- 5 Maggio 2009
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PATA è l'acronimo di Parallel ATA e identifica un tipo di collegamento parallelo fra hard disk e schede madri o controller che utilizza un cavo piatto a 40/80 fili. I drive più recenti usano invece porte SATA (Serial ATA), ma quelle parallele sono ancora molto diffuse, così come i drive.
Che cosa serve
Oltre all'hard disk e i cavi, quello piatto per i dati e quello di alimentazione che però di solito arriva già dall'alimentatore del PC, quello che serve per installare un hard disk è un cacciavite e delle viti (controllate il tipo di filettatura perché non sono tutte uguali), e eventualmente una pinzetta se non avete le dita molto piccole. L'operazione non è particolarmente complessa e richiede alcuni minuti.
I connettori
Sul retro dell'hard disk sono posizionati i connettori per l'alimentazione e quello per collegare il cavo con i dati. Vale la pena di verificare prima dell'installazione che i pin non siano piegati, cosa che impedirebbe l'inserimento dei connettori. Il tipo di connettore, inoltre, è completamente diverso da quello delle più recenti unità SATA (Serial ATA) e non compatibile. Occorre fare attenzione al senso di inserimento del connettore, ma anche a non forzare eccessivamente il connettore. Se dobbiamo collegare due hard disk sullo stesso cavo piatto a 40/80 poli, è inoltre necessario scegliere l'ordine dell'unità (master o slave), per poi adeguare i jumper.
I jumper
Prima di montare l'hard disk occorre configurare il drive utilizzando gli appositi jumper posti sul retro. Questi jumper (ponticelli) possono essere inseriti in varie posizioni e determinando il modo in cui il PC vedrà l'hard disk, cioè se come unità principale (master) oppure come unità secondaria (slave). La terza opportunità (CS cioè cable select) configurerà il drive in base alla sua posizione sul cavo di collegamento. Per inserire i ponticelli conviene usare una pinzetta.
L'etichetta dei jumper
Solitamente sull'hard disk c'è una apposita targhetta che riporta le posizioni dei jumper per avere la configurazione desiderata (master o slave), Nel caso non ci sia questa etichetta, probabilmente le indicazioni sono serigrafate sul retro dell'hard disk, altrimenti occorre cercare nella documentazione. Nel peggiore dei casi si può scaricare la documentazione online dal sito del produttore dell'hard disk.
L'inserimento nel cabinet
L'inserimento nel cabinet va fatto tenendo conto dello spazio a disposizione, sia in termini di alloggiamenti liberi che di lunghezza dei cavi. Se possibile, montate il drive lasciando dello spazio intorno, in modo da favorire il passaggio dell'aria e il raffreddamento. Assicuratevi che le viti non siano troppo lunghe o si corre il rischio di danneggiare l'unità. Per una maggiore stabilità e prevenire vibrazioni, conviene fissare tutte e 4 le viti.
Collegamento alla motherboard
Solitamente il cavo dell'hard disk si inserisce in un apposito connettore sulla scheda madre, ma l'operazione è identica anche si tratta di un controller su scheda separato.I connettori sono facilmente identificabili, ma occorre distinguere fra quello primario e quello secondario, dato che solitamente sono presenti due canali. Visto che le prestazioni su un canale sono legate fra loro, trattandosi di un bus parallelo, è preferibile inserire gli hard disk su uno stesso canale, e periferiche più lente,come i masterizzatori, sull'altro canale.
Il setup
Una volta completate le operazioni di fissaggio e connessione, occorre effettuare la verifica di funzionamento.Entrando nel BIOS del PC si può verificare se il sistema rileva e identifica correttamente l'hard disk collegato. La finestra del BIOS specifica evidenzia quali unità sono visibili dal sistema. La sigla che appare è quella proveniente dall'interno dell'hard disk, nel firmware. Se il disco non viene riconosciuto, solitamente non appare nessuna indicazione e occorre ripetere i passaggi precedenti assicurandosi che i connettori siano stati collegati tutti e fino in fondo, e i jumper configurati correttamente.
Formattare il disco
L'ultima operazione è quella di rendere il disco operativo se si tratta di una nuova unità. Se invece si tratta di un disco proveniente da un altro PC e non si vuole distruggere il suo eventuale contenuto, questo passaggio non va eseguito. Accedendo all'utility "Gestione Disco" (l'utility ovviamente varia a seconda del sistema operativo usato dal PC) si possono rilevare i dettagli dell'unità installata. Usando questa utilità è possibile dividere in una o più partizioni l'hard disk e formattarle con il file system desiderato. Queste operazioni distruggono qualsiasi eventuale dato fosse precedentemente presente nell'hard disk.
Fonte: BitCity
Che cosa serve
Oltre all'hard disk e i cavi, quello piatto per i dati e quello di alimentazione che però di solito arriva già dall'alimentatore del PC, quello che serve per installare un hard disk è un cacciavite e delle viti (controllate il tipo di filettatura perché non sono tutte uguali), e eventualmente una pinzetta se non avete le dita molto piccole. L'operazione non è particolarmente complessa e richiede alcuni minuti.
I connettori
Sul retro dell'hard disk sono posizionati i connettori per l'alimentazione e quello per collegare il cavo con i dati. Vale la pena di verificare prima dell'installazione che i pin non siano piegati, cosa che impedirebbe l'inserimento dei connettori. Il tipo di connettore, inoltre, è completamente diverso da quello delle più recenti unità SATA (Serial ATA) e non compatibile. Occorre fare attenzione al senso di inserimento del connettore, ma anche a non forzare eccessivamente il connettore. Se dobbiamo collegare due hard disk sullo stesso cavo piatto a 40/80 poli, è inoltre necessario scegliere l'ordine dell'unità (master o slave), per poi adeguare i jumper.
I jumper
Prima di montare l'hard disk occorre configurare il drive utilizzando gli appositi jumper posti sul retro. Questi jumper (ponticelli) possono essere inseriti in varie posizioni e determinando il modo in cui il PC vedrà l'hard disk, cioè se come unità principale (master) oppure come unità secondaria (slave). La terza opportunità (CS cioè cable select) configurerà il drive in base alla sua posizione sul cavo di collegamento. Per inserire i ponticelli conviene usare una pinzetta.
L'etichetta dei jumper
Solitamente sull'hard disk c'è una apposita targhetta che riporta le posizioni dei jumper per avere la configurazione desiderata (master o slave), Nel caso non ci sia questa etichetta, probabilmente le indicazioni sono serigrafate sul retro dell'hard disk, altrimenti occorre cercare nella documentazione. Nel peggiore dei casi si può scaricare la documentazione online dal sito del produttore dell'hard disk.
L'inserimento nel cabinet
L'inserimento nel cabinet va fatto tenendo conto dello spazio a disposizione, sia in termini di alloggiamenti liberi che di lunghezza dei cavi. Se possibile, montate il drive lasciando dello spazio intorno, in modo da favorire il passaggio dell'aria e il raffreddamento. Assicuratevi che le viti non siano troppo lunghe o si corre il rischio di danneggiare l'unità. Per una maggiore stabilità e prevenire vibrazioni, conviene fissare tutte e 4 le viti.
Collegamento alla motherboard
Solitamente il cavo dell'hard disk si inserisce in un apposito connettore sulla scheda madre, ma l'operazione è identica anche si tratta di un controller su scheda separato.I connettori sono facilmente identificabili, ma occorre distinguere fra quello primario e quello secondario, dato che solitamente sono presenti due canali. Visto che le prestazioni su un canale sono legate fra loro, trattandosi di un bus parallelo, è preferibile inserire gli hard disk su uno stesso canale, e periferiche più lente,come i masterizzatori, sull'altro canale.
Il setup
Una volta completate le operazioni di fissaggio e connessione, occorre effettuare la verifica di funzionamento.Entrando nel BIOS del PC si può verificare se il sistema rileva e identifica correttamente l'hard disk collegato. La finestra del BIOS specifica evidenzia quali unità sono visibili dal sistema. La sigla che appare è quella proveniente dall'interno dell'hard disk, nel firmware. Se il disco non viene riconosciuto, solitamente non appare nessuna indicazione e occorre ripetere i passaggi precedenti assicurandosi che i connettori siano stati collegati tutti e fino in fondo, e i jumper configurati correttamente.
Formattare il disco
L'ultima operazione è quella di rendere il disco operativo se si tratta di una nuova unità. Se invece si tratta di un disco proveniente da un altro PC e non si vuole distruggere il suo eventuale contenuto, questo passaggio non va eseguito. Accedendo all'utility "Gestione Disco" (l'utility ovviamente varia a seconda del sistema operativo usato dal PC) si possono rilevare i dettagli dell'unità installata. Usando questa utilità è possibile dividere in una o più partizioni l'hard disk e formattarle con il file system desiderato. Queste operazioni distruggono qualsiasi eventuale dato fosse precedentemente presente nell'hard disk.
Fonte: BitCity