Mosca consegna piano a Usa
Mosca ha trasmesso agli Usa il piano per mettere le armi chimiche siriane sotto controllo internazionale. Lo riferisce una fonte citata da Itar-Tass, auspicando che il piano venga discusso domani a Ginevra nell'incontro tra Serghiei Lavrov e il suo collega Usa John Kerry.
Incontro dei 5 membri permanenti Consiglio Onu
Gli inviati dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza Onu - Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Russia e Cina - si incontrano nuovamente oggi a New York per discutere del controllo delle armi chimiche in Siria.
Tra i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza proseguono in queste ore i colloqui informali, anche alla luce del rapporto della commissione di inchiesta Onu sulla Siria, nella quale si accusano entrambe le parti di crimini contro l'umanita'. I contenuti della bozza di risoluzione francese, alla luce di quel rapporto, sarebbero giudicati sbilanciati contro il governo di Damasco. Nonostante la linea sia quella di attendere l'incontro tra il segretario di stato Usa John Kerry e il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, domani a Ginevra, gli ultimi sviluppi portano i cinque membri a proseguire in maniera serrata e continuativa le discussioni. Secondo quanto riferito da fonti diplomatiche interne al Palazzo di Vetro, le consultazioni si svolgono in un clima blindato: da parte di Usa, Francia, Gran Bretagna, Russia e Cina ci sarebbe riservatezza assoluta su ogni sviluppo, anche con gli altri membri del Consiglio di Sicurezza, che vengono informati solo in un secondo momento del procedere delle trattative.
Alla "censura di un atto che si configura senza alcun dubbio come un crimine contro umanità" deve seguire una sanzione "dura, pronta, adeguata da parte della comunità globale". Così il premier Enrico Letta in Aula alla Camera sull'uso delle armi chimiche in Siria.
"Esiste ancora lo spazio, angusto ma percorribile, per adottare misure" da parte dell'Onu per sanzionare e prevenire l'ulteriore uso di armi chimiche. Lo ha detto il premier Enrico Letta alla Camera.
'L'Italia non parteciperà ad un'azione militare in Siria senza un mandato dell'Onu'', ha detto il premier Enrico Letta alla Camera. Un'azione militare fuori dal mandato Onu, ha detto, ''rischia di generare reazioni e controreazioni'' dagli esiti imprevedibili.
Obama: Assad e' il responsabile dell'orrore - ''File di cadaveri di uomini, donne, bambini, uccisi da gas velenosi. Altri con la schiuma alla bocca, che rantolano alla ricerca di un respiro, e un padre che stringe il figlio morto che li implora ad alzarsi e a camminare''. Usa immagini forti Barack Obama per spiegare agli americani perche' gli Stati Uniti hanno il dovere di agire contro le atrocita' compiute in Siria. Sono le immagini ''ripugnanti'' dello scorso 21 agosto, quando in un attacco chimico in un sobborgo di Damasco sono morte oltre 1.400 persone. E il presidente Usa non ha dubbi: il responsabile e' Assad.
Casa Bianca, le minacce hanno funzionato
"Non c'e' dubbio: la nostra minaccia contro il regime di Assad ha funzionato. E' un fatto che fino a due giorni fa la Siria non ammetteva il possesso di armi chimiche". Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney.
Bonino, possibile stop armi chimiche senza raid
- ''E' una cosa positiva che si sia recuperato uno spazio per tornare a dar voce alla politica e alla diplomazia'' sulla questione siriana. Cosi' il ministro degli Esteri, Emma Bonino, a Radio24. ''L'obiettivo e' impedire ad Assad o chiunque altro di usare mai più armi chimiche'', ha detto: e ''si può ottenere anche senza azioni militari''.
Netanyahu, pagherà chi usa armi distruzione massa
''Il mondo deve essere certo che chi usa le armi di distruzione di massa paghera' un prezzo. Il messaggio che la Siria ricevera', sara' recepito molto bene in Iran''. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu. ''Israele - ha ribadito, citato dai media - puo' difendere se stesso con grande forza''.
Netanyahu, garanzie che regime sia privato gas
"Bisogna garantire che il regime siriano sia privato delle armi chimiche". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu nel corso di una cerimonia definendo un "grave crimine contro l'umanità" quanto succede in Siria.
Fonte: Ansa