- 8 Luglio 2008
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Concordia: capitanerie, Schettino ha perduto tempo prezioso
La responsabilita' dell'incidente che ha portato all'affondamento della nave Costa Concordia "e' sicuramente del comandante", il quale per altro ha perduto un'ora preziosa nell'organizzazione dei soccorsi, per cui se l'allarme fosse stato dato nei tempi dovuti con ogni probabilita' non si avrebbe avuto un simile numero di vittime.
Lo ha detto il comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, ammiraglio Marco Brusco, nel corso di un'audizione alla commissione Lavori pubblici del Senato, sottolineando che nel lasso di tempo intercorso prima delle decisioni operative da parte del comandante Schettino "si sarebbero potute calare le scialuppe con calma" e quindi mettere con piu' efficacemente in sicurezza i passeggeri. Quanto alla manovra di avvicinamento alla costa del transatlantico, che sarebbe stata operata da Schettino per facilitare le operazioni di soccorso, l'ammiraglio Brusco ha rilevato che l'analisi della scatola nera indichera' se si sia trattato "realmente un atto di perizia, dopo aver commesso la sciocchezza" del cosiddetto 'inchino', oppure "se sia avvenuta casualmente", in questo senso particolare di particolare rilievo sara' la tempistica di posizionamento delle ancore. In generale, la pratica dell'inchino, praticata dalle marinerie anche a livello internazionale non puo' essere considerata vietata, ma deve essere "effettuata nel rispetto delle specifiche norme di sicurezza" e, in ogni caso, il comandante e' "per legge l'unico responsabile nella condotta della nave". IL PROCURATORE COMPIE LA STESSA ROTTA E MANOVRA DI SCHETTINO. Intanto oggi il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, oggi all'Isola del Giglio, su una motovedetta dei carabinieri, ha compiuto la stessa rotta e la stessa manovra fatta il 13 gennaio dal comandante Schettino. GABRIELLI, FINORA NON ABBIAMO SPESO UN CENTESIMO "Finora non abbiamo speso un centesimo" ha assicurato il commissario delegato all'emergenza al Giglio, Franco Gabrielli, durante il breafing quotidiano alla stampa sull'isola, rispondendo a chi gli chiedeva se siano sufficienti i 5 milioni di euro stanziati per l'emergenza. Quello dei tensioattivi usciti dalla nave Costa Concordia ha aggiunto Marcello Mossa Verre, responsabile di Arpat, "e' stato un fenomeno locale nel tempo: ora non ci sono problemi, anche se avevano creato allarme all'inizio" oggi "sono negativi i valori analitici su tutti i 6 punti".
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La responsabilita' dell'incidente che ha portato all'affondamento della nave Costa Concordia "e' sicuramente del comandante", il quale per altro ha perduto un'ora preziosa nell'organizzazione dei soccorsi, per cui se l'allarme fosse stato dato nei tempi dovuti con ogni probabilita' non si avrebbe avuto un simile numero di vittime.
Lo ha detto il comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, ammiraglio Marco Brusco, nel corso di un'audizione alla commissione Lavori pubblici del Senato, sottolineando che nel lasso di tempo intercorso prima delle decisioni operative da parte del comandante Schettino "si sarebbero potute calare le scialuppe con calma" e quindi mettere con piu' efficacemente in sicurezza i passeggeri. Quanto alla manovra di avvicinamento alla costa del transatlantico, che sarebbe stata operata da Schettino per facilitare le operazioni di soccorso, l'ammiraglio Brusco ha rilevato che l'analisi della scatola nera indichera' se si sia trattato "realmente un atto di perizia, dopo aver commesso la sciocchezza" del cosiddetto 'inchino', oppure "se sia avvenuta casualmente", in questo senso particolare di particolare rilievo sara' la tempistica di posizionamento delle ancore. In generale, la pratica dell'inchino, praticata dalle marinerie anche a livello internazionale non puo' essere considerata vietata, ma deve essere "effettuata nel rispetto delle specifiche norme di sicurezza" e, in ogni caso, il comandante e' "per legge l'unico responsabile nella condotta della nave". IL PROCURATORE COMPIE LA STESSA ROTTA E MANOVRA DI SCHETTINO. Intanto oggi il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, oggi all'Isola del Giglio, su una motovedetta dei carabinieri, ha compiuto la stessa rotta e la stessa manovra fatta il 13 gennaio dal comandante Schettino. GABRIELLI, FINORA NON ABBIAMO SPESO UN CENTESIMO "Finora non abbiamo speso un centesimo" ha assicurato il commissario delegato all'emergenza al Giglio, Franco Gabrielli, durante il breafing quotidiano alla stampa sull'isola, rispondendo a chi gli chiedeva se siano sufficienti i 5 milioni di euro stanziati per l'emergenza. Quello dei tensioattivi usciti dalla nave Costa Concordia ha aggiunto Marcello Mossa Verre, responsabile di Arpat, "e' stato un fenomeno locale nel tempo: ora non ci sono problemi, anche se avevano creato allarme all'inizio" oggi "sono negativi i valori analitici su tutti i 6 punti".
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