La Ninfomania è una forte accentuazione quantitativa della sessualità nella donna, di natura psicologica; una sorta di esaltazione degli impulsi sessuali, che spinge la donna alla continua ricerca di nuovi partners, ma che in realtà serve ad alleviare i tumulti psichici interni.
Questa ipersessualità è accompagnata dalla perdita di inibizioni ed è contraddistinta da continue manifestazioni di seduzione, provocazione, desiderio e fisiologia sessuale, tanto da assumere caratteristiche psicopatologiche.
Dunque l'ipererotismo domina quasi tutti i tempi e gli spazi della vita, complicando e spesso danneggiando la sfera sociale, familiare, affettiva e lavorativa.
Sembra che con tale sessualità diffusa la persona cerchi di esprimere a livello sessuale una insoddisfazione psico-fisica.
La ninfomane cercherebbe, quindi, il continuo contatto sessuale non per ricercare nuove sensazioni e piaceri, ma per avere un soddisfacimento psichico e fisico che non riesce a raggiungere.
Il passaggio da un uomo ad un altro è allora dovuto alla convinzione che il motivo dell'insoddisfazione sia legato al partner e non ad una situazione interna di disagio.
La sessuologia mostra oggi molte riserve nei confronti di questo termine, in quanto è ormai un dato acquisito che per il coito non esistono regole di frequenza. Si tende pertanto a valutare il fenomeno della ipersessualità in base non alla frequenza dei rapporti desiderati o effettivi, ma al soddisfacimento raggiunto dall’individuo. La ninfomane passa frequentemente da un uomo all’altro, alla disperata ricerca del soddisfacimento e nell’illusione che il motivo della sua insoddisfazione sia dovuto soprattutto al suo partner. La ninfomane è spesso anorgasmica e frigida. La gente è abituata a pensare che nelle donne con una forte carica sessuale ci sia qualcosa che non funziona, mentre un uomo dotato di una forte carica sessuale viene invece ammirato ed invidiato, soprattutto dagli altri uomini.
Il termine ninfomania cronica è entrato per la prima volta nell’uso medico a metà del XIX secolo insieme ad un disturbo chiamato isteria femminile.
In quel periodo i medici curavano sempre più spesso pazienti di sesso femminile affette da quelli che venivano definiti attacchi, raptus, scoppi di sproloqui insolitamente immorali, ed esplosioni di incontenibile sessualità.
Delle donne rispettabili si pensava che avessero poca sessualità, per cui le violente manifestazioni di atteggiamenti isterici o sessuali provocatori da parte delle donne, erano considerate una forma di anormalità sessuale.
Ora si sa che queste altro non erano che contorte manifestazioni di repressione e di conseguenti frustrazioni sessuali.
Nel corso degli ultimi cinquant’anni si è capito che le donne sane hanno bisogno di esprimere la propria sessualità in modo non meno aperto e libero degli uomini.
Ma se le cose stessero così, sostengono gli avversari di quella libertà, perché mai le donne sarebbero ancora sessualmente represse? E perché mai ci sono tante donne che dubitano ancora di avere un’autentica sessualità?
In termini evoluzionistici, è probabilmente successo che imporre certi limiti alla propria sessualità rientrava negli interessi delle donne.
Storicamente, il ruolo della donna è stato quello di riprodurre la specie e di allevare bambini, e per questo c’erano periodi in cui essa sarebbe stata molto esposta alle violenze dei nemici e dei predoni; in cambio della protezione di un maschio che la difendesse, essa dovette accettare le sue condizioni in campo sessuale e sociale.
Me nel corso dei secoli, con lo sviluppo della civiltà, questi compiti di protezione sono stati assunti dalla società nel suo complesso, mentre la vita familiare si è stabilizzata grazie alle forze culturali.
In tutte le epoche storiche, la maggior parte degli uomini ha sempre avuto paura delle donne sessualmente intraprendenti perché esse rischiavano di minare il ruolo dominante del maschio in campo sessuale. La sessualità della donna è stata spesso fraintesa, perché il suo andamento, i suoi aspetti e la sua intensità sono diverse da quelli dell’uomo. E poiché le richieste sessuali di una donna eccitata possono essere pressanti come quelle di un uomo, gli uomini con una mentalità più tradizionale possono sentir minacciata la loro potenza.
Al giorno d’oggi alcuni esperti sono arrivati alla conclusione che di nessuna donna – come di nessun uomo – si può affermare che abbia una carica sessuale eccessiva.
Gli esperti hanno scoperto che gli ormoni sessuali dell’uomo - androgeni – vengono prodotti anche, in misura minore ed assai variabile, dalla donna e quanti più androgeni produce il corpo di una donna, tanto maggiore sarà la sua carica sessuale. Gli uomini e le donne con una carica sessuale superiore alla media spesso si scelgono dei partner con una carica libidica altrettanto forte. E in effetti, se una donna o un uomo che sanno di avere un’eccezionale carica sessuale non trovano un partner altrettanto dotato, essi rischiano di avere una vita molto frustrante e di aver bisogno di altri sfoghi per la loro sessualità.
Ci sono persone che ritengono che le donne ninfomani e i cosiddetti stalloni siano soltanto persone molto libertine, ma questo comportamento può essere dettato da molte altre ragioni.
Fino a non molto tempo fa, i medici descrivevano la ‘ninfomane’ come donne anorgasmiche, che si dava fanaticamente da fare con gli uomini per trovarne uno che le facesse provare un orgasmo. Ma oggi questa definizione è stata in larga misura confutata. Un terapista può insegnare ad una donna in queste condizioni a rilassarsi ed a raggiungere l’orgasmo da sola con la masturbazione.
Molti uomini e molte donne evitano accuratamente i rapporti coinvolgenti e ricorrono, come alternativa, a rapporti liberi e facili. Alcuni desiderano uno stretto contatto fisico più ancora di un rapporto sessuale, ma trovano difficile trovare il primo senza il secondo.
Altri ancora si sentono soli, oppure sgradevoli, per cui cercano di sostenere la propria personalità con una serie di incontri casuali.
Altri ancora cominciano per sfida verso i loro genitori, mentre certe donne pensano che qualsiasi cosa possa fare un uomo, loro sapranno fare di più.
Conseguenze emotive. Mentre le persone emotivamente equilibrate possono anche reggere una serie di incontri sessuali diversi, una vita del genere può avere delle conseguenze molto pesanti su una persona immatura o insicura. Una persona del genere difficilmente avrà un’immagine positiva di se stessa e se pensa che le sue molteplici relazioni non fanno altro che procurarle dei danni emotivi, dovrebbe prendere in esame la continua ricerca di rassicurazione ed eventualmente consultare uno psichiatra.
Queste forme di libertà sessuale si accompagnano spesso ad una forte incidenza delle malattie trasmesse per via sessuale.
Ma se, pur avendo soppesato tutti i rischi, una persona si sente emotivamente in grado di avere una serie di rapporti sessuali con partner diversi, non la si dovrebbe certo accusare di eccessi sessuali-
Non ci sono regole bell’e pronte per stabilire fino a che punto l’attività sessuale vada considerata normale e da che punto in poi anormale; i problemi nascono soltanto quando il piacere sessuale non è più reciproco. E gli esperti hanno scoperto che più una persona è sessualmente attiva nella prima maturità, più si sente a proprio agio con la propria sessualità, più a lungo sarà in grado di godere di una vita sessuale soddisfacente.
Questa ipersessualità è accompagnata dalla perdita di inibizioni ed è contraddistinta da continue manifestazioni di seduzione, provocazione, desiderio e fisiologia sessuale, tanto da assumere caratteristiche psicopatologiche.
Dunque l'ipererotismo domina quasi tutti i tempi e gli spazi della vita, complicando e spesso danneggiando la sfera sociale, familiare, affettiva e lavorativa.
Sembra che con tale sessualità diffusa la persona cerchi di esprimere a livello sessuale una insoddisfazione psico-fisica.
La ninfomane cercherebbe, quindi, il continuo contatto sessuale non per ricercare nuove sensazioni e piaceri, ma per avere un soddisfacimento psichico e fisico che non riesce a raggiungere.
Il passaggio da un uomo ad un altro è allora dovuto alla convinzione che il motivo dell'insoddisfazione sia legato al partner e non ad una situazione interna di disagio.
La sessuologia mostra oggi molte riserve nei confronti di questo termine, in quanto è ormai un dato acquisito che per il coito non esistono regole di frequenza. Si tende pertanto a valutare il fenomeno della ipersessualità in base non alla frequenza dei rapporti desiderati o effettivi, ma al soddisfacimento raggiunto dall’individuo. La ninfomane passa frequentemente da un uomo all’altro, alla disperata ricerca del soddisfacimento e nell’illusione che il motivo della sua insoddisfazione sia dovuto soprattutto al suo partner. La ninfomane è spesso anorgasmica e frigida. La gente è abituata a pensare che nelle donne con una forte carica sessuale ci sia qualcosa che non funziona, mentre un uomo dotato di una forte carica sessuale viene invece ammirato ed invidiato, soprattutto dagli altri uomini.
Il termine ninfomania cronica è entrato per la prima volta nell’uso medico a metà del XIX secolo insieme ad un disturbo chiamato isteria femminile.
In quel periodo i medici curavano sempre più spesso pazienti di sesso femminile affette da quelli che venivano definiti attacchi, raptus, scoppi di sproloqui insolitamente immorali, ed esplosioni di incontenibile sessualità.
Delle donne rispettabili si pensava che avessero poca sessualità, per cui le violente manifestazioni di atteggiamenti isterici o sessuali provocatori da parte delle donne, erano considerate una forma di anormalità sessuale.
Ora si sa che queste altro non erano che contorte manifestazioni di repressione e di conseguenti frustrazioni sessuali.
Nel corso degli ultimi cinquant’anni si è capito che le donne sane hanno bisogno di esprimere la propria sessualità in modo non meno aperto e libero degli uomini.
Ma se le cose stessero così, sostengono gli avversari di quella libertà, perché mai le donne sarebbero ancora sessualmente represse? E perché mai ci sono tante donne che dubitano ancora di avere un’autentica sessualità?
In termini evoluzionistici, è probabilmente successo che imporre certi limiti alla propria sessualità rientrava negli interessi delle donne.
Storicamente, il ruolo della donna è stato quello di riprodurre la specie e di allevare bambini, e per questo c’erano periodi in cui essa sarebbe stata molto esposta alle violenze dei nemici e dei predoni; in cambio della protezione di un maschio che la difendesse, essa dovette accettare le sue condizioni in campo sessuale e sociale.
Me nel corso dei secoli, con lo sviluppo della civiltà, questi compiti di protezione sono stati assunti dalla società nel suo complesso, mentre la vita familiare si è stabilizzata grazie alle forze culturali.
In tutte le epoche storiche, la maggior parte degli uomini ha sempre avuto paura delle donne sessualmente intraprendenti perché esse rischiavano di minare il ruolo dominante del maschio in campo sessuale. La sessualità della donna è stata spesso fraintesa, perché il suo andamento, i suoi aspetti e la sua intensità sono diverse da quelli dell’uomo. E poiché le richieste sessuali di una donna eccitata possono essere pressanti come quelle di un uomo, gli uomini con una mentalità più tradizionale possono sentir minacciata la loro potenza.
Al giorno d’oggi alcuni esperti sono arrivati alla conclusione che di nessuna donna – come di nessun uomo – si può affermare che abbia una carica sessuale eccessiva.
Gli esperti hanno scoperto che gli ormoni sessuali dell’uomo - androgeni – vengono prodotti anche, in misura minore ed assai variabile, dalla donna e quanti più androgeni produce il corpo di una donna, tanto maggiore sarà la sua carica sessuale. Gli uomini e le donne con una carica sessuale superiore alla media spesso si scelgono dei partner con una carica libidica altrettanto forte. E in effetti, se una donna o un uomo che sanno di avere un’eccezionale carica sessuale non trovano un partner altrettanto dotato, essi rischiano di avere una vita molto frustrante e di aver bisogno di altri sfoghi per la loro sessualità.
Ci sono persone che ritengono che le donne ninfomani e i cosiddetti stalloni siano soltanto persone molto libertine, ma questo comportamento può essere dettato da molte altre ragioni.
Fino a non molto tempo fa, i medici descrivevano la ‘ninfomane’ come donne anorgasmiche, che si dava fanaticamente da fare con gli uomini per trovarne uno che le facesse provare un orgasmo. Ma oggi questa definizione è stata in larga misura confutata. Un terapista può insegnare ad una donna in queste condizioni a rilassarsi ed a raggiungere l’orgasmo da sola con la masturbazione.
Molti uomini e molte donne evitano accuratamente i rapporti coinvolgenti e ricorrono, come alternativa, a rapporti liberi e facili. Alcuni desiderano uno stretto contatto fisico più ancora di un rapporto sessuale, ma trovano difficile trovare il primo senza il secondo.
Altri ancora si sentono soli, oppure sgradevoli, per cui cercano di sostenere la propria personalità con una serie di incontri casuali.
Altri ancora cominciano per sfida verso i loro genitori, mentre certe donne pensano che qualsiasi cosa possa fare un uomo, loro sapranno fare di più.
Conseguenze emotive. Mentre le persone emotivamente equilibrate possono anche reggere una serie di incontri sessuali diversi, una vita del genere può avere delle conseguenze molto pesanti su una persona immatura o insicura. Una persona del genere difficilmente avrà un’immagine positiva di se stessa e se pensa che le sue molteplici relazioni non fanno altro che procurarle dei danni emotivi, dovrebbe prendere in esame la continua ricerca di rassicurazione ed eventualmente consultare uno psichiatra.
Queste forme di libertà sessuale si accompagnano spesso ad una forte incidenza delle malattie trasmesse per via sessuale.
Ma se, pur avendo soppesato tutti i rischi, una persona si sente emotivamente in grado di avere una serie di rapporti sessuali con partner diversi, non la si dovrebbe certo accusare di eccessi sessuali-
Non ci sono regole bell’e pronte per stabilire fino a che punto l’attività sessuale vada considerata normale e da che punto in poi anormale; i problemi nascono soltanto quando il piacere sessuale non è più reciproco. E gli esperti hanno scoperto che più una persona è sessualmente attiva nella prima maturità, più si sente a proprio agio con la propria sessualità, più a lungo sarà in grado di godere di una vita sessuale soddisfacente.
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