Cloverfield

GZero

Utente bannato
Autore del topic
18 Giugno 2008
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RECENSIONE

In un loft di Manhattan Lily e il suo ragazzo, Jason, hanno organizzato un party a sorpresa per il fratello di Jason, Rob, che è in procinto di partire per il Giappone in seguito alla sua nomina a vicepresidente di una compagnia. Hud, grande amico di Rob, ha il dovere di filmare l'intera serata come ricordo ma il party si trascina lentamente con il festeggiato che recrimina su una storia d'amore interrotta (con Beth, che lascia prima del tempo la festa) e non ha molta voglia di divertirsi. Una improvvisa scossa di terremoto sconvolge il party e poco tempo dopo si scatena l'inferno: una mostruosa, gigantesca creatura è emersa dal mare e sta seminando la distruzione nell'isola, sventrando palazzi e decapitando la Statua della Libertà. Gli amici si ritrovano in strada, con Hud che continua a filmare in mezzo al caos, e ha inizio una lunga odissea per andare a recuperare Beth, rimasta ferita e imprigionata nel crollo del suo grattacielo, il tutto fra tunnel della metro infestati dai parassiti che il mostro sparge camminando e strade nelle quali infuria la guerra fra l'esercito e la creatura...


Non sempre è possibile a porsi di fronte a un film in maniera neutrale, sono innumerevoli i fattori pre-visione che possono alterarne il giudizio a prescindere dal valore della stessa. Da fatti di scarsa rilevanza quali una cattiva digestione o una leggera emicrania a eventi di ogni tipo come un litigio o un qualche tipo di prevenzione nei confronti dell'opera. Potete quindi capire quanto sia per me importante nella cinematografia contemporanea un avvenimento come Cloverfield se, partito con un notevole carico di pregiudizi derivati in parte dall'origine televisiva dei suoi creatori e in parte dal fastidio dovuto al massiccio bombardamento di viral marketing degli ultimi mesi, sono rimasto talmente sorpreso ed elettrizzato dalla visione da assegnare una volta tanto un voto a un film e un voto alto come 9/10.

Cloverfield segna un netto spartiacque per certo modo di fare cinema e rappresenta una perfetta sintesi di passato e futuro, andando a collocarsi in una ideale galleria di pellicole epocali per il genere, accanto a mostri sacri come Alien, L'esorcista, La cosa e, in tempi più recenti, The Blair Witch Project o Il sesto senso.
È il cinema che assorbe e cannibalizza YouTube e i serial televisivi, andando a formare un anomalo quanto importantissimo ibrido con il quale dovrà confrontarsi ogni futuro tentativo al monster e disaster movie.
Cloverfield è finalmente lo scendere per le strade devastate dal gargantua, così come pochi anni prima Ridley Scott era riuscito finalmente a portarci fra i proiettili dell'esercito con il suo Black Hawk Down.
Nato in una incubatrice televisiva, Cloverfield è film da vedere più volte obbligatoriamente su grande schermo.

E non rimane altro da fare se non ammirare l'operato della Bad Robot, la compagnia dietro Lost e Alias, nelle figure del produttore J.J. Abrams, del regista Matt Reeves e di uno sceneggiatore in totale controllo e comprensione dei mezzi come Drew Goddard.
I tre confezionano quello che pare già adesso il film bandiera della web 2.0 generation, avendo l'accortezza di pescare spudoratamente a piene mani nei più usurati meccanismi narrativi (la missione dell'eroe nei confronti del vero amore, l'aiutante goffo e ridicolo ma anche disposto a dare la vita per l'amico e innamorato della tipa nervosetta e stramba, l'esercito incapace di confrontarsi con la creatura ecc ecc) per innestare su questo scheletro ormai studiato ad nauseam tutta una serie di nuovi tendini di celluloide.

Dall'ovvio, prepotente richiamo al 9/11 alla splendida naturalezza con cui gli autori descrivono l'(ab)uso della tecnologia, da un tasso d'adrenalina visto assai raramente negli ultimi tempi a certe scelte di sceneggiatura geniali nella loro semplicità e ovvietà, sono molteplici i dati che contribuiscono a renderne indimenticabile la visione.

C'è poi, e come dimenticarlo, il mostro vero e proprio. Che come ogni star che si rispetti tarda ad apparire ed è difficile scorgere a figura intera, ma che sconvolge lo schermo a ogni apparizione, proprio in virtù della scarsità delle stesse. E anche in questo caso la scelta di dotare la creatura di una serie di parassiti più piccoli diventa un'arma dal potenziale dirompente, che assicura cinque minuti di puro incubo in una delle sequenze più terrorizzanti del lungometraggio.

Alla grandiosa campagna stampa di Abrams, per fortuna, ha fatto seguito un'opera in grado di mantenere tutte le promesse e di riservare qualche sorpresa ancora, un film in grado di azzannare alla giugulare come non accadeva da tempo immemore e capace di fare da alfiere della rinascita del cinema di mostri, rinascita già percepita in precedenza in pellicole come The host o The mist.

Cloverfield è anche la consacrazione definitiva del valore assoluto di The Blair Witch Project, da cui mutua tecniche e idea di fondo: sarà un piacere andare a scovare il cortocircuito logico di chi magari adesso incensa la produzione di Abrams e al tempo stroncò senza mezzi termini il film di Myrick e Sánchez.

Ci sarà spazio in seguito per la vasta famiglia dei sequel, spin off e imitazioni varie che non faranno altro che dissezionare e tassonomizzare quel che non andrebbe mai dissezionato e tassonomizzato, ovvero la fantasia prepotente e l'orrore debordante che fanno di Cloverfield il titolo più importante della stagione.

TRAILER:
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COMMENTO:

Un film che non ho ancora avuto il piacere di vederlo, ma dicono ch e è molto bello e realistico. Finale che ti lascia "senza risposte alle tue domande"
 
X me cloverfield è solo un filmetto.Commento:nn mi piace!!!!!!!!bleah!!!!