Negli ultimi anni, i ricercatori hanno rivelato qualche decina di pianeti in orbita attorno a stelle simili al nostro Sole. Il primo è stato scoperto nell'ottobre del 1995 da Michel Mayor e Didier Queloz dell'Osservatorio di Ginevra, in Svizzera. Mentre osservavano la stella 51 Pegasi, notarono un cambiamento lievissimo nella luce da essa proveniente: la sua frequenza cambiava nel tempo, spostandosi periodicamente verso le alte frequenze e poi verso le basse e così via. Il periodo di questo spostamento Doppler indicava che la stella sta "oscillando" un pochino a causa dell'attrazione gravitazionale su essa esercitata da un pianeta in orbita molto stretta attorno alla stella. Infatti il pianeta sembrava rivolvere attorno alla stella con un periodo di soli 4,2 giorni !
Poco tempo dopo, l'analisi di oltre cento altre stelle simili al Sole, compiuto dal gruppo di Geoff Marcy e Paul Butler della San Francisco State University e dell'Universit di California a Berkeley, rivela la presenza di altri 6 pianeti extrasolari (così si chiamano i pianeti che orbitano attorno alle altre stelle). Di questi sei, un pianeta in orbita attorno alla stella 16 Cygni B fu scoperto in maniera indipendente dagli astronomi William D. Cochran e Artie P. Hatzes dell'Università del Texas. Da allora, l'annuncio della scoperta di qualche nuovo pianeta extrasolare è diventato quasi una routine... ma sempre eccitante !
Questa immagine di alcune parti della Nebulosa di Orione mostra regioni diformazione stellare in corso. Situata nella Via Lattea a circa 500 anni luce da noi, la nebulosa formata da nubi di gas collassato, sta formando moltissime nuove stelle.
Fra le nuove stelle, almeno 153 mostranola presenza di "dischi protoplanetari", cioè giganteschi dischi di gas e polvere in rotazione attorno alle stelle in formzione, dai quali si formano i sistemi planetari per collasso gravitazionale.
Non è facile rilevare un altro pianeta così distante dalla Terra. A differenza delle stelle, che sono alimentate dalle reazioni nucleari, i pianeti si limitano a riflettere la luce proveniente dalla loro stella. Nel nostro Sistema Solare, per esempio, il Sole supera di circa un miliardo di volte la luminostità dei propri pianeti, nella banda della luce visibile. A causa della debolissima luminosità dei pianeti distanti rispetto a quella delle stelle vicine, gli astronomi hanno dovuto sviluppare metodi ingegnosi per trovarli, non potendo vederli direttamente. Attualmente, l'approccio più efficace è basato sul fatto che la presenza di un pianeta vicino causa una minuscola oscillazione nella stella, mentre il pianeta rivolve attorno ad essa. Gli astronomi possono rilevare queste minuscole oscillazioni e quindi calcolare l'orbita e la massa dell'oggetto che la sta causando. Perfino usando questa tecnica, tuttavia, non è facile rilevare pianeti attorno ad altre stelle. Considera che un ipotetico osservatore che si trovasse a 30 anni luce di distanza dal Sole, lo vedrebbe oscillare (a causa della presenza della Terra e degli altri pianeti) di pochissimo: la dimensione di una monetina vista a 10mila chilometri di distanza !
Tuttavia questa minuscola oscillazione della stella può essere rilevata grazie allo spostamento Doppler della sua luce. Mentre la stella si avvicina e si allontana dalla Terra, a causa dell'oscillazione, l'onda della sua radiazione viene periodicamente "compressa" e "stirata", diminuendo e aumentando la propria lunghezza d'onda (cioè spostandosi periodicamente un pochino verso la parte più blu e la parte più rossa dello spettro elettromagnetico). Da questo spostamento Doppler ciclico gli astronomi possono risalire al percorso dell'oscillazione stellare e, dalle leggi di Keplero sul moto dei pianeti, calcolare le loro masse, le loro orbite e la loro distanza dalla loro stella.
Che cosa hanno trovato finora gli astronomi ?
Degli oltre 80 pianeti trovati attorno a stelle simili al Sole, la massa è compresa fra circa metà a cinque volte quella di Giove; i loro periodi orbitali vanno da 3,3 giorni a 15 anni e le loro distanze dalla propria stella si estendono da meno di un ventesimo a circa due volte e mezzo la distanza Terra-Sole.
Nel marzo 1999, Marcy e Butler annunciarono la scoperta del primo sistema planetario vero e proprio, nel quale trovarono 3 pianeti in orbita attorno ad una stessa stella, Upsilon Andromedae. Un diagramma schematico delle orbite dei tre pianeti è mostrato qui sotto.
Sulla base dei dati dei pianeti scoperti finora, gli scienziati credono che continueranno a scoprire altri pianeti in orbita attorno a stelle di tipo solare; molti di essi saranno delle dimensioni di Giove, altri delle dimensioni della Terra. Circa il 10% delle stelle della nostra Galassia potrebbero ospitare pianeti. Questo porterebbe il conto a circa 10 miliardi di pianeti esistenti nella sola nostro Galassia !
Fonte: Pd.astro
Poco tempo dopo, l'analisi di oltre cento altre stelle simili al Sole, compiuto dal gruppo di Geoff Marcy e Paul Butler della San Francisco State University e dell'Universit di California a Berkeley, rivela la presenza di altri 6 pianeti extrasolari (così si chiamano i pianeti che orbitano attorno alle altre stelle). Di questi sei, un pianeta in orbita attorno alla stella 16 Cygni B fu scoperto in maniera indipendente dagli astronomi William D. Cochran e Artie P. Hatzes dell'Università del Texas. Da allora, l'annuncio della scoperta di qualche nuovo pianeta extrasolare è diventato quasi una routine... ma sempre eccitante !
Questa immagine di alcune parti della Nebulosa di Orione mostra regioni diformazione stellare in corso. Situata nella Via Lattea a circa 500 anni luce da noi, la nebulosa formata da nubi di gas collassato, sta formando moltissime nuove stelle.
Fra le nuove stelle, almeno 153 mostranola presenza di "dischi protoplanetari", cioè giganteschi dischi di gas e polvere in rotazione attorno alle stelle in formzione, dai quali si formano i sistemi planetari per collasso gravitazionale.
Non è facile rilevare un altro pianeta così distante dalla Terra. A differenza delle stelle, che sono alimentate dalle reazioni nucleari, i pianeti si limitano a riflettere la luce proveniente dalla loro stella. Nel nostro Sistema Solare, per esempio, il Sole supera di circa un miliardo di volte la luminostità dei propri pianeti, nella banda della luce visibile. A causa della debolissima luminosità dei pianeti distanti rispetto a quella delle stelle vicine, gli astronomi hanno dovuto sviluppare metodi ingegnosi per trovarli, non potendo vederli direttamente. Attualmente, l'approccio più efficace è basato sul fatto che la presenza di un pianeta vicino causa una minuscola oscillazione nella stella, mentre il pianeta rivolve attorno ad essa. Gli astronomi possono rilevare queste minuscole oscillazioni e quindi calcolare l'orbita e la massa dell'oggetto che la sta causando. Perfino usando questa tecnica, tuttavia, non è facile rilevare pianeti attorno ad altre stelle. Considera che un ipotetico osservatore che si trovasse a 30 anni luce di distanza dal Sole, lo vedrebbe oscillare (a causa della presenza della Terra e degli altri pianeti) di pochissimo: la dimensione di una monetina vista a 10mila chilometri di distanza !
Tuttavia questa minuscola oscillazione della stella può essere rilevata grazie allo spostamento Doppler della sua luce. Mentre la stella si avvicina e si allontana dalla Terra, a causa dell'oscillazione, l'onda della sua radiazione viene periodicamente "compressa" e "stirata", diminuendo e aumentando la propria lunghezza d'onda (cioè spostandosi periodicamente un pochino verso la parte più blu e la parte più rossa dello spettro elettromagnetico). Da questo spostamento Doppler ciclico gli astronomi possono risalire al percorso dell'oscillazione stellare e, dalle leggi di Keplero sul moto dei pianeti, calcolare le loro masse, le loro orbite e la loro distanza dalla loro stella.
Che cosa hanno trovato finora gli astronomi ?
Degli oltre 80 pianeti trovati attorno a stelle simili al Sole, la massa è compresa fra circa metà a cinque volte quella di Giove; i loro periodi orbitali vanno da 3,3 giorni a 15 anni e le loro distanze dalla propria stella si estendono da meno di un ventesimo a circa due volte e mezzo la distanza Terra-Sole.
Nel marzo 1999, Marcy e Butler annunciarono la scoperta del primo sistema planetario vero e proprio, nel quale trovarono 3 pianeti in orbita attorno ad una stessa stella, Upsilon Andromedae. Un diagramma schematico delle orbite dei tre pianeti è mostrato qui sotto.
Sulla base dei dati dei pianeti scoperti finora, gli scienziati credono che continueranno a scoprire altri pianeti in orbita attorno a stelle di tipo solare; molti di essi saranno delle dimensioni di Giove, altri delle dimensioni della Terra. Circa il 10% delle stelle della nostra Galassia potrebbero ospitare pianeti. Questo porterebbe il conto a circa 10 miliardi di pianeti esistenti nella sola nostro Galassia !
Fonte: Pd.astro
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