Coppa d'Africa, pullman Togo assaltato: un morto e nove feriti
Mitra spianati e una pioggia di pallottole contro il pullman della nazionale di calcio del Togo: un morto e nove feriti. Comincia nel peggiore dei modi la Coppa d'Africa, con un'ombra di terrore che si allunga sul torneo, e di riflesso anche sui Mondiali che il continente nero ospiterà per la prima volta nella sua storia la prossima estate. E' stato un assalto terroristico quello di oggi alla nazionale del Togo, caduta in un agguato mentre in pullman attraversava il confine tra Congo e Angola, nella pericolosa enclave di Cabinda. Un morto, l'autista, e almeno nove feriti della delegazione tra cui due giocatori, l'ultimo bilancio dell'attacco armato contro Adebayor (l'attaccante del Manchester City di Mancini è rimasto illeso) e compagni che sono attesi al debutto lunedì prossimo contro il Ghana. Si tratta di un altro brutto colpo per il calcio africano, dopo i gravi episodi in occasione dello spareggio per i Mondiali tra Egitto e Algeria nel novembre scorso, e nell'anno di Sudafrica 2010, torneo per il quale la sicurezza interna è al primo posto delle emergenze.
A rivendicare l'attentato, il fronte della liberazione di Cabinda (Flec), una regione al confine tra il Congo la Repubblica democratica del Congo, a pochi chilometri dall'Angola, ex colonia portoghese di 12 milioni di abitanti, paese ospitante della Coppa d'Africa e soprattutto il più grande produttore di petrolio del continente. Ma la Coppa si giocherà regolarmente, ha fatto sapere subito dopo l'attentato e a due giorni dal via la Confederazione africana, nonostante la richiesta del Togo di fermare tutto e le chiare intenzioni dei giocatori togolesi ancora sotto shock: «Noi non giochiamo».
Il mezzo su cui viaggiava la comitiva togolese è caduto in una vera e propria imboscata. Ne è nata una sparatoria tra la polizia di scorta e gli assalitori. Ad avere la peggio è stato l'autista del pullman, mentre i due giocatori colpiti sono il portiere Serge Akakpo ed il difensore Kodjovi Obilalè. Le loro condizioni sono serie. «Siamo stati presi a mitragliate mentre lasciavamo il Congo - ha spiegato all'Afp Thomas Dossevi che gioca in Francia, nel Nantes (seconda divisione francese), - ci hanno colpito delle pallottole e abbiamo preso una raffica sulla parte anteriore del pullman. Ci sono due giocatori feriti, uno è stato colpito alla schiena e l'altro ai reni. L'allenatore dei portieri e il medico sono stati colpiti e di sicuro sono feriti gravemente. Sono stati portati in ospedale a Cabinda».
«Abbiamo dovuto attraversare la frontiera (tra il Congo e l'enclave di Cabinda, dove il Togo deve disputare le partite valide per il Gruppo B) - ha aggiunto Dossevi precisando che il pullman era scortato dagli agenti - dopo avere completato le formalità. Vi è stata un'intensa mitragliata e tutti noi ci siamo buttati sotto i sedili. La polizia ha risposto al fuoco. E'stata come una guerra. Sono scioccato. In questo momento non abbiamo molta voglia di giocare la Coppa d'Africa. Pensiamo ai nostri compagni feriti». Secondo il ministro angolano Antonio Bento Bembe , l'attacco all'autobus del Togo «è un vero e proprio atto di terrorismo ed una indagine è stata già aperta». Ma per l'Africa è già una sconfitta, nell'anno dei Mondiali.
Mitra spianati e una pioggia di pallottole contro il pullman della nazionale di calcio del Togo: un morto e nove feriti. Comincia nel peggiore dei modi la Coppa d'Africa, con un'ombra di terrore che si allunga sul torneo, e di riflesso anche sui Mondiali che il continente nero ospiterà per la prima volta nella sua storia la prossima estate. E' stato un assalto terroristico quello di oggi alla nazionale del Togo, caduta in un agguato mentre in pullman attraversava il confine tra Congo e Angola, nella pericolosa enclave di Cabinda. Un morto, l'autista, e almeno nove feriti della delegazione tra cui due giocatori, l'ultimo bilancio dell'attacco armato contro Adebayor (l'attaccante del Manchester City di Mancini è rimasto illeso) e compagni che sono attesi al debutto lunedì prossimo contro il Ghana. Si tratta di un altro brutto colpo per il calcio africano, dopo i gravi episodi in occasione dello spareggio per i Mondiali tra Egitto e Algeria nel novembre scorso, e nell'anno di Sudafrica 2010, torneo per il quale la sicurezza interna è al primo posto delle emergenze.
A rivendicare l'attentato, il fronte della liberazione di Cabinda (Flec), una regione al confine tra il Congo la Repubblica democratica del Congo, a pochi chilometri dall'Angola, ex colonia portoghese di 12 milioni di abitanti, paese ospitante della Coppa d'Africa e soprattutto il più grande produttore di petrolio del continente. Ma la Coppa si giocherà regolarmente, ha fatto sapere subito dopo l'attentato e a due giorni dal via la Confederazione africana, nonostante la richiesta del Togo di fermare tutto e le chiare intenzioni dei giocatori togolesi ancora sotto shock: «Noi non giochiamo».
Il mezzo su cui viaggiava la comitiva togolese è caduto in una vera e propria imboscata. Ne è nata una sparatoria tra la polizia di scorta e gli assalitori. Ad avere la peggio è stato l'autista del pullman, mentre i due giocatori colpiti sono il portiere Serge Akakpo ed il difensore Kodjovi Obilalè. Le loro condizioni sono serie. «Siamo stati presi a mitragliate mentre lasciavamo il Congo - ha spiegato all'Afp Thomas Dossevi che gioca in Francia, nel Nantes (seconda divisione francese), - ci hanno colpito delle pallottole e abbiamo preso una raffica sulla parte anteriore del pullman. Ci sono due giocatori feriti, uno è stato colpito alla schiena e l'altro ai reni. L'allenatore dei portieri e il medico sono stati colpiti e di sicuro sono feriti gravemente. Sono stati portati in ospedale a Cabinda».
«Abbiamo dovuto attraversare la frontiera (tra il Congo e l'enclave di Cabinda, dove il Togo deve disputare le partite valide per il Gruppo B) - ha aggiunto Dossevi precisando che il pullman era scortato dagli agenti - dopo avere completato le formalità. Vi è stata un'intensa mitragliata e tutti noi ci siamo buttati sotto i sedili. La polizia ha risposto al fuoco. E'stata come una guerra. Sono scioccato. In questo momento non abbiamo molta voglia di giocare la Coppa d'Africa. Pensiamo ai nostri compagni feriti». Secondo il ministro angolano Antonio Bento Bembe , l'attacco all'autobus del Togo «è un vero e proprio atto di terrorismo ed una indagine è stata già aperta». Ma per l'Africa è già una sconfitta, nell'anno dei Mondiali.
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