Provo a spiegarlo da profano, perché non sono un medico né uno psichiatra. E' un fatto acclarato che i dejavù abbiano una spiegazione neurologica ben precisa. Tutto ciò che noi percepiamo attraverso i sensi viene filtrato dal cervello ed elaborato "in tempo reale". Ad esempio mentre sto scrivendo questo post guardo il monitor e ciò che i miei occhi vedono viene elaborato dal cervello all'istante, consentendomi di vedere quel che scrivo.
A volte però succede che in alcune circostanze l'elaborazione della mente non sia sincronizzata con la percezione sensoriale, ossia i sensi trasmettono un input che, se normalmente verrebbe recepito ed elaborato all'istante dal cervello, nei casi di dejavù vengono recepiti in maniera differita, cioè pochissime frazioni di secondo dopo essere stati percepiti. Come se guardando il mio monitor mi accorgessi un attimo dopo di quel che vedono gli occhi.
Nel caso dei dejavù entra in gioco la memoria: i sensi trasmettono un'informazione che viene immediatamente storicizzata dalla memoria, ma elaborata un attimino più tardi dal cervello. Ed ecco perché abbiamo la senzazione di aver già visto o sentito qualcosa. Come quando Tizio ci dice una frase e a noi pare di sapere in anticipo cosa ci ha detto. In realtà lo ha detto in quel momento, la memoria ha registrato l'informazione ma... ce ne siamo resi conto subito dopo.
A volte però succede che in alcune circostanze l'elaborazione della mente non sia sincronizzata con la percezione sensoriale, ossia i sensi trasmettono un input che, se normalmente verrebbe recepito ed elaborato all'istante dal cervello, nei casi di dejavù vengono recepiti in maniera differita, cioè pochissime frazioni di secondo dopo essere stati percepiti. Come se guardando il mio monitor mi accorgessi un attimo dopo di quel che vedono gli occhi.
Nel caso dei dejavù entra in gioco la memoria: i sensi trasmettono un'informazione che viene immediatamente storicizzata dalla memoria, ma elaborata un attimino più tardi dal cervello. Ed ecco perché abbiamo la senzazione di aver già visto o sentito qualcosa. Come quando Tizio ci dice una frase e a noi pare di sapere in anticipo cosa ci ha detto. In realtà lo ha detto in quel momento, la memoria ha registrato l'informazione ma... ce ne siamo resi conto subito dopo.