La piccola non somigliava a quella che aveva visto subito dopo il parto. Entrambe però aveva l'esatto braccialetto di riconoscimento. Per evitare qualsiasi incertezza domani a San Giovanni Rotondo sarà eseguito il test genetico
Un po´ come accade, per fortuna, solo nei film. Due neonate, partorite a distanza di due ore l´una dall´altra, vengono scambiate in ospedale e affidate a mamme che non sono quelle naturali. E che per 48 ore sono accudite e allattate da madri diverse da quelle "originali".
È successo nel reparto di ostetricia e ginecologia dell´ospedale "Dimiccoli" di Barletta. Non si fosse accorta una mamma che il braccialetto identificativo della piccola che le avevano portato in stanza non corrispondeva al suo, forse a quest´ora, con le donne già dimesse, chissà quale altra storia avremmo raccontato. Invece è finita per il meglio, le due bambine stanno bene e sono adesso tra le braccia delle mamme "autentiche".
Anche se per chiudere definitivamente la storia bisognerà attendere l´esito dell´esame del Dna che sarà effettuato domani a San Giovanni Rotondo. Intanto un´inchiesta interna l´ha aperta la Asl Bat per capire cosa sia successo; un´altra potrebbe aprirla la procura della Repubblica di Trani dopo che il legale di una delle due famiglie ha preannunciato un esposto. La svolta c´è stata sabato mattina quando i parenti di una delle due neonate si sono accorti che qualcosa non andava, "mia figlia non aveva gli stessi occhi a mandorla che avevo visto io appena nata", ha detto il papà, "erano riconoscibilissimi perché sono come i miei e quelli dell´altro figlio". È scattata la telefonata al loro legale, l´avvocato Raffaele Dibello, che ha chiamato la polizia. Dopo alcuni momenti è arrivata la soluzione.
Dalla direzione dell´Asl Bat hanno ammesso, "lo scambio c´è stato", dicono "ma si è trattato di uno scambio di culla e non di bambini". Cioè la piccola, riconosciuta dai braccialetti identificativi apposti alla nascita, è stata attribuita alla madre naturale ma poi affidata alla madre sbagliata. Entrambe avevano partorito il 10 dicembre, la prima alle 11.30 con il cesareo, l´altra con parto naturale due ore più tardi.
Fonte:Repubblica.it
È successo nel reparto di ostetricia e ginecologia dell´ospedale "Dimiccoli" di Barletta. Non si fosse accorta una mamma che il braccialetto identificativo della piccola che le avevano portato in stanza non corrispondeva al suo, forse a quest´ora, con le donne già dimesse, chissà quale altra storia avremmo raccontato. Invece è finita per il meglio, le due bambine stanno bene e sono adesso tra le braccia delle mamme "autentiche".
Anche se per chiudere definitivamente la storia bisognerà attendere l´esito dell´esame del Dna che sarà effettuato domani a San Giovanni Rotondo. Intanto un´inchiesta interna l´ha aperta la Asl Bat per capire cosa sia successo; un´altra potrebbe aprirla la procura della Repubblica di Trani dopo che il legale di una delle due famiglie ha preannunciato un esposto. La svolta c´è stata sabato mattina quando i parenti di una delle due neonate si sono accorti che qualcosa non andava, "mia figlia non aveva gli stessi occhi a mandorla che avevo visto io appena nata", ha detto il papà, "erano riconoscibilissimi perché sono come i miei e quelli dell´altro figlio". È scattata la telefonata al loro legale, l´avvocato Raffaele Dibello, che ha chiamato la polizia. Dopo alcuni momenti è arrivata la soluzione.
Dalla direzione dell´Asl Bat hanno ammesso, "lo scambio c´è stato", dicono "ma si è trattato di uno scambio di culla e non di bambini". Cioè la piccola, riconosciuta dai braccialetti identificativi apposti alla nascita, è stata attribuita alla madre naturale ma poi affidata alla madre sbagliata. Entrambe avevano partorito il 10 dicembre, la prima alle 11.30 con il cesareo, l´altra con parto naturale due ore più tardi.