Daniele Bonera ha parlato ieri in conferenza stampa: "Su Pato si deve costruire l'attacco del futuro, è giovane, ha ancora ampi margini di miglioramento. Tutta la squadra deve pedalare".
(NELLA FOTO: Daniele Bonera protagonista della conferenza stampa odierna e Robinho)
MILANELLO - Queste le dichiarazioni rilasciate ieri da Daniele Bonera in conferenza stampa:
"Penso che in questo momento sia necessario pensare più alla sostanza che al nome, poi se arriverà un giocatore di nome ben meglio. Stiamo vivendo un momento che altre società in passato hanno vissuto e che altre società in Italia stanno vivendo. Noi tutti dobbiamo mettere la testa sul nostro lavoro, al resto penserà la società.
Le prossime amichevoli saranno importanti, possono dare fiducia, autostima ed entusiasmo saranno difficili perché contro avversari difficili, ma sono test attendibili.
Ho sentito sia Thiago che Ibra, lasciano un ambiente dove sanno che si lavora bene. Siamo dispiaciuti, è stata una decisione importante presa dalla società.
Mi sono sempre sentito titolare, per me è importante stare bene poi sarà il campo a decidere chi sarà il titolare, ma lungo una stagione tutti hanno la possibilità di giocare. C'è da correre, tutti dobbiamo correre e metterci a disposizione: l'allenatore sa che posso adattarmi, ma sa anche che preferisco giocare centrale.
Allegri è abbastanza grande per difendersi da solo, con ognuno di questi giocatori c'è stato un dialogo e solo loro sanno cosa si sono detti anche Rino prima di andare ha parlato con la società. E' normale che poi quando i giocatori vanno via, abbiano qualcosa da dire. Io personalmente non ho mai avuto problemi con Allegri.
E' inevitabile che chi arriverà, avrà bisogno di un periodo di adattamento, ma sarà il campo a dare le risposte. Questa doppia cessione è vista in modo negativo perché abbiamo perso anche giocatori come Gattuso, Nesta, Zambrotta, Pippo e in una stagione del genere fa sembrare tutto nero. I giocatori a fine contratto hanno fatto delle scelte, probabilmente se fosse rimasto Nesta forse questa cessione sarebbe stata vissuta dai tifosi in modo diverso. La società sta operando per portare qualche giocatore anche a livello numerico serve.
La Juventus campione d'Italia è innegabile che sia un po' più avanti, ma lo scorso anno a luglio eravamo noi considerati la squadra da battere.
E' strano ripartire senza questi giocatori che erano qui da anni, dopo 7 anni personalmente provo dispiacere dal punto di vista umano oltre che calcistico. Ora noi più anziani ci sentiamo in dovere di tramandare lo spirito del Milan.
Quello di cui abbiamo bisogno è il Cassano che abbiamo avuto nel finale di stagione, se avrà problemi ne parlerà con la società, ma anche solo per una questione d'orgoglio, credo, tornerà più carico di prima.
Parlando tra noi "anziani", sapiamo che dobbiamo aiutare l'allenatore ad avere la disponibiltà da parte di tutti, dobbiamo pedalare e correre tutti perchè col lavoro si possono superare i momenti di difficoltà.
Le squadre cambiano ogni anno, il gruppo che era qui da tanto tempo, era già coeso e aiutava i nuovi a inserirsi, questo invece è un gruppo da ricreare. Forse ci saranno difficoltà, ma si supereranno e noi dovremo aiutare il mister a rendere il gruppo unito.
Ho sentito Pato, è molto motivato perché ha risolto tutti i suoi problemi. Su di lui si deve costruire l'attacco del futuro: è un grande campione, ma è giovane e ha ancora molti margini di miglioramento. La fase offensiva è concentrata sul nome di Pato.
Quando vinci puoi chiudere un occhio, quando non sei supoportato dai risultati devi essere intransigente e credo che questa sia la linea adottata dalla società".
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