Mentre ad Arcore è in corso il summit tra Galliani e Berlusconi, il padre del giocatore è sbarcato a Milano e sta tentando di convincere il figlio, che appare sempre meno convinto. E il City sta alla finestra.
Saranno le ore decisive? Lo sapremo entro qualche ora.
Quello che è certo è che dopo la pausa del weekend il caso Kakà ha subito la prevista accelerazione, con un susseguirsi di voci e notizie che proseguirà fino a sera.
SUMMIT GALLIANI-BERLUSCONI - Partiamo dai fatti: poco fa si è concluso ad Arcore il summit tra l'amministratore delegato del Milan, Galliani, e il presidente Berlusconi, in vista dell'incontro con il padre del giocatore, atterrato a Malpensa, e gli emissari del Manchester City, che sono in preallarme, pronti a volare a Milano.
Oltre ai fatti, ci sono le sensazioni. E quella che prevale nelle ultime ore è che alla fine l'affare potrebbe saltare, o quanto meno essere ben più complicato di quanto non si pensasse venerdì .
I DUBBI DI RICARDO - Il giocatore appare sempre meno convinto. Da un lato per la grande, continua dimostrazione di affetto dei tifosi milanista, che questa mattina si sono radunati sotto il palazzo in cui vive il giocatore per lasciare in portineria una valanga di lettere con l'implorazione a restare; dall'altro, per i persistenti dubbi sulle reali possibilità di crescita del Manchester City, che non sembra garantire al brasiliano un palcoscenico adeguato alla sua classe. I dubbi di Ricardo sono stati ulteriormente amplificati dal presunto inserimento, negli ultimi giorni, del Real Madrid: se proprio deve rinunciare al Milan, logico che Kakà preferisca questa ipotesi. Anche se in questo caso se ne riparlerà a giugno, quando il Real avrà anche un nuovo presidente. Da non sottovalutare che di sicuro anche gli sponsor premono per una soluzione di questo tipo: sceicchi o non sceicchi, il valore commerciale di un Kakà in camiseta blanca è nettamente superiore a quello di un Kakà insediato al City of Manchester Stadium
Ma questo potrebbe essere un ulteriore elemento di contrasto con la società: naturale infatti che, in caso di cessione, il Milan preferirebbe dare il suo gioiello a una squadra almeno per ora poco competitiva come il City, piuttosto che a una potenza del calcio europea... vi immaginate cosa succederebbe se, nella Champions League dell'anno prossimo, magari in finale, il diavolo dovesse trovarsi di fronte un Real guidato dall'ex pallone d'oro?
IL CITY ALLA FINESTRA - Stando alle voci che arrivano dall'Inghilterra, anche i dirigenti dei Citizens sembrano ora molto meno sicuri. Se per l'accordo economico non ci sono problemi (e ci mancherebbe, viste le cifre), gli inglesi sono rimasti perplessi di fronte alla richiesta dell'entourage del giocatore di prevedere clausole di rescissione in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi (vedi qualificazione in Champions entro il 2010). Una richiesta difficilmente accettabile, che è stata vista come un modo per prendere tempo. Non a caso nelle ultime dichiarazioni del manager Mark Hughes si legge una certa apprensione, legata anche al timore di un inserimento del Real: "Dobbiamo chiudere in fretta l'acquisto di Kakà, altrimenti rischiamo di perderlo per sempre".
IL VERO SUMMIT: PADRE E FIGLIO - Così, mentre dal mondo del calcio si levano voci che confermano quella sensazione di cui dicevamo ("Secondo me resta al Milan", ha dichiarato ad esempio oggi Lippi), il più convinto sembra proprio il padre-procuratore, Bosco Leite, che starebbe facendo forti pressioni sul figlio per indurlo ad accettare subito. Tanto che a sua volta, prima di incontrare la dirigenza milanista, Bosco ha voluto vedere a quattr'occhi Ricardinho. Forse è questo il vero summit da cui, alla fine, uscirà la risposta.
LA PROTESTA DEI TIFOSI
Intanto iniziano ad affluire i primi tifosi del Milan davanti alla sede del club in via Turati dove per le 18 è in programma l'annunciata manifestazione di protesta organizzata dalla curva sud contro l'enventuale cessione di Kakà.
Sul marciapiede di fronte alla sede si è radunato un gruppetto di sostenitori che hanno appeso una bandiera e un paio di cartelli, ma gli organizzatori contano di arrivare a un migliaio. Nel frattempo si sta rinforzando anche lo schieramento di forze dell'ordine lungo la via.
Fonte:
Saranno le ore decisive? Lo sapremo entro qualche ora.
Quello che è certo è che dopo la pausa del weekend il caso Kakà ha subito la prevista accelerazione, con un susseguirsi di voci e notizie che proseguirà fino a sera.
SUMMIT GALLIANI-BERLUSCONI - Partiamo dai fatti: poco fa si è concluso ad Arcore il summit tra l'amministratore delegato del Milan, Galliani, e il presidente Berlusconi, in vista dell'incontro con il padre del giocatore, atterrato a Malpensa, e gli emissari del Manchester City, che sono in preallarme, pronti a volare a Milano.
Oltre ai fatti, ci sono le sensazioni. E quella che prevale nelle ultime ore è che alla fine l'affare potrebbe saltare, o quanto meno essere ben più complicato di quanto non si pensasse venerdì .
I DUBBI DI RICARDO - Il giocatore appare sempre meno convinto. Da un lato per la grande, continua dimostrazione di affetto dei tifosi milanista, che questa mattina si sono radunati sotto il palazzo in cui vive il giocatore per lasciare in portineria una valanga di lettere con l'implorazione a restare; dall'altro, per i persistenti dubbi sulle reali possibilità di crescita del Manchester City, che non sembra garantire al brasiliano un palcoscenico adeguato alla sua classe. I dubbi di Ricardo sono stati ulteriormente amplificati dal presunto inserimento, negli ultimi giorni, del Real Madrid: se proprio deve rinunciare al Milan, logico che Kakà preferisca questa ipotesi. Anche se in questo caso se ne riparlerà a giugno, quando il Real avrà anche un nuovo presidente. Da non sottovalutare che di sicuro anche gli sponsor premono per una soluzione di questo tipo: sceicchi o non sceicchi, il valore commerciale di un Kakà in camiseta blanca è nettamente superiore a quello di un Kakà insediato al City of Manchester Stadium
Ma questo potrebbe essere un ulteriore elemento di contrasto con la società: naturale infatti che, in caso di cessione, il Milan preferirebbe dare il suo gioiello a una squadra almeno per ora poco competitiva come il City, piuttosto che a una potenza del calcio europea... vi immaginate cosa succederebbe se, nella Champions League dell'anno prossimo, magari in finale, il diavolo dovesse trovarsi di fronte un Real guidato dall'ex pallone d'oro?
IL CITY ALLA FINESTRA - Stando alle voci che arrivano dall'Inghilterra, anche i dirigenti dei Citizens sembrano ora molto meno sicuri. Se per l'accordo economico non ci sono problemi (e ci mancherebbe, viste le cifre), gli inglesi sono rimasti perplessi di fronte alla richiesta dell'entourage del giocatore di prevedere clausole di rescissione in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi (vedi qualificazione in Champions entro il 2010). Una richiesta difficilmente accettabile, che è stata vista come un modo per prendere tempo. Non a caso nelle ultime dichiarazioni del manager Mark Hughes si legge una certa apprensione, legata anche al timore di un inserimento del Real: "Dobbiamo chiudere in fretta l'acquisto di Kakà, altrimenti rischiamo di perderlo per sempre".
IL VERO SUMMIT: PADRE E FIGLIO - Così, mentre dal mondo del calcio si levano voci che confermano quella sensazione di cui dicevamo ("Secondo me resta al Milan", ha dichiarato ad esempio oggi Lippi), il più convinto sembra proprio il padre-procuratore, Bosco Leite, che starebbe facendo forti pressioni sul figlio per indurlo ad accettare subito. Tanto che a sua volta, prima di incontrare la dirigenza milanista, Bosco ha voluto vedere a quattr'occhi Ricardinho. Forse è questo il vero summit da cui, alla fine, uscirà la risposta.
LA PROTESTA DEI TIFOSI
Intanto iniziano ad affluire i primi tifosi del Milan davanti alla sede del club in via Turati dove per le 18 è in programma l'annunciata manifestazione di protesta organizzata dalla curva sud contro l'enventuale cessione di Kakà.
Sul marciapiede di fronte alla sede si è radunato un gruppetto di sostenitori che hanno appeso una bandiera e un paio di cartelli, ma gli organizzatori contano di arrivare a un migliaio. Nel frattempo si sta rinforzando anche lo schieramento di forze dell'ordine lungo la via.
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