Borse in picchiata, Piazza Affari crolla Spread record, Btp decennali al 7,25%

LoLLoPoWa

Utente Esperto
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5 Agosto 2010
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Tempesta perfetta sull'Italia:
dopo l'annuncio di dimissioni
di Berlusconi il differenziale
con i Bund vola oltre i 570 punti
MILANO
Tempesta perfetta sull’Italia, con la Borsa sempre più giù e i rendimenti dei titoli di stato sempre più all’insù. L’assedio dei mercati finanziari non si è fermato neanche all’indomani del passo indietro annunciato a seduta chiusa dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che si è preso però ancora alcuni giorni di tempo.

Dopo un avvio che lasciava ben sperare, infatti, Piazza Affari ha invertito quasi subito la rotta, incalzata da un differenziale tra Btp decennali e Bund tedeschi schizzato come il tappo di una bottiglia di champagne. Il fatidico numero a 3 cifre che certifica la sfiducia sulla capacità del Belpaese a ripagare il proprio debito pubblico ha toccato infatti quota 570 punti, per ripiegare poi a 552, mentre il rendimento dei Btp (7,3%) ha raggiunto livelli che solo gli hedge fund promettono in tempi di crisi, toccando così un nuovo record.

Nel frattempo Piazza Affari ha archiviato l’ennesima giornata di passione, portando il Ftse Mib appena sopra la soglia dei 15.000 punti e incassando uno scivolone del 3,78%, che ha portato il listino milanese sotto di oltre il 25% rispetto a inizio anno. Che il problema sia la fiducia nei confronti dell’Italia è ormai evidente: nonostante gli acquisti della Bce, il debito pubblico è considerato troppo a rischio e quindi il mercato ha chiesto rendimenti sempre più alti, che alimentano a loro volta l’indebitamento del Paese. Una spirale negativa che ha fatto gridare alla numero uno di Confindustria Emma Marcegaglia che «bisogna agire ad ore, bisogna assolutamente ripristinare la credibilità del Paese».

Dall’altra parte della Manica, invece, il premier britannico David Cameron, dall’alto di uno spread tra titoli inglesi e tedeschi di soli 44 punti, non ha usato mezzi termini affermando che «i tassi d’interesse sui titoli di Stato stanno tragicamente arrivando a toccare in Italia livelli totalmente insostenibili». Nel frattempo il Tesoro ha buttato acqua sul fuoco, confermando che l’asta indetta per domani sui titoli di stato italiani ci sarà regolarmente, contrariamente alle indiscrezioni che sono girate tra le sale operative. Una rassicurazione giunta solo un’ora prima della chiusura della borsa, che non ha impedito quindi di estendere il contagio al resto dell’Europa. A parte Zurigo (-1,32%), infatti, le piazze americane ed europee sono letteralmente scivolate: Wall Street ha aperto in calo, segnando poi, al momento della chiusura in Europa, un passo indietro dell’1,7% per il Dow Jones e del 2,1% per il N:emoji_relieved:aq. Londra ha ceduto l’1,92%, Parigi il 2,17% e Francoforte il 2,21%, mentre Madrid (-2,09%) ed Atene (-1,61%) hanno fatto meglio di Milano. A soffrire sono state soprattutto le banche, con la franco-belga Dexia (-11%), particolarmente esposta in titoli greci, in testa alla lista nera. Appena sotto si sono piazzate la greche Alpha Bank (-9,02%), la portoghese Banco Comercial (-7,56%) e l’italiana Unicredit (-6,81%). A Milano poi Mediaset (-12,04%) ha fatto ancora peggio.