- 18 Luglio 2009
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Con il caldo che, in questi giorni, sta raggiungendo forse il picco stagionale, le "temperature percepite" raggiungono livelli impressionanti, specialmente nelle città a ridosso del mare, come Venezia (45°) o Rimini (47°). Molti sognano allora il condizionatore, ma non è detto che sia sempre la scelta migliore.
Per essere in grado di adottare le misure anti-afa più efficaci, è infatti indispensabile comprendere bene il significato di "temperatura percepita".
La sensazione di caldo e di freddo del nostro corpo non dipende solo dalla temperatura reale, misurata in gradi centigradi, ma anche da altri due fattori: l'umidità relativa e la velocità dell'aria.
La combinazione di questi tre parametri consente di calcolare, con una formula matematica, la "temperatura percepita". Questa aumenta, non solo al crescere dei gradi centigradi, ma anche dell'umidità, perché più è umida l'aria, meno il nostro corpo è in grado di raffreddarsi per evaporazione, tramite il sudore.
Ed anche il vento contribuisce molto, perché accelera lo scambio di calore con l'esterno, sempre attraverso la pelle. Per cui è sufficiente agire su almeno uno dei tre elementi, per stare meglio.
Ad esempio, muovendo l'aria, con un ventilatore, oppure abbassando l'umidità, col deumidificatore. Molti condizionatori sono dotati anche di questa funzione, in alternativa o in aggiunta al raffreddamento.
Chi ne beneficia di questi accorgimenti non è solo il corpo, ma anche il portafoglio. Oltre alle prossime generazioni, sulle quali sarà minore il peso del cambiamento climatico, cui contribuiscono in modo determinante gli sprechi energetici.
La sensazione di caldo e di freddo del nostro corpo non dipende solo dalla temperatura reale, misurata in gradi centigradi, ma anche da altri due fattori: l'umidità relativa e la velocità dell'aria.
La combinazione di questi tre parametri consente di calcolare, con una formula matematica, la "temperatura percepita". Questa aumenta, non solo al crescere dei gradi centigradi, ma anche dell'umidità, perché più è umida l'aria, meno il nostro corpo è in grado di raffreddarsi per evaporazione, tramite il sudore.
Ed anche il vento contribuisce molto, perché accelera lo scambio di calore con l'esterno, sempre attraverso la pelle. Per cui è sufficiente agire su almeno uno dei tre elementi, per stare meglio.
Ad esempio, muovendo l'aria, con un ventilatore, oppure abbassando l'umidità, col deumidificatore. Molti condizionatori sono dotati anche di questa funzione, in alternativa o in aggiunta al raffreddamento.
Chi ne beneficia di questi accorgimenti non è solo il corpo, ma anche il portafoglio. Oltre alle prossime generazioni, sulle quali sarà minore il peso del cambiamento climatico, cui contribuiscono in modo determinante gli sprechi energetici.
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