Deficit pubblico: nei primi 9 mesi del 2012 il rapporto tra indebitamento netto e Pil è stato pari al 3,7%, in miglioramento dello 0,5% rispetto al 2011. Il dato incorpora revisioni al ribasso di tale rapporto, rispetto alla precedente stima, di 0,3 punti percentuali per il primo trimestre e 0,4 punti per il secondo.
IL TRAINO DELL’IMU – A determinare il miglioramento, secondo l’Istat, è stata soprattutto l’Imu, che ha trainato l’incremento delle entrate tributarie. Sale però, la pressione fiscale: nei primi 9 mesi del 2012 l’incidenza sul Pil è stata del 44,8%, dal 43,2% del 2011. «Significativo aumento» dell’incidenza delle entrate fiscali sul Pil, nel terzo trimestre: 45,7%, rispetto al 43,5% del terzo trimestre 2011.
SCENDONO I REDDITI DISPONIBILI – Il reddito disponibile delle famiglie nel terzo trimestre del 2012, inoltre, è aumentato dello 0,5% rispetto al trimestre precedente ma è diminuito dell’1,9% nel confronto con il corrispondente periodo del 2011. L’Istat spiega che, di conseguenza, la spesa delle famiglie per consumi finali è diminuita dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e del 2,2% rispetto al corrispondente periodo del 2011.
SALDO PRIMARIO - Nel terzo trimestre 2012, inoltre, rivela sempre l’Istat, l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil (dati grezzi) è stato pari all’1,8%, risultando inferiore di 0,7 punti percentuali rispetto a quello del corrispondente trimestre del 2011. Nel terzo trimestre 2012 il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo e pari a 11.548 milioni di euro. L’incidenza sul Pil è stata del 3%, superiore di 1,2 punti percentuali rispetto a quella registrata nel terzo trimestre del 2011. Il saldo corrente è stato pari a 3.542 milioni di euro (-289 milioni nel corrispondente trimestre dell’anno precedente), con un’incidenza positiva sul Pil dello 0,9%.
Fonte: oggi.it