Caso Ruby, la Consulta ammette il conflitto d'attribuzione

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Si tratta di un passaggio preliminare. La decisione nel merito tra qualche mese.

La Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile il ricorso della Camera sul conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato, sollevato nei confronti della procura e del gip di Milano che, rispettivamente, hanno indagato e rinviato a giudizio immediato Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile nell'ambito del caso Ruby.

Via libera preliminare

Si tratta di un via libera preliminare: il conflitto sarà deciso nel merito solo tra qualche mese. La decisione defintiva dovrebbe arrivare entro la fine dell'anno, nel frattempo il processo va avanti, anche se gli avvocati di Silvio Berlusconi hanno chiesto la sospensione del procedimento in attesa del pronunciamento della Consulta.

Il conflitto sollevato dalla Camera

Lo scorso 5 aprile la Camera ha approvato la decisione sollevare il conflitto di attribuzione con una maggioranza di 12 voti. Secondo la tesi messa ai voti uno dei due reati contestati al premier nel processo Ruby, la concussione, è stato commesso nello svolgimento delle funzioni da presidente del Consiglio, e dovrebbe quindi essere giudicato dal Tribunale dei ministri. Avviando aindagini a carico del premier, la procura di Milano avrebbe dunque esorbitato dalle sue funzioni, mentre avrebbe dovuto trasmettere gli atti al collegio per i reati ministeriali.

Processo azzerato

Se il ricorso fosse accolto definitivamente il processo di Milano (che vede Berlusconi rinviato a giudizio con rito immediato), verrebbe azzerato.


Fonte : ilsalvagente.it