MILANO - Le immatricolazioni di automobili in Italia scenderanno tra il 7% ed il 10% nel 2013. Lo ha dichiarato Roberto Vavassori, presidente di ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) durante la terza giornata di Made in Steel, la fiera della siderurgia in corso a Fieramilanocity a margine del convegno Car, trucks and rail: sustainable trends. Una contrazione delle stesse dimensioni - ha continuato Vavassori - avverra' anche per i veicoli commerciali leggeri. Il mercato, infatti, continua il trend visto nel 2012. Siamo ancora in territorio negativo e, ad oggi, manca anche il primo ingrediente per la ripresa, cioe' la fiducia. La crisi pero' va percorsa, come hanno fatto gli Stati Uniti, che dal 2009 ad oggi hanno saputo ristrutturare l'industria automobilistica ed ora crescono a doppia cifra. Ci vuole freddezza e consapevolezza che la congiuntura e' molto complicata, ma anche che non puo' durare per sempre. Non dobbiamo mollare.
Nel 2012 l'Italia ha immatricolato 1,4 milioni di autovetture, con una riduzione del 19,8% rispetto al 2011 e del 44% rispetto al 2007. Nel primo trimestre del 2013 le immatricolazioni sono state meno di 355.000, con una contrazione del 13% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nel corso dell'incontro Peter Fuss (Senior advisor partner automotive Ernst & Young) ha delineato gli scenari futuri per il settore dei trasporti, spiegando che da qui al 2050 nel mondo si assistera' ad una robusta crescita della popolazione urbanizzata, che impattera' fortemente sulla mobilita'. In quell'anno, a livello globale, saranno percorsi su automezzi 73.000 miliardi di km, il doppio rispetto ad oggi, e ci saranno circa 650.000 incidenti mortali. Per l'industria dei trasporti la sfida si chiamera' integrazione, in particolare si andra' verso l'organizzazione di modelli di trasporto che vedranno la convivenza di piu' mezzi, dall'automobile, ai mezzi pubblici, al car sharing.
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