Info Appello del Papa sul clima: «Serve un nuovo modello di sviluppo»

RλlB

Utente Strepitoso
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12 Ottobre 2009
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A sottolineare l’importanza del summit sul clima in corso a Copenaghen, e sulla necessità che da questo vertice escano nuove prospettive per il Pianeta, è intervenuto anche il Papa. Benedetto XVI, rivolgendosi in prima battuta ai Paesi più industrializzati, ha invocato «una revisione profonda e lungimirante del modello di sviluppo», e una nuova responsabilità di governi e organismi internazionali verso le generazioni future e le nazioni più povere. Per tutelare l’ambiente, serve «una solidarietà inter-generazionale» e «intra-generazionale», ha spiegato nel tradizionale messaggio dedicato alla Giornata della Pace (celebrata dalla Chiesa cattolica ogni primo gennaio), che quest’anno ha per tema «Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato». Papa Benedetto XVI ha incoraggiato la comunità internazionale a puntare sempre di più sull’energia solare e sulle sua «grandi potenzialità», per far fronte al fabbisogno energetico dell’umanità, senza compromettere il futuro ambientale e climatico del pianeta.

TESTO COMUNE FRANCIA E PAESI AFRICANI - Intanto, sul piano politica, a Copenaghen laFrancia e i Paesi africani hanno pubblicato un testo comune sulla conferenza di Copenaghen, che include anche obiettivi quantitativi, in particolare sull’abbassamento di 2 gradi della temperatura globale e sui finanziamenti. Lo hanno annunciato lo stesso presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy e il Primo ministro etiope Meles Zenawi. «Siamo d’accordo con il coordinatore per l’Africa su tutte le questioni di Copenaghen - ha dichiarato il presidente francese Sarkozy -; siamo d’accordo sulle cifre di riduzione, sull’obiettivo di ottenere che l’aumento della temperatura non sia superiore ai 2 gradi». Intesa raggiunta, ha dichiarato ancora Sarkozy insieme al primo ministro etiope Meles Zenawi, anche «sul fast start, i 10 miliardi di dollari all’anno a sostegno dei Paesi emergenti». «La posta in gioco - ha concluso il capo di Stato francese - è talmente importante che un’alleanza tra Africa ed Europa è assolutamente cruciale. È quello che dirò al presidente Obama».

TIMORI DELL’ UNIONE AFRICANA - L’Unione africana pensa che la conferenza sul clima di Copenaghen rischia di tradursi in una sentenza di morte per il protocollo di Kyoto, oggi l’unico strumento legale in materia di lotta al riscaldamento del clima. Un comunicato dell’Ua afferma infatti che i rappresentanti del continente hanno, unanimemente, fatto conoscere il loro rifiuto assoluto e determinato di proseguire in consultazioni che segneranno la condanna a morte di Kyoto. Meles Zenawi, primo ministro etiope e «capo negoziatore» per i 53 Stati che fanno parte dell’Unione, ha detto che «la morte del protocollo di Kyoto costituisce la morte dell’Africa».Angela Merkel è «piuttosto inquieta» sulle possibilità di raggiungere un accordo al termine del vertice sul clima di Copenaghen. «Sappiamo che il tempo sta finendo», ha spiegato il cancelliere tedesco al termine dei colloqui con il presidente indonesiano, Susilo Bambang Yudhoyono. «Non nascondo il fatto che sono piuttosto inquieta sulla possibilità di raggiungere tutti gli obiettivi», ha aggiunto la Merkel rispondendo ai giornalisti che le avevano chiesto se spera che al termine del vertice si possa arrivare a un accordo sul taglio delle emissioni di gas serra. Il cancelliere tedesco si è appellato ai Paesi industrializzati e a quelli in via di sviluppo affinchè diano un «contributo costruttivo» al raggiungimento di un accordo vincolante. Yudhoyono, il cui Paese ha ospitato i negoziati sul clima di Bali di due anni fa, ha spiegato che oggi a Copenaghen vi è una «finestra di opportunità» e che è necessario raggiungere un accordo che «possa essere perfezionato il prossimo anno».


IL RESPONSABILE DELL’ONU:«I PROGRESSI NON BASTANO» - Per il responsabile del clima dell’Onu Yvo de Boer i progressi fatti finora nei negoziati al vertice di Copenaghen non bastano, e resta ancora da fare “un lavoro enorme” prima di poter arrivare a un testo di accordo complessivo. Yvo de Boer, segretario generale dell’organismo Onu sul clima avverte, parlando con i giornalisti, “siamo in un momento molto definito e preciso”. Le migliaia di delegati di 192 paesi stanno studiando a fondo i dettagli di una nuova bozza d’accordo, prima dell’avvio della sessione ad alto livello. Venerdì la sessione finale del summit vedrà la partecipazione di 120 leader mondiali. «Nell’ultima settimana abbiamo visto progressi in varie aree, ma non abbastanza. Resta da fare un lavoro enorme prima che questa conferenza possa avere il risultato che le persone aspettano».

Fonte: Corriere della Sera
 
Si molto...
Anche se il papa, credo dovrebbe fare ancora
di piú... :soso: