- 3 Aprile 2010
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Il portiere della Juventus, infortunato, in attesa di tornare in azzurro, a Sky Sport: "L'Italia sta creando un clima idilliaco con i tifosi, ma la vera rivoluzione sta nell'aver chiamato giocatori che prima non c'erano. Ma dietro le scelte di Lippi c'era una presa di posizione di coerenza: volle privilegiare la compattezza, alla fine non è andata bene"
ROMA, 8 settembre 2010 - Un'Italia che piace a tutti, che sta creando "un clima idilliaco con i tifosi". Così, da fuori, Gigi Buffon vede la nuova Nazionale. "Ma la vera rivoluzione - ha detto in un'intervista a Sky il portiere, ora infortunato e futuro capitano azzurro - sta nell'aver chiamato giocatori che prima non c'erano".
NIENTE RIMPIANTI — Nessun rimpianto però per l'assenza di Cassano in Sudafrica. "Col senno di poi - ha detto lo juventino - le risposte sono sempre fin troppo lineari: dietro le scelte di Lippi c'era una presa di posizione per la coerenza. Volle premiare chi aveva partecipato a un ciclo di due anni, privilegiando la duttilità e la compattezza. Alla fine non è andata bene". Cassano, d'altra parte, si era messo fuorigioco da solo. "Cambiato? Io mi auguro che più o meno sia sempre lo stesso - ha aggiunto Buffon - con la sua simpatia e il suo modo di porsi. Fino a due o tre anni fa, e ancor prima, aveva atteggiamenti sbagliati specie in campo. Lo ha riconosciuto anche lui, certe scoppole gli sono servite".
SU PRANDELLI — Il n.1 azzurro ha visto la partita di Tallinn ("nel primo tempo ho visto rispuntare i fantasmi del Mondiale, si vedeva la paura in campo: poi la squadra ha mostrato che non ci stava"). Quanto a Prandelli, è "l'immagine della serenità e della concretezza", quel che serviva "venendo dall'eredità di Lippi".
ROMA, 8 settembre 2010 - Un'Italia che piace a tutti, che sta creando "un clima idilliaco con i tifosi". Così, da fuori, Gigi Buffon vede la nuova Nazionale. "Ma la vera rivoluzione - ha detto in un'intervista a Sky il portiere, ora infortunato e futuro capitano azzurro - sta nell'aver chiamato giocatori che prima non c'erano".
NIENTE RIMPIANTI — Nessun rimpianto però per l'assenza di Cassano in Sudafrica. "Col senno di poi - ha detto lo juventino - le risposte sono sempre fin troppo lineari: dietro le scelte di Lippi c'era una presa di posizione per la coerenza. Volle premiare chi aveva partecipato a un ciclo di due anni, privilegiando la duttilità e la compattezza. Alla fine non è andata bene". Cassano, d'altra parte, si era messo fuorigioco da solo. "Cambiato? Io mi auguro che più o meno sia sempre lo stesso - ha aggiunto Buffon - con la sua simpatia e il suo modo di porsi. Fino a due o tre anni fa, e ancor prima, aveva atteggiamenti sbagliati specie in campo. Lo ha riconosciuto anche lui, certe scoppole gli sono servite".
SU PRANDELLI — Il n.1 azzurro ha visto la partita di Tallinn ("nel primo tempo ho visto rispuntare i fantasmi del Mondiale, si vedeva la paura in campo: poi la squadra ha mostrato che non ci stava"). Quanto a Prandelli, è "l'immagine della serenità e della concretezza", quel che serviva "venendo dall'eredità di Lippi".
La Gazzetta dello Sport