EA ha fatto sapere che si è messa al lavoro per cancellare i ban a Battlefield 3 che si dimostreranno ingiustificati. Il problema nasce dall'azione di "protesta" di un gruppo di hacker, che evidentemente non ama PunkBuster, il servizio di protezione dai cheat utilizzato sui server di BF3. L'attacco ha fatto in modo che PunkBuster rivelasse come "truffaldini" gli account di utenti completamente innocenti, con le conseguenze che si possono immaginare. "Abbiamo incastrato più di 150 giocatori di Battlefield 3," si vantava infatti uno degli hacker in questione qualche giorno fa.
"Insieme ai fornitori di terze parti del servizio," si legge invece nel comunicato EA pubblicato su Battlelog, "stiamo prendendo provvedimenti per la rimozione dei ban erronei, e per migliorare la protezione contro ulteriori ban fasulli. Abbiamo rivelato che la radice del problema non è direttamente collegata a Battlefield 3, ma ad alcuni servizi di terze parti che i proprietari dei server possono utilizzare insieme a PunkBuster per proteggere i server stessi. Se siete in grado di collegarvi a Battlelog, allora il vostro account non è stato bloccato né da EA né da DICE, quindi non c'è alcuna necessità di contattare il Servizio Clienti." Il problema riguarda ovviamente solo l'utenza PC, visto che PunkBuster non è installato nelle versioni console del gioco. DICE ha pubblicato anche un annuncio di lavoro per trovare un "amministratore anti-cheat", ma non è detto che la cosa sia direttamente legata a questo ultimo attacco.
"Insieme ai fornitori di terze parti del servizio," si legge invece nel comunicato EA pubblicato su Battlelog, "stiamo prendendo provvedimenti per la rimozione dei ban erronei, e per migliorare la protezione contro ulteriori ban fasulli. Abbiamo rivelato che la radice del problema non è direttamente collegata a Battlefield 3, ma ad alcuni servizi di terze parti che i proprietari dei server possono utilizzare insieme a PunkBuster per proteggere i server stessi. Se siete in grado di collegarvi a Battlelog, allora il vostro account non è stato bloccato né da EA né da DICE, quindi non c'è alcuna necessità di contattare il Servizio Clienti." Il problema riguarda ovviamente solo l'utenza PC, visto che PunkBuster non è installato nelle versioni console del gioco. DICE ha pubblicato anche un annuncio di lavoro per trovare un "amministratore anti-cheat", ma non è detto che la cosa sia direttamente legata a questo ultimo attacco.
Fonte: Videogame.it