Sicuramente avrete visto centinaia di siti nella vostra vita. Vi siete mai chiesti come funzionano? Come fanno tutte quelle immagini ad apparire sullo schermo? In realtà non c'è un modo solo di pubblicare pagine su internet, ma possiamo dire che la maggior parte dei siti web funzionano grazie ad un linguaggio chiamato HTML. HTML vuol dire HyperText Markup Language, che in italiano verrebbe "linguaggio di marcatura per l'ipertesto (ipertesto = testo + link).
In questo articolo vorrei introdurre alcuni concetti base di questo linguaggio, indispensabile da sapere per ogni designer web.
perché esiste l'HTML?
Non so se vi è mai capitato di provare ad aprire un file che pensavate essere una pagina di testo, e vedere centinaia di quadratini sparsi per tutto lo schermo, al suo posto. Questo succede perché il programma che avete usato per aprire il documento non è lo stesso che lo ha creato, o che il file è stato scritto da un sistema operativo diverso.
Spiegazione: perché i quadratini?
Con Microsoft Word potete creare una pagina con titoli, paragrafi, immagini etc. Questa pagina può poi chiaramente essere salvata e visualizzata su un altro computer. A patto, ovviamente, che sia aperta con lo stesso programma che avete utilizzato per crearla. I computer non ha la più pallida idea di cosa sia un titolo. La vostra pagina è solo una serie di stringhe di testo. Per contraddistinguere i vari elementi Word aggiunge, tra l'inizio e la fine della parola in questione (solo un esempio), dei simboli invisibili all'utente: /tit$$ sta per titolo, par%£ per paragrafo.
Considerate il seguente testo:
Titolo della pagina Paragrafo ...
Word scriverà nel vostro file:
/tit$$ Titolo della pagina /tit$$
par%£ Paragrafo ... par%£
In questo modo Word sa che appena incontra il simbolo /tit$$ inizia un titolo, e lo visualizza come titolo. I problema è che questi simboli invisibili vengono decisi arbitrariamente dai programmatori di Word. Se proviamo ad aprire il file con un programma diverso, la formattazione andrà perduta (molto più probabilmente il file non si aprirà nemmeno): per il programma esterno, /tit$$ non significa assolutamente nulla, quindi non formatterà il testo, e aggiungerà un quadratino al posto di ogni simbolo che non capisce.
Pensate adesso alla natura del web: persone sparse per il mondo, con computer e programmi diversi, che si scambiano file. Se ognuno decidesse di usare un applicazione diversa per le sue pagine, sarebbe impossibile navigare! Pensate se Yahoo! fosse un file di Word, Google.com una presentazione Powerpoint, etc.
/tit$$ la soluzione /tit$$
L'HTML esiste per evitare che questo accada. È un linguaggio universale, comprensibile da qualsiasi tipo di computer. L'HTML permette infatti di inserire testo, immagini, link, ed altro ancora in una pagina, e di visualizzarla senza alcun software particolare.
L'HTML permette al programmatore di specificare la natura dei vari elementi presenti nel testo, proprio come su Word: titoli, paragrafi, testo in italici o grassetto etc., dando struttura alla pagina. Al contrario di Word, però, i cui simboli sono segreti e di proprietà della Microsoft, l'HTML è uno standard. I simboli che vengono utilizzati per specificare un titolo o un paragrafo nell'HTML sono accessibili a tutti e chiunque può servirsene.
E' sufficiente dotarsi di un programma (chiamato browser) per interpretare questi simboli e rappresentare la pagina sullo schermo. I browser sono programmi elementari, disponibili il più delle volte gratis ovunque nel mondo. Chiaramente un PC con Windows come sistema operativo utilizzerà una certa applicazione (es.: Internet Explorer,
Come funziona?
L'HTML utilizza lo stesso metodo utilizzato nell'esempio per specificare la natura dei vari elementi. Dei simboli, chiamati tag, racchiudono l'elemento a cui dare struttura e gli conferiscono il significato scelto dal programmatore. Ci sono decine di tag diversi, ed ognuno conferisce al testo un significato differente. Per i paragrafi c'è un tag, per il testo in grassetto un'altro, e così via. Tutti i tag iniziano con il simbolo <, che precede il nome del tag, e finiscono col simbolo >, che delimita la fine del tag. Ogni tag, inoltre, ha due versioni: una di apertura e una di chiusura. I tag di apertura, come accennato, appaiono così: <nome_tag>. Quelli di chiusura, invece, includono un backslash dopo il primo simbolo: </nome_tag>.
Se volete dare un occhio all'HTML che permette a questa pagina di funzionare, provate a visualizzarne il codice sorgente: con Internet Explorer, "Visualizza > Codice" (o qualcosa del genere) dal menu principale.
Utilizzando lo stesso esempio:
Titolo della pagina Paragrafo ...
Il tag per un titolo principale è <h1> (il suo tag di chiusura sarà quindi </h1>), quindi scriveremo:
<h1>Titolo della pagina</h1>
Il tag per i paragrafi è <p> (il suo tag di chiusura sarà quindi </p>), quindi scriveremo:
<p>Paragrafo ...</p>
Un po' di storia
Nel 1980, Tim Berners Lee (inventore del WWW) propone un progetto al CERN che si basa sull'ipertesto, ovvero il concetto base di internet: i documenti sono collegati fra loro mediante link ipertestuali. Questo sistema doveva favorire la comunicazione fra i vari ricercatori che collaborano col CERN.
Dopo un periodo passato a lavorare altrove, Tim Berners Lee torna al CERN nel 1984. Nel 1989, anche grazie al fatto che il CERN in quel periodo era uno dei più importanti nodi della rete, Berners Lee propone di collegare l'idea dell'ipertesto ad internet.
Scrisse una proposta iniziale nel marzo del 1989 e nel'90, con l'aiuto di Robert Cailliau, produsse il documento finale, che fu accettato dal suo manager, Mike Sendall.
Berners Lee iniziò quindi a lavorare al progetto, entrando nella storia come l'inventore del World Wide Web, per il quale inventò il primo browser e editor HTML, chiamato World Wide Web. Inoltre, creò il primo server, chiamato HTTPD (HyperText Transfer Protocol Daemon) e costruito con un computer NeXtStep.
Il primo browser Il primo sito internet in assoluto era
Berners-Lee fondò nel 1994 il World Wide Web Consortium (W3C), presso il MIT, in Massachusetts, per riunire varie aziende con lo scopo di inventare e produrre standard per il web, in modo da migliorarne la qualità. Nel 2004 Berners Lee ha accettato una carica all'university of Southampton, nel Regno Unito, dove lavorerà al suo nuovo progetto, chiamato Semantic Web.
Berners-Lee ha donato la sua idea all'umanità, senza specularci sopra. Il W3C ha deciso di continuare su questa strada, proponendosi di mantenere i loro standard pubblici e gratuiti, in modo che chiunque possa servirsene.
In questo articolo vorrei introdurre alcuni concetti base di questo linguaggio, indispensabile da sapere per ogni designer web.
perché esiste l'HTML?
Non so se vi è mai capitato di provare ad aprire un file che pensavate essere una pagina di testo, e vedere centinaia di quadratini sparsi per tutto lo schermo, al suo posto. Questo succede perché il programma che avete usato per aprire il documento non è lo stesso che lo ha creato, o che il file è stato scritto da un sistema operativo diverso.
Spiegazione: perché i quadratini?
Con Microsoft Word potete creare una pagina con titoli, paragrafi, immagini etc. Questa pagina può poi chiaramente essere salvata e visualizzata su un altro computer. A patto, ovviamente, che sia aperta con lo stesso programma che avete utilizzato per crearla. I computer non ha la più pallida idea di cosa sia un titolo. La vostra pagina è solo una serie di stringhe di testo. Per contraddistinguere i vari elementi Word aggiunge, tra l'inizio e la fine della parola in questione (solo un esempio), dei simboli invisibili all'utente: /tit$$ sta per titolo, par%£ per paragrafo.
Considerate il seguente testo:
Titolo della pagina Paragrafo ...
Word scriverà nel vostro file:
/tit$$ Titolo della pagina /tit$$
par%£ Paragrafo ... par%£
In questo modo Word sa che appena incontra il simbolo /tit$$ inizia un titolo, e lo visualizza come titolo. I problema è che questi simboli invisibili vengono decisi arbitrariamente dai programmatori di Word. Se proviamo ad aprire il file con un programma diverso, la formattazione andrà perduta (molto più probabilmente il file non si aprirà nemmeno): per il programma esterno, /tit$$ non significa assolutamente nulla, quindi non formatterà il testo, e aggiungerà un quadratino al posto di ogni simbolo che non capisce.
Pensate adesso alla natura del web: persone sparse per il mondo, con computer e programmi diversi, che si scambiano file. Se ognuno decidesse di usare un applicazione diversa per le sue pagine, sarebbe impossibile navigare! Pensate se Yahoo! fosse un file di Word, Google.com una presentazione Powerpoint, etc.
/tit$$ la soluzione /tit$$
L'HTML esiste per evitare che questo accada. È un linguaggio universale, comprensibile da qualsiasi tipo di computer. L'HTML permette infatti di inserire testo, immagini, link, ed altro ancora in una pagina, e di visualizzarla senza alcun software particolare.
L'HTML permette al programmatore di specificare la natura dei vari elementi presenti nel testo, proprio come su Word: titoli, paragrafi, testo in italici o grassetto etc., dando struttura alla pagina. Al contrario di Word, però, i cui simboli sono segreti e di proprietà della Microsoft, l'HTML è uno standard. I simboli che vengono utilizzati per specificare un titolo o un paragrafo nell'HTML sono accessibili a tutti e chiunque può servirsene.
E' sufficiente dotarsi di un programma (chiamato browser) per interpretare questi simboli e rappresentare la pagina sullo schermo. I browser sono programmi elementari, disponibili il più delle volte gratis ovunque nel mondo. Chiaramente un PC con Windows come sistema operativo utilizzerà una certa applicazione (es.: Internet Explorer,
Perfavore,
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etc.), un Mac un'altra (es.: Safari), Linux un'altra ancora e via dicendo.Come funziona?
L'HTML utilizza lo stesso metodo utilizzato nell'esempio per specificare la natura dei vari elementi. Dei simboli, chiamati tag, racchiudono l'elemento a cui dare struttura e gli conferiscono il significato scelto dal programmatore. Ci sono decine di tag diversi, ed ognuno conferisce al testo un significato differente. Per i paragrafi c'è un tag, per il testo in grassetto un'altro, e così via. Tutti i tag iniziano con il simbolo <, che precede il nome del tag, e finiscono col simbolo >, che delimita la fine del tag. Ogni tag, inoltre, ha due versioni: una di apertura e una di chiusura. I tag di apertura, come accennato, appaiono così: <nome_tag>. Quelli di chiusura, invece, includono un backslash dopo il primo simbolo: </nome_tag>.
Se volete dare un occhio all'HTML che permette a questa pagina di funzionare, provate a visualizzarne il codice sorgente: con Internet Explorer, "Visualizza > Codice" (o qualcosa del genere) dal menu principale.
Utilizzando lo stesso esempio:
Titolo della pagina Paragrafo ...
Il tag per un titolo principale è <h1> (il suo tag di chiusura sarà quindi </h1>), quindi scriveremo:
<h1>Titolo della pagina</h1>
Il tag per i paragrafi è <p> (il suo tag di chiusura sarà quindi </p>), quindi scriveremo:
<p>Paragrafo ...</p>
Un po' di storia
Dopo un periodo passato a lavorare altrove, Tim Berners Lee torna al CERN nel 1984. Nel 1989, anche grazie al fatto che il CERN in quel periodo era uno dei più importanti nodi della rete, Berners Lee propone di collegare l'idea dell'ipertesto ad internet.
Scrisse una proposta iniziale nel marzo del 1989 e nel'90, con l'aiuto di Robert Cailliau, produsse il documento finale, che fu accettato dal suo manager, Mike Sendall.
Berners Lee iniziò quindi a lavorare al progetto, entrando nella storia come l'inventore del World Wide Web, per il quale inventò il primo browser e editor HTML, chiamato World Wide Web. Inoltre, creò il primo server, chiamato HTTPD (HyperText Transfer Protocol Daemon) e costruito con un computer NeXtStep.
Il primo browser
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e fu messo online il 6 agosto 1991. Includeva un articolo su cos'era il WWW, come procurarsi un browser, e creare un server. Inoltre, era la prima directory del mondo, dato che Berners Lee manteneva una lista contenente i vari siti che nascevano dopo il suo.Berners-Lee fondò nel 1994 il World Wide Web Consortium (W3C), presso il MIT, in Massachusetts, per riunire varie aziende con lo scopo di inventare e produrre standard per il web, in modo da migliorarne la qualità. Nel 2004 Berners Lee ha accettato una carica all'university of Southampton, nel Regno Unito, dove lavorerà al suo nuovo progetto, chiamato Semantic Web.
Berners-Lee ha donato la sua idea all'umanità, senza specularci sopra. Il W3C ha deciso di continuare su questa strada, proponendosi di mantenere i loro standard pubblici e gratuiti, in modo che chiunque possa servirsene.