[CLUB] Fabri Fibra Fan Club

Eddy.94

Utente Assiduo
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13 Maggio 2007
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Fabri Fibra Fan Club
questo club è creato per tutti i fan di fabri fibra o a chiunque gli piaccia il genere RAP , per iscriversi postate un messaggio con scritto mi iscrivo e se volete un nome particolare di un cantante rap vicino l'iscrizione basta chiederlo. Se volete potete anche contribuire alla creazione di userbar o uppando canzoni da mettere nel topic iniziale.
Non Si Accettano Commenti Stupidi Su Questo Tipo Di Musica
Warning: Come sapete nella canzoni di fabri fibra ci sono parolacce vi prego di non toglierle o chiudere il club per questo motivo

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FABRI FIBRA

FIBRA DA DENTRO:


“Ho ancora qualche problema a socializzare/ma tutto sommato non diresti che sto andando male...”


Fabrizio Tarducci è nato a Senigallia nel 1976. I suoi genitori dedicano tutta la loro giornata al lavoro, per poi separarsi quando ha dodici anni. Fibra non parla molto e non socializza. A diciassette anni Fibra ascolta i Sangue Misto, finisce la scuola con il minimo dei voti e s’iscrive ad alcuni corsi di formazione abbandonandoli però sempre a metà, passando così da un lavoro all’altro. La mente di Fabri comincia ad avvolgersi in una nuvola di fumo e presto si ritrova a lavorare in una azienda di posaceneri.​

Col passare degli anni la situazione non cambia molto; conosce però Neffa che lo incoraggia a fare il rap seriamente e nasce così il primo cd di Fabri Fibra intitolato “Turbe Giovanili”, da lui stampato e distribuito. Purtroppo in quel momento il mercato musicale è in crisi e così anche la vita privata di Fibra. La cosa inizia a non essere divertente e Fabri preferisce allora andare a lavorare in Inghilterra ma combatte per lo più con le sue assuefazioni personali: la decisione presa è quella di tornare in Italia per raccontare chi è Fibra registrando così il secondo album, “Mr. Simpatia” realizzato a casa con la collaborazione di suo fratello, Nesli. Il lavoro è talmente convincente che lo porta a firmare con una major: Fibra quindi si trasferisce a Milano per cominciare a lavorare al suo nuovo album... “Tradimento”, nei negozi a metà maggio 2006.​





FIBRA DA FUORI:

Ad un critico che gli domandava perché i suoi film contenessero spesso scene che “creavano imbarazzo”, Wim Wenders pare abbia risposto che – per lui – l’unico cinema possibile, l’unico cinema vero, è quello che crea imbarazzo in chi lo guarda.​

Se tale teoria si potesse applicare alla musica, probabilmente Fabri Fibra ne sarebbe un sostenitore. Non che Fabri voglia consapevolmente creare imbarazzo, e d’altra parte i suoi rap non sono – per usare un aggettivo abusato fino alla nausea – “imbarazzanti”. Sono piuttosto pugni in faccia e, più che imbarazzo, creano sconcerto, scandalo, fanno rumore come di denti rotti e di mandibole spezzate, e spesso lasciano intontiti; veniamo aggrediti, assaliti e brutalizzati da una valanga di parole e di metafore che spesso non vengono filtrate né dal buon gusto né, tanto meno, dall’autocensura, ma che ondeggiano tra l’ostentata spacconeria e la vulnerabilità. Una vulnerabilità che si intuisce costantemente, sotto la maschera, come un indivisibile doppelganger.​

Quando le parole sconfinano in un delirio di sesso, di violenza, di droga e ribellione, si corre il rischio di non capire la provocazione, e di prendere alla lettera quello che sembra un invito aperto alla perdizione, alla perversione e alla misoginia. Ma è davvero così? Non c’è invece, nelle canzoni di Fabri, un grido disperato? Puoi rimanere insensibile, quando gli senti dire “a parte il rap io sono un fallito/stacchi questa musica e son bello che finito”? Non avverti la necessità – non parliamo di ‘messaggio’, per carità – di esorcizzare il male del mondo, in un tentativo di difendersi con le stesse armi dalla violenza, dalla volgarità, dal rumore che la nostra vita, tutti i giorni, ci sputa addosso?​

Allora il sesso senza amore, l’alcol, il fumo, diventano solo antidoti, unico rimedio per chi rifiuta il buonismo dei perbenisti, il moralismo senza morale, “l’ipocrisia di chi sta sempre/con la ragione e mai col torto”. Fabri sembra cercare di rispondere al mondo colpo su colpo, creandosi un’altra identità. E non viene da pensare ad un supereroe, quanto, piuttosto, a quel Rank Xerox inventato da Liberatore per costruirsi addosso un alter ego violento, coatto e iconoclasta, un alter ego da scagliare contro il mondo per risolverne i conflitti e riparare, a modo suo, alle ingiustizie.​

Riempire il vuoto diventa l’imperativo categorico (“musica che aiuta/a fuggire dal niente”) se si vuole uscire dalla gabbia contraddittoria della famiglia, se si vuole battere la stupidità, la superficialità della moda, dei festival, della televisione, dei reality (quelli che qualcuno ci vuole spacciare come “i programmi della gente comune”). E quando questa stupidità fa un tutt’uno con l’orrore, in una sorta di abominevole marmellata catodica - Giucas Casella e Pacciani, Erika e Omar, Costanzo, Costantino e i soldati in Iraq – non si può che urlare, per resistere al martirio.​











Ma questo urlo sembra uno degli ultimi gesti veri di indignazione – un’indignazione forse sfocata, forse farneticante – comunque degna di rispetto. A pensarci bene questo Fabri Fibra, che commette oltraggio al pudore e fa violenza al buonsenso e al buongusto, andrebbe quasi fatto ascoltare nelle scuole: uno degli ultimi romantici, un malato terminale, un caso disperato di lotta al sistema.​
Brani Fabri Fibra







BUGIARDO:[mp]93363[/mp]
POTEVI ESSERE TU:[mp]93367[/mp]
CUORE DI LATTA:[mp]93375[/mp]


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IO MI ISCRIVO MI PIACE MOLTO FARBI F. Soprattutto questa canzone vi scrivo solo il testo cmq mi iscrivo
Testo:

La la la la la la la la la la la
la la la la la la la la la la
...dormi bambino che il lupo si avvicina...
la la la la la la la la la la
a quest' ora avrei 4 anni
e sarei all asilo con tutti i miei compagni
e invece mi hanno preso
e portato via da mamma
togliendomi la vita in aperta campagna
ricordo ancora il suono dei passi
il rumore delle foglie, le scarpe sui sassi
l'odore degli estranei, dei guanti, il cappotto
l' ultima cosa che ricordo è che piangevo troppo
e poi la grande luce la puzza era sparita
il mio corpo sepolto lungo il fiume senza vita
nessuno mi ha salvato, nessuno che si accorto
soltanto dopo un mese hanno scoperto che ero morto
papà cosa aspettavi perchè non mi hai soccorso
legato in quella sedia non ti sei neanche mosso
qualunque sia il motivo non capisco, nn posso
e adesso qualcuno gira col mio sangue addosso

rit.
qui non c'è magia potevi essere tu
domani tocca a un altro non guardi la tv
racconto solo fatti di cronaca quella dura
quella che fa brutto quella che fa paura
ma quante volte avrei voluto parlarti..parlarti
ma quante volte avrei voluto salvarti..salvarti
ma quante volte avrei voluto parlarti..parlarti
ma quante volte avrei voluto salvarti..salvarti

ho fatto un sogno, tommy che piangeva
in salotto e sul muro c'era il sangue che scendeva
mi chiede cosa ho fatto di tanto cattivo
non assomiglio più a quella foto in cui sorrido
mi sveglio sul divano
ho il telecomando in mano
la tv davanti a me con tommaso in primo piano
stringo la spina e stacco il cavo dalla presa
ma qualunque cosa faccio la tv rimane accesa
il volume non si abbassa aumenta di continuo
parla un giornalista sotto con la mamma del bambino
sollevo la tv e la scaglio fuori dal terrazzo
ma colpisco un ragazzino sulla testa e lo ammazzo

rit.
qui non c'è magia potevi essere tu
domani tocca a un altro non guardi la tv
racconto solo fatti di cronaca quella dura
quella che fa brutto quella che fa paura
ma quante volte avrei voluto parlarti..parlarti
ma quante volte avrei voluto salvarti..salvarti
ma quante volte avrei voluto parlarti..parlarti
ma quante volte avrei voluto salvarti..salvarti

qui non c'è magia potevi essere tu
domani tocca a un altro non guardi la tv
racconto solo fatti di cronaca quella dura
quella che fa brutto quella che fa paura
ma quante volte avrei voluto parlarti..parlarti
ma quante volte avrei voluto salvarti..salvarti
ma quante volte avrei voluto parlarti..parlarti
ma quante volte avrei voluto salvarti..salvarti

esco di casa e penso di essere tommaso
e scrivo su ogni muro "non si muore per caso"
poi entro in casa vostra che sia notte o che sia giorno
e capirò quanti di voi nei computer hanno film porno
e se è vero che li avete
scriverò anche i vostri nomi
sui fogli i giornali sui muri delle strade
sui ponti sui pali ovunque l' occhio mano cade
cosi vi accuseranno come ho fatto con mio padre

rit.
qui non c'è magia potevi essere tu
domani tocca a un altro non guardi la tv
racconto solo fatti di cronaca quella dura
quella che fa brutto quella che fa paura
ma quante volte avrei voluto parlarti..parlarti
ma quante volte avrei voluto salvarti..salvarti
ma quante volte avrei voluto parlarti..parlarti
ma quante volte avrei voluto salvarti..salvarti

qui non c'è magia potevi essere tu
domani tocca a un altro non guardi la tv
racconto solo fatti di cronaca quella dura
quella che fa brutto quella che fa paura
ma quante volte avrei voluto parlarti..parlarti
ma quante volte avrei voluto salvarti..salvarti
ma quante volte avrei voluto parlarti..parlarti
ma quante volte avrei voluto salvarti..salvarti.