- 7 Marzo 2009
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TORINO, 1 agosto - Massimo De Santis, cin*que anni dopo, cosa rimane di Calciopoli?«A parte la tanta amarezza, ben poco... Dell’inchiesta inten*do. Nel corso del dibatti*mento del processo di Napoli tutto è crolla*to e si è sgretolato davanti alla ve*rità che final*mente è stata cercata ed è saltata fuori. Tardi, pur*troppo, per chi nel frattempo ha pagato, in tempo per poter almeno riscrive*re la storia».
Intanto, chiunque ri*costruisca la storia del*l’inchiesta si rende conto che, al di là di Luciano Mog*gi, il protagonista è lei. La chiave di volta delle indagi*ni.
«E c’è un motivo. Proviamo a partire un po’ più da lontano: tutto inizia con le indagini ille*gali della Telecom e con quelle della procura di Torino. C’è un filo rosso che lega quelle inchie*ste con quella di Napoli: ma a Milano e Torino tutto si arena davanti a un elemento fonda*mentale: manca il coinvolgi*mento di almeno un arbitro e quindi non si consuma un rea*to e così non si riesce a inca*strare Moggi. Lo stesso pm Maddalena che si trova con le prima intercettazioni Moggi-Bergamo, archivia l’inchiesta, commentando che è sconve*niente il rapporto designatore*dirigente, ma solo dal punto di vista sportivo, dove si potrebbe configurare un articolo 1, ma non ci sono riscontri di compor*tamenti penali. A Napoli, il ri*scontro per costruire l’indagi*ne e iniziare le intercettazioni se lo costruiscono con la teoria della combriccola romana».
In che modo, scusi?
«C’è bisogno di un arbitro per dimostrare la frode sportiva, no? E allora pescano De Santis che nel lontano 2000 aveva an*nullato il gol di Cannavaro nel*la famosa Juve-Parma, quindi agli occhi di tutti è filomoggia*no e filojuventino. Dal Cin tira fuori la storia di un gruppo di arbitri romani vicini alla Gea (nel quadro di un’altra inchie*sta sulle scommesse, ndr) e gli inquirenti dell’inchiesta di Na*poli pescano Spinelli e Cellino che confermano la storia della combriccola e dei legami con la Gea. Era il tassello mancante, lo trovano e così mi ritrovo in mezzo a un incubo. Il proble*ma è che quel tassello, poi, non è così resistente, visto che lo stesso Auricchio, il tenente co*lonnello che ha coordinato le indagini, smonta in aula la teo*ria della combriccola romana».
Ricordiamo come...
«Semplicemente dice che era un’ipotesi investigativa che non ha trovato riscontro e spie*gando che un’indagine può partire in un modo e finire in un altro. Peccato che quell’ipo*tesi investigativa gli permette di teorizzare l’associazione a delinquere e iniziare le inter*cettazioni ».
Per altro lei è l’unico arbitro intercettato. Curioso in un’inchiesta che dovrebbe scoperchiare i legami fra buona parte dell’ambiente arbitrale e la Juventus.
«Mi è capitato di incontrare il pm Beatrice e Auricchio fuori dal tribunale. Ho detto loro: peccato, avevate l’occasione per condurre la più grande indagi*ne sul mondo del calcio, ma la vostra volontà di colpire solo la figura di Moggi ha creato un gran pasticcio: perché non in*tercettare altri dirigenti e altri arbitri? Avrebbe avuto un logi*ca no? E invece... Nel calcio non è cambiato nulla, tranne che qualcuno è stato punito ingiu*stamente, altri ne hanno ap*profittato per avvantaggiarsi e oggi fanno il bello e il cattivo tempo».
Tra le intercettazioni igno*rate ne spunta una (la pub*blichiamo in basso) in cui l’addetto agli arbitri milani*sta Meani le chiede esplici*tamente di non ammonire Nesta in vista di Milan-Ju*ve.
«E la storia dietro quella telefo*nata spiega molto di Calciopo*li. Io arbitro Fiorentina-Milan che precede Milan-Juve decisi*va per lo scudetto. Da parte mi*lanista c’è ansia perché mi rite*nevano vicino alla Fiorentina e alla Juventus, quindi temeva*no un arbitraggio favorevole ai viola e qualche squalifica pro Juve... E invece il Milan vince e io non ammonisco milanisti diffidati. Eppure secondo l’ac*cusa, che si basava sull’inter*cettazioni Mazzini-Menucci io ero il “fischiettatore giusto” con cui la Viola avrebbe vinto. Pec*cato non ci siano riscontri. Per*ché molti millantano e la realtà è diversa. Ma questo gli inquirenti non lo considerano mai... D’altra parte io ero uno degli arbitri con i quali la Ju*ventus aveva la media punti peggiore. Mica male per essere uno dei promotori della cupola, no?».
Cinque anni dopo De Santis cosa farà?
«Aspettiamo la sentenza di Napoli e cerchiamo di riscrive*re la storia. Nel frattempo rien*tro nel calcio, sarò il dg della Palestrina, Interregionale. Parto dal basso con umiltà e tanta voglia. E poi sto per di*ventare avvocato: un’eredità di Calciopoli che mi ha dato la vo*glia di lottare per una giusti*zia più giusta».
L'INTERCETTAZIONE:
Quando Meani chiese «Risparmia Nesta...»
E’ la giornata che precede Milan-Juventus, decisiva per lo scudetto 2004-05. Nella giornata precedente Juventus-Inter ha avuto una coda polemica per la prova tv che ha privato la Juven*tus di Ibrahimovic per lo scontro diretto con i rossoneri. Se De Santis avesse detto di aver visto il fallo dello svedese su Cordo*ba (e in fondo, se fosse stato della Cupola cosa gli costava metter*lo nel referto). De Santis oltretutto ammonisce dei diffidati bian*coneri che saltano la gara successiva. Poi la domenica dopo deve arbitrare Fiorentina-Milan e alla vigilia della partita De Santis (DS) riceve questa telefonata da parte di Leonardo Meani (M), addetto agli arbitri milanista. Ignornata dagli inquirenti nono*stante il carabiniere che la ascoltò la contrassegnò con un triplo baffo rosso, ovvero come rilevantissima.
29 aprile 2005, ore 14.59 M: Ehi, ma l’uccellino m’ha detto che sei stato, sei stato un po’ sot*to... sotto pressa è vero?
DS: Sotto?
M: Sotto pressione.
DS: Porco Giuda.
M: E beh ma non si fa così però eh...
DS: Ma quale dici, per la cosa...
M: Eh?
DS: Per la prova televisiva?
M: Sì.
DS: L’ho mandato proprio affanculo...
M: Ma poi scusa una cosa, ma un certo punto, a un certo punto io dico questo... è una prova televisiva, cosa cazzo rompono i co*glioni all’arbitro...
DS: E gliel’ho detto.
....
M: Tutto bien, mi raccomando domani eh....
DS: Poi ieri ho fatto, ho fatto un partitone ieri.
M: No perché, perché ti spiego domani, domani, dov’è per te la ma*dre... sai, io ti dico le cose da fratello, per dire no, sai il rapporto che abbiamo, dov’è la madre di tutte le battaglie.
DS: Sì.
M: Noi domani abbiamo Nesta che è diffidato.
DS: Eh, oh...
M: Eh bravo, io...
DS: Non facesse lo scemo perché io, dopo quello che ho fatto a To*rino, non posso fa’ diversamente, eh...
M: Certo, certo io non dico...
DS: Non fa lo scemo, eh...
M: Lui non deve fare lo scemo.
DS: Eh...
M: Però, dico, non inventare un cazzo perché sennò ti vien fuori un disastro. Niente, infatti, lui non deve fare lo scemo... ehm (inc.)
DS: Anche perché oh, oh io a Torino alla fine gli ho ammonito, c’hanno due diffidati e alla fine tutti e due glieli ho presi eh...
M: Eh certo.
DS: Eh...
M: Ma sai, sai però il problema, la sostanziale differenza è che tu qui domenica c’è la partita con la Juventus, è quello lì....
DS: Certo.
M: ... il problema, il problema grave capito? Quindi se salta fuo*ri che che tu mi fai, se tu mi fai un’ammonizione diciamo evita*bile...
....
M: Hai capito? Perché quello lì io... la madre di tutte le battaglie è quella lì, che i nostri giornalisti... tutto l’ambiente è lì che ti aspetta, che se viene fuori una cosina su Nesta ti ammazza DS: E certo.
M: E quindi e che sia... io mi auguro di no se dovesse succedere che è una cosa inevitabile allora beh io (inc.) evitare le cose eee hai capito oppure dare un segnale che uno dice possa essere com*prensivo, se si va oltre basta però (inc.)
Tuttosport
Intanto, chiunque ri*costruisca la storia del*l’inchiesta si rende conto che, al di là di Luciano Mog*gi, il protagonista è lei. La chiave di volta delle indagi*ni.
«E c’è un motivo. Proviamo a partire un po’ più da lontano: tutto inizia con le indagini ille*gali della Telecom e con quelle della procura di Torino. C’è un filo rosso che lega quelle inchie*ste con quella di Napoli: ma a Milano e Torino tutto si arena davanti a un elemento fonda*mentale: manca il coinvolgi*mento di almeno un arbitro e quindi non si consuma un rea*to e così non si riesce a inca*strare Moggi. Lo stesso pm Maddalena che si trova con le prima intercettazioni Moggi-Bergamo, archivia l’inchiesta, commentando che è sconve*niente il rapporto designatore*dirigente, ma solo dal punto di vista sportivo, dove si potrebbe configurare un articolo 1, ma non ci sono riscontri di compor*tamenti penali. A Napoli, il ri*scontro per costruire l’indagi*ne e iniziare le intercettazioni se lo costruiscono con la teoria della combriccola romana».
In che modo, scusi?
«C’è bisogno di un arbitro per dimostrare la frode sportiva, no? E allora pescano De Santis che nel lontano 2000 aveva an*nullato il gol di Cannavaro nel*la famosa Juve-Parma, quindi agli occhi di tutti è filomoggia*no e filojuventino. Dal Cin tira fuori la storia di un gruppo di arbitri romani vicini alla Gea (nel quadro di un’altra inchie*sta sulle scommesse, ndr) e gli inquirenti dell’inchiesta di Na*poli pescano Spinelli e Cellino che confermano la storia della combriccola e dei legami con la Gea. Era il tassello mancante, lo trovano e così mi ritrovo in mezzo a un incubo. Il proble*ma è che quel tassello, poi, non è così resistente, visto che lo stesso Auricchio, il tenente co*lonnello che ha coordinato le indagini, smonta in aula la teo*ria della combriccola romana».
Ricordiamo come...
«Semplicemente dice che era un’ipotesi investigativa che non ha trovato riscontro e spie*gando che un’indagine può partire in un modo e finire in un altro. Peccato che quell’ipo*tesi investigativa gli permette di teorizzare l’associazione a delinquere e iniziare le inter*cettazioni ».
Per altro lei è l’unico arbitro intercettato. Curioso in un’inchiesta che dovrebbe scoperchiare i legami fra buona parte dell’ambiente arbitrale e la Juventus.
«Mi è capitato di incontrare il pm Beatrice e Auricchio fuori dal tribunale. Ho detto loro: peccato, avevate l’occasione per condurre la più grande indagi*ne sul mondo del calcio, ma la vostra volontà di colpire solo la figura di Moggi ha creato un gran pasticcio: perché non in*tercettare altri dirigenti e altri arbitri? Avrebbe avuto un logi*ca no? E invece... Nel calcio non è cambiato nulla, tranne che qualcuno è stato punito ingiu*stamente, altri ne hanno ap*profittato per avvantaggiarsi e oggi fanno il bello e il cattivo tempo».
Tra le intercettazioni igno*rate ne spunta una (la pub*blichiamo in basso) in cui l’addetto agli arbitri milani*sta Meani le chiede esplici*tamente di non ammonire Nesta in vista di Milan-Ju*ve.
«E la storia dietro quella telefo*nata spiega molto di Calciopo*li. Io arbitro Fiorentina-Milan che precede Milan-Juve decisi*va per lo scudetto. Da parte mi*lanista c’è ansia perché mi rite*nevano vicino alla Fiorentina e alla Juventus, quindi temeva*no un arbitraggio favorevole ai viola e qualche squalifica pro Juve... E invece il Milan vince e io non ammonisco milanisti diffidati. Eppure secondo l’ac*cusa, che si basava sull’inter*cettazioni Mazzini-Menucci io ero il “fischiettatore giusto” con cui la Viola avrebbe vinto. Pec*cato non ci siano riscontri. Per*ché molti millantano e la realtà è diversa. Ma questo gli inquirenti non lo considerano mai... D’altra parte io ero uno degli arbitri con i quali la Ju*ventus aveva la media punti peggiore. Mica male per essere uno dei promotori della cupola, no?».
Cinque anni dopo De Santis cosa farà?
«Aspettiamo la sentenza di Napoli e cerchiamo di riscrive*re la storia. Nel frattempo rien*tro nel calcio, sarò il dg della Palestrina, Interregionale. Parto dal basso con umiltà e tanta voglia. E poi sto per di*ventare avvocato: un’eredità di Calciopoli che mi ha dato la vo*glia di lottare per una giusti*zia più giusta».
L'INTERCETTAZIONE:
Quando Meani chiese «Risparmia Nesta...»
E’ la giornata che precede Milan-Juventus, decisiva per lo scudetto 2004-05. Nella giornata precedente Juventus-Inter ha avuto una coda polemica per la prova tv che ha privato la Juven*tus di Ibrahimovic per lo scontro diretto con i rossoneri. Se De Santis avesse detto di aver visto il fallo dello svedese su Cordo*ba (e in fondo, se fosse stato della Cupola cosa gli costava metter*lo nel referto). De Santis oltretutto ammonisce dei diffidati bian*coneri che saltano la gara successiva. Poi la domenica dopo deve arbitrare Fiorentina-Milan e alla vigilia della partita De Santis (DS) riceve questa telefonata da parte di Leonardo Meani (M), addetto agli arbitri milanista. Ignornata dagli inquirenti nono*stante il carabiniere che la ascoltò la contrassegnò con un triplo baffo rosso, ovvero come rilevantissima.
29 aprile 2005, ore 14.59 M: Ehi, ma l’uccellino m’ha detto che sei stato, sei stato un po’ sot*to... sotto pressa è vero?
DS: Sotto?
M: Sotto pressione.
DS: Porco Giuda.
M: E beh ma non si fa così però eh...
DS: Ma quale dici, per la cosa...
M: Eh?
DS: Per la prova televisiva?
M: Sì.
DS: L’ho mandato proprio affanculo...
M: Ma poi scusa una cosa, ma un certo punto, a un certo punto io dico questo... è una prova televisiva, cosa cazzo rompono i co*glioni all’arbitro...
DS: E gliel’ho detto.
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M: Tutto bien, mi raccomando domani eh....
DS: Poi ieri ho fatto, ho fatto un partitone ieri.
M: No perché, perché ti spiego domani, domani, dov’è per te la ma*dre... sai, io ti dico le cose da fratello, per dire no, sai il rapporto che abbiamo, dov’è la madre di tutte le battaglie.
DS: Sì.
M: Noi domani abbiamo Nesta che è diffidato.
DS: Eh, oh...
M: Eh bravo, io...
DS: Non facesse lo scemo perché io, dopo quello che ho fatto a To*rino, non posso fa’ diversamente, eh...
M: Certo, certo io non dico...
DS: Non fa lo scemo, eh...
M: Lui non deve fare lo scemo.
DS: Eh...
M: Però, dico, non inventare un cazzo perché sennò ti vien fuori un disastro. Niente, infatti, lui non deve fare lo scemo... ehm (inc.)
DS: Anche perché oh, oh io a Torino alla fine gli ho ammonito, c’hanno due diffidati e alla fine tutti e due glieli ho presi eh...
M: Eh certo.
DS: Eh...
M: Ma sai, sai però il problema, la sostanziale differenza è che tu qui domenica c’è la partita con la Juventus, è quello lì....
DS: Certo.
M: ... il problema, il problema grave capito? Quindi se salta fuo*ri che che tu mi fai, se tu mi fai un’ammonizione diciamo evita*bile...
....
M: Hai capito? Perché quello lì io... la madre di tutte le battaglie è quella lì, che i nostri giornalisti... tutto l’ambiente è lì che ti aspetta, che se viene fuori una cosina su Nesta ti ammazza DS: E certo.
M: E quindi e che sia... io mi auguro di no se dovesse succedere che è una cosa inevitabile allora beh io (inc.) evitare le cose eee hai capito oppure dare un segnale che uno dice possa essere com*prensivo, se si va oltre basta però (inc.)
Tuttosport