Prognosi di due mesi: salterà le gare in Nazionale e il match di Europa League contro la Juve
Mario Balotelli non perde il gusto per le provocazioni persino a ridosso dell’intervento chirurgico al ginocchio destro. Ieri, per l’appunto, è stato operato al menisco nella clinica Intra Moenia dell’ospedale San Matteo a Pavia. Due mesi di prognosi, salterà le gare dell’Italia valide per le qualificazioni agli Europei, contro Irlanda del Nord e Serbia, e la Juve in Europa League. Il chirurgo? Un ortopedico di fiducia dell’Inter, il professor Francesco Benazzo. Ma non è alla sua ex squadra che l’attaccante ha rivolto i propri pensieri, bensì al Milan, intonandone l’inno dalla finestra della clinica. Non poteva passare inosservato.
D’altra parte la sua simpatia per i «cugini» non è mai stata un mistero, se ne rende conto anche Ibrahimovic, l’ultimo arrivato: «Secondo me in futuro chiederà di venire a giocare qui». Mario è lautamente stipendiato dal Manchester City ma quando torna a casa nessuno gli impedisce di flirtare con Adriano Galliani. Il quale, giusto 24 ore prima, aveva offerto un assist («Balotelli? Mi piacerebbe»). Risposta a stretto giro di posta: «Anche a me piace il Milan, è una squadra forte». E magari avrebbe evitato di oltrepassare la Manica se la trattattiva tra le due sponde meneghine fosse stata possibile. Niente di più irrealizzabile: Balotelli è volato tra le braccia dell’emiro, e ora il suo destino è nelle mani di chi l’ha pagato - è bene ricordarlo - 28 milioni più bonus.
Per questo e per altro (ad esempio l’eco sui tabloid inglesi) Mino Raiola, agente del giocatore, ha subito annacquato i tizzoni del mercato: «Possibilità che Mario vada al Milan? Lo zero per cento». Salvo precisare che in un futuro nulla è escluso, «nemmeno che torni all’Inter o vada alla Juve». Sapendo di mentire. Galliani invece è sincero: «A Balotelli ho mandato un sms di auguri prima dell’intervento».
LaStampa.it
Mario Balotelli non perde il gusto per le provocazioni persino a ridosso dell’intervento chirurgico al ginocchio destro. Ieri, per l’appunto, è stato operato al menisco nella clinica Intra Moenia dell’ospedale San Matteo a Pavia. Due mesi di prognosi, salterà le gare dell’Italia valide per le qualificazioni agli Europei, contro Irlanda del Nord e Serbia, e la Juve in Europa League. Il chirurgo? Un ortopedico di fiducia dell’Inter, il professor Francesco Benazzo. Ma non è alla sua ex squadra che l’attaccante ha rivolto i propri pensieri, bensì al Milan, intonandone l’inno dalla finestra della clinica. Non poteva passare inosservato.
D’altra parte la sua simpatia per i «cugini» non è mai stata un mistero, se ne rende conto anche Ibrahimovic, l’ultimo arrivato: «Secondo me in futuro chiederà di venire a giocare qui». Mario è lautamente stipendiato dal Manchester City ma quando torna a casa nessuno gli impedisce di flirtare con Adriano Galliani. Il quale, giusto 24 ore prima, aveva offerto un assist («Balotelli? Mi piacerebbe»). Risposta a stretto giro di posta: «Anche a me piace il Milan, è una squadra forte». E magari avrebbe evitato di oltrepassare la Manica se la trattattiva tra le due sponde meneghine fosse stata possibile. Niente di più irrealizzabile: Balotelli è volato tra le braccia dell’emiro, e ora il suo destino è nelle mani di chi l’ha pagato - è bene ricordarlo - 28 milioni più bonus.
Per questo e per altro (ad esempio l’eco sui tabloid inglesi) Mino Raiola, agente del giocatore, ha subito annacquato i tizzoni del mercato: «Possibilità che Mario vada al Milan? Lo zero per cento». Salvo precisare che in un futuro nulla è escluso, «nemmeno che torni all’Inter o vada alla Juve». Sapendo di mentire. Galliani invece è sincero: «A Balotelli ho mandato un sms di auguri prima dell’intervento».
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