Chiarimenti legali sulle Web Radio
PREMESSA
Le radio sono sbarcate sul web ormai da tempo, e rappresentano una realtà in continuo sviluppo. Probabilmente il vero futuro della radio, così come della televisione, è proprio su Internet.
Grazie alla nuova tecnologia Shoutcast, chiunque abbia una discreta esperienza nell’uso del computer può riuscire a creare una web radio personale trasmettendo in streaming direttamente dal proprio PC.
Ma se dal punto di vista pratico è molto semplice, da quello legislativo è a dir poco complesso, nonché costoso. Purtroppo in Italia non è stato fatto altro che adattare con qualche modifica le licenze già esistenti per le radio normali a quelle che trasmettono solo sul web. E così ci si ritrova ad avere delle forti limitazioni, perché di tali si tratta quando la SIAE e la SCF ti costringono a pagare quasi 1000 euro all’anno per avere una semplice web radio amatoriale, ovvero senza nessun introito commerciale.
La mia volontà di aprire una web radio senza dover accendere un mutuo ha portato alla luce un ambizioso progetto: la Sciax2 Radio, nata con l’intento di trasmettere solo musica creata da giovani cantanti, gruppi o deejay che sia copyleft o sotto licenza Creative Commons, e che è possibile trasmettere liberamente.
CHIARIMENTI
Creare una Web Radio è del tutto legale, ma se volete trasmettere musica coperta da copyright (cioè la maggior parte della musica che sentite e conoscete) dovete stipulare un contratto sia con la SIAE (Società Italiana Autori e Editori) che con la SCF (Società Consortile Fonografici).
Giusto per dare qualche numero, il costo annuale per un contratto di una webradio amatoriale (ovvero senza nessun tipo di introito) ammonta a 240 o 480 euro per la SIAE (a seconda che superi i 30 ascoltatori o no) e 420 euro per la SCF. Se trasmettete musica appartenente ad una di queste due società e non avete un contratto, allora diventa illegale.
Ma il problema non è solo questo! Qualunque pazzo volesse pagare questi soldi (che non vanno in tasca ai cantanti, ma alle associazioni) si ritroverebbe poi costretto a sottostare a una serie di pesantissime regole, solo per farne un esempio "non puoi trasmettere più di una canzone dello stesso autore nell'arco di tre ore".
Di tutte le webradio poche pagano regolarmente questi contratti, perchè di solito tutte le piccole webradio non vengono controllate.
Ma se volete stare sicuri, quello che potete fare gratuitamente su una webradio è parlare e trasmettere musica libera, ovvero sotto licenza Creative Commons, che potete trovare su molti siti come jamendo.com.
Anche in ambito musica libera in Italia siamo molto indietro perchè non si capisce ancora bene se la SIAE permetta ai propri iscritti di adottare licenze Creative Commons in ambito web a causa di alcune incompatibilità e di fraintendibili articoli del regolamento stesso... Comunque questo è un altro discorso e mi dovrei dilungare anche troppo per parlarne a fondo.
PREMESSA
Le radio sono sbarcate sul web ormai da tempo, e rappresentano una realtà in continuo sviluppo. Probabilmente il vero futuro della radio, così come della televisione, è proprio su Internet.
Grazie alla nuova tecnologia Shoutcast, chiunque abbia una discreta esperienza nell’uso del computer può riuscire a creare una web radio personale trasmettendo in streaming direttamente dal proprio PC.
Ma se dal punto di vista pratico è molto semplice, da quello legislativo è a dir poco complesso, nonché costoso. Purtroppo in Italia non è stato fatto altro che adattare con qualche modifica le licenze già esistenti per le radio normali a quelle che trasmettono solo sul web. E così ci si ritrova ad avere delle forti limitazioni, perché di tali si tratta quando la SIAE e la SCF ti costringono a pagare quasi 1000 euro all’anno per avere una semplice web radio amatoriale, ovvero senza nessun introito commerciale.
La mia volontà di aprire una web radio senza dover accendere un mutuo ha portato alla luce un ambizioso progetto: la Sciax2 Radio, nata con l’intento di trasmettere solo musica creata da giovani cantanti, gruppi o deejay che sia copyleft o sotto licenza Creative Commons, e che è possibile trasmettere liberamente.
CHIARIMENTI
Creare una Web Radio è del tutto legale, ma se volete trasmettere musica coperta da copyright (cioè la maggior parte della musica che sentite e conoscete) dovete stipulare un contratto sia con la SIAE (Società Italiana Autori e Editori) che con la SCF (Società Consortile Fonografici).
Giusto per dare qualche numero, il costo annuale per un contratto di una webradio amatoriale (ovvero senza nessun tipo di introito) ammonta a 240 o 480 euro per la SIAE (a seconda che superi i 30 ascoltatori o no) e 420 euro per la SCF. Se trasmettete musica appartenente ad una di queste due società e non avete un contratto, allora diventa illegale.
Ma il problema non è solo questo! Qualunque pazzo volesse pagare questi soldi (che non vanno in tasca ai cantanti, ma alle associazioni) si ritroverebbe poi costretto a sottostare a una serie di pesantissime regole, solo per farne un esempio "non puoi trasmettere più di una canzone dello stesso autore nell'arco di tre ore".
Di tutte le webradio poche pagano regolarmente questi contratti, perchè di solito tutte le piccole webradio non vengono controllate.
Ma se volete stare sicuri, quello che potete fare gratuitamente su una webradio è parlare e trasmettere musica libera, ovvero sotto licenza Creative Commons, che potete trovare su molti siti come jamendo.com.
Anche in ambito musica libera in Italia siamo molto indietro perchè non si capisce ancora bene se la SIAE permetta ai propri iscritti di adottare licenze Creative Commons in ambito web a causa di alcune incompatibilità e di fraintendibili articoli del regolamento stesso... Comunque questo è un altro discorso e mi dovrei dilungare anche troppo per parlarne a fondo.
Sciax2