L'accoglienza dei tifosi le ha fatto piacere?
"Dico grazie al club, alla società Inter che mi ha dato quella opportunità, e a tutti i tifosi che mi hanno appoggiato dal primo momento, mi ha fatto grande piacere".
Lei è veramente un anti-Mourinho?
"No. Penso che Josè ha fatto un grande lavoro qua, ma a me piace vincere, piace giocare buon calcio se è possibile, e non ho nessun problema per fare il mio lavoro".
Che idea si è fatto dell'Inter?
"Si respira calcio qui in Italia, all'Inter, dal primo momento. Eravamo in vacanza in Sardegna e c'erano i giornalisti, poi ce n'erano altri, poi paparazzi in 4-5-1, 4-3-3, in tutte le formazioni, mi piace la squadra, la società, è una società grande e una squadra di massimo livello. Vogliamo fare il meglio che possiamo".
Ci voleva coraggio ad accettare questo incarico di una squadra già vincente?
"Dobbiamo mantenere la mentalità vincente, migliorarci ancora, pensiamo che possiamo farlo e dobbiamo farlo".
Mourinho non gradiva la stampa italiana. Lei cosa si aspetta?
"La mentalità italiana è simile alla spagnola. Penso che se vinciamo e faremo un bel calcio, sarà facile conquistare tutti".
Lei è stato accostato alla Juventus, prima dell'Inter. Cosa c'è stato?
"Nel calcio si parla molto, di giocatori, di allenatori, ma la cosa più importante è un matrimonio, noi abbiamo un matrimonio con l'Inter e ne siamo molto felici".
Pensa che nella sua Inter ci sarà Maicon o non ci sarà?
"Abbiamo tanti giocatori di livello, Maicon è uno di questi giocatori. Voglio dire a tutti i giocatori che abbiamo nel Mondiale che gli faccio gli auguri di miglior successo, ma Maicon è importante per noi. Dobbiamo parlarne con la società e dopo decidere, ma per ora è un nostro giocatore e siamo contenti, perchè è forte".
A livello tattico, cosa dobbiamo aspettarci?
"Se mi parli di Eto'o, sappiamo che è intelligente ed ha fatto un grande lavoro lo scorso anno. Dobbiamo sapere che la squadra è la cosa più importante: comunque, dipenderà dai giocatori che abbiamo, magari con tre in mezzo al campo, vedremo. Cambiare tutto non è intelligente, vedremo".
Mourinho disse di non essere un pirla, lei cosa ci dice di non essere?
"Se sono qua, penso che sono intelligente!".
Sulla Supercoppa Italiana poi Europea in una settimana?
"Abbiamo la possibilità di vincere questi trofei, e dobbiamo farlo subito. Ho esperienza con il Liverpool della Supercoppa Europea, quindi sappiamo che agosto deve essere preparato, non c'è tanto tempo ma abbiamo l'esperienza per farlo".
Lei qui in Italia, a differenza che al Liverpool, ha la squadra più forte. Il lavoro è più difficile?
"Nel calcio cambia sempre tutto ogni anno, ma sono contento di avere giocatori di grande livello, e penso che possiamo mantenere questo livello che è molto alto. Dobbiamo mantenere la mentalità vincente, e possiamo farlo. Preferisco una situazione come questa ad una situazione di qualità nella squadra ma senza testa".
Qual è il reparto della squadra da migliorare?
"Stiamo analizzando tutto, non è facile migliorare qualcosa di vincente. Sto parlando con lo staff, con Branca, ma preferisco lavorare tranquillo qui e poi vedremo cosa migliorare".
Mascherano e Cambiasso possono giocare insieme? Conosce Coutinho?
"Maradona sa cosa deve fare, per me Cambiasso è un giocatore di massimo livello, sono felicissimo di averlo qua. Non posso parlare dell'altro giocatore, perchè l'altro giocatore non è nostro, capisco la domanda ma non parla. Coutinho invece è molto giovane, abbiamo molte informazioni, e buone...".
Cosa significa per un allenatore spagnolo essere in questo club?
"Sono felicissimo di essere in un club così importante, ne sono orgoglioso. C'è una possibilità di aprire un cammino per gli allenatori spagnoli, già è stato fatto in Inghilterra e possiamo farlo anche qui, sono bravi come quelli italiani".
Cosa pensa di fare al momento?
"Alla Champions penseremo dopo, adesso dobbiamo preparare bene questo mese di agosto".
Lei ha consacrato Torres a Liverpool. Farà la stessa cosa con Balotelli?
"Torres è un gran giocatore, ha lavorato tanto. Balotelli è un giocatore di qualità, che vale tanto e siamo felici che sia con noi, e presto vediamo perchè noi dobbiamo lavorare con i giocatori e loro con noi, vedremo presto. Per ora, rimaniamo felici perchè è un giocatore che ha grande qualità".
E' un momento di mediocrità per il calcio italiano, anche se l'Inter è forte...
"Penso che l'Inter è una squadra fortissima, ha fatto molto bene quest'anno, è stata la migliore, ora vogliamo mantenere questo livello".
Lei ha amato molto Liverpool, i suoi figli son cresciuti lì. Ha intenzione di tornare? Gerrard le ha detto magari 'Ci vediamo in Italia'? Ed inoltre, ha potuto parlare con Josè Mourinho?
"Ho avuto un rapporto fantastico con Liverpool, è stato difficile andare via perchè club e città sono stati splendidi con me. Però avevo bisogno di un'altra opportunità, di un club come questo, di grande prestigio, perfetto per me. Ora spero che tutto si risolva al meglio per me e per la squadra, spero che sia io che il Liverpool siamo felici, alla fine". Su Gerrard: "Ho parlato con tanti giocatori, tutti mi hanno detto 'in bocca al lupo', Gerrard è molto contento ma lui non parla di altre cose che non siamo il Mondiale". Su Mourinho: "Non ho parlato con lui, sono veramente occupatissimo. Se devo parlare con lui lo faccio, non è un problema".
Il suo rapporto con i giocatori e con la proprietà?
"Ho allenato molti giocatori, ho avuto ottimi rapporti con tutti loro. Quando ho lasciato il Liverpool sono stato davvero triste, però le cose cambiano nella vita. La proprietà non mi interessa, lavoro all'Inter e la proprietà è diversa".
Con Mourinho i giocatori dell'Inter erano una sorta di soldati. Lei invece che rapporti ha con i giocatori?
"L'esperienza ti dice che devi conoscere i giocatori e sapere come essergli vicini, uno per uno. E dopo, ogni allenatore è diverso. Dobbiamo mantenere la mentalità vincente, anche la società ha una mentalità vincente, e se continuiamo così per un anno, due anni o più sarà una cosa fantastica".
Andrà ad abitare a Como o sceglierà Milano?
"Non so, sono qui da due giorni, bisogna parlare di giocatori, del futuro della società, per decidere dove abitiamo c'è tempo".
Comprerà qualche giocatore nuovo?
"Aspetto per comprare giocatori buoni, di livello, dei quali necessito per una squadra come questa".
Un suo pregio ed un suo difetto?
"Mi piace parlare con i giornalisti (ride, ndr). No, in realtà mi piace lavorare forte, con i giocatori, mi piace insegnare, sono un professore d'altronde. Mi piace pressare i giocatori, è positivo ma può essere un difetto perchè se lo fai troppo il giocatore può arrabbiarsi".
Farà più allenamenti a porte aperte di Mourinho?
"Quanti ne ha fatti lui? Uno, due... facciamo tre e siamo tutti felici. Possiamo trovare un equilibrio, perchè lavorare a porte chiuse è importante ma anche per i tifosi è importante talvolta essere vicini alla squadra".
Il suo contratto qui è biennale. Pensa di poter ripetere il ciclo di Liverpool, di sei anni?
"Penso di sì. In Italia non è normale avere contratti lunghi, penso che se facciamo bene possiamo restare insieme, sei, sette, otto anni magari... ora dobbiamo fare bene, poi magari pensiamo al contratto".
Dicono in Inghilterra che lei cambia troppo la formazione.
"Io ho fatto 99 cambi, gli altri delle grandi 118. Quindi... si cambiano i giocatori, è normale, si gioca spesso".
Le mancherà molto la Kop, la curva dei tifosi del Liverpool a cui lei manca molto?
"Sono molto affezionato, ma penso che anche qui se faremo un bel calcio possiamo avere una splendida relazione con i tifosi".
Lei promette bel calcio. Anche lei crede che Mourinho non faccia buon calcio?
"E' una domanda difficile. Cos'è un buon calcio per me, per te, per i tifosi? In Spagna si gioca a passaggi corti, in Inghilterra con lanci lunghi... dipende dai giocatori, dagli avversari, ma la mentalità è vincere giocando bene. Vincere e giocare bene è perfetto, ma nel caso è sempre meglio vincere perchè a giocare bene puoi sempre imparare".
Ma degli acquisti non ne parla?
"Ne può parlare con Branca, non ne parliamo per adesso. Ora pensiamo a mantenere la mentalità vincente, perchè se non vinciamo tre titoli non sarà un successo, vedremo alla fine come andrà".
Secondo lei, è più facile che la Spagna vinca il Mondiale o che l'Inter vinca la Champions?
"Questa domanda è a trabocchetto... Se possiamo fare le due cose, per l'Inter è bene e per la Spagna è buono lo stesso. Ma attenti all'Italia che è una squadra forte, come Germania, Brasile, Argentina. Il Mondiale è una cosa diversa, chi sta bene vince, ma se possiamo vincere anche noi siamo contenti!".
Sulla trattativa con la Juventus cosa ci dice?
"Non ho molta memoria adesso", dice scatenando risate, "ma adesso è importante solo che sono qua in una squadra fortissima e molto competitiva".
Tu sei di Madrid. Il 22 maggio eri a Madrid, c'era la finale di Champions. Era un caso?
"Forse era il 21, perchè ricordo di essere in Inghilterra. Quando ho visto Moratti? Non mi ricordo (ride, ndr). No, ero in Sardegna tranquillo, ho rescisso con il Liverpool e poi ho parlato con l'Inter, come con altre squadre, si parla, è normale. Mi piace questa opportunità".
Quattro anni fa l'Inter ti cercò già, no?
"Un procuratore me l'ha detto che l'Inter era un'opzione, io non parlai con nessuno direttamente".
"Dico grazie al club, alla società Inter che mi ha dato quella opportunità, e a tutti i tifosi che mi hanno appoggiato dal primo momento, mi ha fatto grande piacere".
Lei è veramente un anti-Mourinho?
"No. Penso che Josè ha fatto un grande lavoro qua, ma a me piace vincere, piace giocare buon calcio se è possibile, e non ho nessun problema per fare il mio lavoro".
Che idea si è fatto dell'Inter?
"Si respira calcio qui in Italia, all'Inter, dal primo momento. Eravamo in vacanza in Sardegna e c'erano i giornalisti, poi ce n'erano altri, poi paparazzi in 4-5-1, 4-3-3, in tutte le formazioni, mi piace la squadra, la società, è una società grande e una squadra di massimo livello. Vogliamo fare il meglio che possiamo".
Ci voleva coraggio ad accettare questo incarico di una squadra già vincente?
"Dobbiamo mantenere la mentalità vincente, migliorarci ancora, pensiamo che possiamo farlo e dobbiamo farlo".
Mourinho non gradiva la stampa italiana. Lei cosa si aspetta?
"La mentalità italiana è simile alla spagnola. Penso che se vinciamo e faremo un bel calcio, sarà facile conquistare tutti".
Lei è stato accostato alla Juventus, prima dell'Inter. Cosa c'è stato?
"Nel calcio si parla molto, di giocatori, di allenatori, ma la cosa più importante è un matrimonio, noi abbiamo un matrimonio con l'Inter e ne siamo molto felici".
Pensa che nella sua Inter ci sarà Maicon o non ci sarà?
"Abbiamo tanti giocatori di livello, Maicon è uno di questi giocatori. Voglio dire a tutti i giocatori che abbiamo nel Mondiale che gli faccio gli auguri di miglior successo, ma Maicon è importante per noi. Dobbiamo parlarne con la società e dopo decidere, ma per ora è un nostro giocatore e siamo contenti, perchè è forte".
A livello tattico, cosa dobbiamo aspettarci?
"Se mi parli di Eto'o, sappiamo che è intelligente ed ha fatto un grande lavoro lo scorso anno. Dobbiamo sapere che la squadra è la cosa più importante: comunque, dipenderà dai giocatori che abbiamo, magari con tre in mezzo al campo, vedremo. Cambiare tutto non è intelligente, vedremo".
Mourinho disse di non essere un pirla, lei cosa ci dice di non essere?
"Se sono qua, penso che sono intelligente!".
Sulla Supercoppa Italiana poi Europea in una settimana?
"Abbiamo la possibilità di vincere questi trofei, e dobbiamo farlo subito. Ho esperienza con il Liverpool della Supercoppa Europea, quindi sappiamo che agosto deve essere preparato, non c'è tanto tempo ma abbiamo l'esperienza per farlo".
Lei qui in Italia, a differenza che al Liverpool, ha la squadra più forte. Il lavoro è più difficile?
"Nel calcio cambia sempre tutto ogni anno, ma sono contento di avere giocatori di grande livello, e penso che possiamo mantenere questo livello che è molto alto. Dobbiamo mantenere la mentalità vincente, e possiamo farlo. Preferisco una situazione come questa ad una situazione di qualità nella squadra ma senza testa".
Qual è il reparto della squadra da migliorare?
"Stiamo analizzando tutto, non è facile migliorare qualcosa di vincente. Sto parlando con lo staff, con Branca, ma preferisco lavorare tranquillo qui e poi vedremo cosa migliorare".
Mascherano e Cambiasso possono giocare insieme? Conosce Coutinho?
"Maradona sa cosa deve fare, per me Cambiasso è un giocatore di massimo livello, sono felicissimo di averlo qua. Non posso parlare dell'altro giocatore, perchè l'altro giocatore non è nostro, capisco la domanda ma non parla. Coutinho invece è molto giovane, abbiamo molte informazioni, e buone...".
Cosa significa per un allenatore spagnolo essere in questo club?
"Sono felicissimo di essere in un club così importante, ne sono orgoglioso. C'è una possibilità di aprire un cammino per gli allenatori spagnoli, già è stato fatto in Inghilterra e possiamo farlo anche qui, sono bravi come quelli italiani".
Cosa pensa di fare al momento?
"Alla Champions penseremo dopo, adesso dobbiamo preparare bene questo mese di agosto".
Lei ha consacrato Torres a Liverpool. Farà la stessa cosa con Balotelli?
"Torres è un gran giocatore, ha lavorato tanto. Balotelli è un giocatore di qualità, che vale tanto e siamo felici che sia con noi, e presto vediamo perchè noi dobbiamo lavorare con i giocatori e loro con noi, vedremo presto. Per ora, rimaniamo felici perchè è un giocatore che ha grande qualità".
E' un momento di mediocrità per il calcio italiano, anche se l'Inter è forte...
"Penso che l'Inter è una squadra fortissima, ha fatto molto bene quest'anno, è stata la migliore, ora vogliamo mantenere questo livello".
Lei ha amato molto Liverpool, i suoi figli son cresciuti lì. Ha intenzione di tornare? Gerrard le ha detto magari 'Ci vediamo in Italia'? Ed inoltre, ha potuto parlare con Josè Mourinho?
"Ho avuto un rapporto fantastico con Liverpool, è stato difficile andare via perchè club e città sono stati splendidi con me. Però avevo bisogno di un'altra opportunità, di un club come questo, di grande prestigio, perfetto per me. Ora spero che tutto si risolva al meglio per me e per la squadra, spero che sia io che il Liverpool siamo felici, alla fine". Su Gerrard: "Ho parlato con tanti giocatori, tutti mi hanno detto 'in bocca al lupo', Gerrard è molto contento ma lui non parla di altre cose che non siamo il Mondiale". Su Mourinho: "Non ho parlato con lui, sono veramente occupatissimo. Se devo parlare con lui lo faccio, non è un problema".
Il suo rapporto con i giocatori e con la proprietà?
"Ho allenato molti giocatori, ho avuto ottimi rapporti con tutti loro. Quando ho lasciato il Liverpool sono stato davvero triste, però le cose cambiano nella vita. La proprietà non mi interessa, lavoro all'Inter e la proprietà è diversa".
Con Mourinho i giocatori dell'Inter erano una sorta di soldati. Lei invece che rapporti ha con i giocatori?
"L'esperienza ti dice che devi conoscere i giocatori e sapere come essergli vicini, uno per uno. E dopo, ogni allenatore è diverso. Dobbiamo mantenere la mentalità vincente, anche la società ha una mentalità vincente, e se continuiamo così per un anno, due anni o più sarà una cosa fantastica".
Andrà ad abitare a Como o sceglierà Milano?
"Non so, sono qui da due giorni, bisogna parlare di giocatori, del futuro della società, per decidere dove abitiamo c'è tempo".
Comprerà qualche giocatore nuovo?
"Aspetto per comprare giocatori buoni, di livello, dei quali necessito per una squadra come questa".
Un suo pregio ed un suo difetto?
"Mi piace parlare con i giornalisti (ride, ndr). No, in realtà mi piace lavorare forte, con i giocatori, mi piace insegnare, sono un professore d'altronde. Mi piace pressare i giocatori, è positivo ma può essere un difetto perchè se lo fai troppo il giocatore può arrabbiarsi".
Farà più allenamenti a porte aperte di Mourinho?
"Quanti ne ha fatti lui? Uno, due... facciamo tre e siamo tutti felici. Possiamo trovare un equilibrio, perchè lavorare a porte chiuse è importante ma anche per i tifosi è importante talvolta essere vicini alla squadra".
Il suo contratto qui è biennale. Pensa di poter ripetere il ciclo di Liverpool, di sei anni?
"Penso di sì. In Italia non è normale avere contratti lunghi, penso che se facciamo bene possiamo restare insieme, sei, sette, otto anni magari... ora dobbiamo fare bene, poi magari pensiamo al contratto".
Dicono in Inghilterra che lei cambia troppo la formazione.
"Io ho fatto 99 cambi, gli altri delle grandi 118. Quindi... si cambiano i giocatori, è normale, si gioca spesso".
Le mancherà molto la Kop, la curva dei tifosi del Liverpool a cui lei manca molto?
"Sono molto affezionato, ma penso che anche qui se faremo un bel calcio possiamo avere una splendida relazione con i tifosi".
Lei promette bel calcio. Anche lei crede che Mourinho non faccia buon calcio?
"E' una domanda difficile. Cos'è un buon calcio per me, per te, per i tifosi? In Spagna si gioca a passaggi corti, in Inghilterra con lanci lunghi... dipende dai giocatori, dagli avversari, ma la mentalità è vincere giocando bene. Vincere e giocare bene è perfetto, ma nel caso è sempre meglio vincere perchè a giocare bene puoi sempre imparare".
Ma degli acquisti non ne parla?
"Ne può parlare con Branca, non ne parliamo per adesso. Ora pensiamo a mantenere la mentalità vincente, perchè se non vinciamo tre titoli non sarà un successo, vedremo alla fine come andrà".
Secondo lei, è più facile che la Spagna vinca il Mondiale o che l'Inter vinca la Champions?
"Questa domanda è a trabocchetto... Se possiamo fare le due cose, per l'Inter è bene e per la Spagna è buono lo stesso. Ma attenti all'Italia che è una squadra forte, come Germania, Brasile, Argentina. Il Mondiale è una cosa diversa, chi sta bene vince, ma se possiamo vincere anche noi siamo contenti!".
Sulla trattativa con la Juventus cosa ci dice?
"Non ho molta memoria adesso", dice scatenando risate, "ma adesso è importante solo che sono qua in una squadra fortissima e molto competitiva".
Tu sei di Madrid. Il 22 maggio eri a Madrid, c'era la finale di Champions. Era un caso?
"Forse era il 21, perchè ricordo di essere in Inghilterra. Quando ho visto Moratti? Non mi ricordo (ride, ndr). No, ero in Sardegna tranquillo, ho rescisso con il Liverpool e poi ho parlato con l'Inter, come con altre squadre, si parla, è normale. Mi piace questa opportunità".
Quattro anni fa l'Inter ti cercò già, no?
"Un procuratore me l'ha detto che l'Inter era un'opzione, io non parlai con nessuno direttamente".