - dice il gruppo - oppone manifestamente tutto ciò che Anonymous considera essenziale: libertà di stampa (anche a mezzo televisivo) e un'internet accessibile senza restrizioni e censure». Alla fine quello che sembra una dichiarazione di guerra: «Non siamo disponibili ad accettare condizioni o a prefissare scadenze per la nostra protesta; essa durerà finché le nostre richieste non saranno riconosciute e soddisfatte senza riserve da parte del governo»
Ah ha detto:
