DELNERIi — Partiamo dalla Juve. Due sconfitte, tante cose da rivedere, una da cui ripartire: Diego. È stato decisamente il migliore in campo dei bianconeri. Perché lasciarlo andar via? Delneri non ci sta e lo dice chiaro: "In questo momento dà la qualità che alla Juve manca. Ci serve. Bisogna convivere con queste situazioni di mercato ma l'importante è che Diego dimostri di meritare di rimanere, sapendo che abbiamo fiducia in lui": E Marotta: "Al momento Diego non va via". Il nuovo tecnico della Juve ha poi parlato delle due partite del triangolare: "Con l'Inter ho fatto giocare chi aveva meno minuti nelle gambe, con lo scopo di farli crescere di condizione. C'è stato un gran gol di Sneijder e poi la partita è finita su ritmi normali per questo periodo. Con il Milan avevamo in campo chi aveva giocato di più, anche partite importanti come quelle di Europa League, e la differenza si è vista. La squadra comunque sa reagire e stare in campo, questo è l'importante, la mentalità".
ALLEGRI — Problemi di condizione, dunque. Gli stessi evidenziati dall'allenatore del Milan Allegri: "Dobbiamo conoscerci e migliorare condizione e tattica; lo faremo fino a quando, poi, da fine agosto ci saranno i tre punti in palio. La squadra ha lavorato molto e serve per trovare il giusto ritmo partita. Ho messo in campo alcuni giocatori per dargli minuti nelle gambe. Ronaldinho, ad esempio, è partito in ritardo ma ha grandi qualità, ed ho preferito farlo giocare proprio per fargli trovare la condizione". E sulle rivali del triangolare: "Juve, Inter e Milan, assieme alla Roma, lotteranno per il titolo, ma i nerazzurri sono ancora la squadra da battere".
BENITEZ — Già, ancora i nerazzurri. Ancora i migliori, anche senza Mou. O Balotelli. E Benitez se la ride: "Abbiamo una squadra forte e di qualità e possiamo giocare a questo livello per tutto l'anno. La mentalità è importante e noi abbiamo altre due o tre cose importanti, che sono i tifosi, i giocatori e la società, con tutta la struttura voluta dal presidente. E poi, ripeto, abbiamo una squadra forte. Balotelli? È un grande giocatore che voleva andare in campo in tutte le partite. Ma nell'Inter è difficile. Rispettiamo la sua scelta, gli faccio gli auguri e gli auguro buona fortuna".
ALLEGRI — Problemi di condizione, dunque. Gli stessi evidenziati dall'allenatore del Milan Allegri: "Dobbiamo conoscerci e migliorare condizione e tattica; lo faremo fino a quando, poi, da fine agosto ci saranno i tre punti in palio. La squadra ha lavorato molto e serve per trovare il giusto ritmo partita. Ho messo in campo alcuni giocatori per dargli minuti nelle gambe. Ronaldinho, ad esempio, è partito in ritardo ma ha grandi qualità, ed ho preferito farlo giocare proprio per fargli trovare la condizione". E sulle rivali del triangolare: "Juve, Inter e Milan, assieme alla Roma, lotteranno per il titolo, ma i nerazzurri sono ancora la squadra da battere".
BENITEZ — Già, ancora i nerazzurri. Ancora i migliori, anche senza Mou. O Balotelli. E Benitez se la ride: "Abbiamo una squadra forte e di qualità e possiamo giocare a questo livello per tutto l'anno. La mentalità è importante e noi abbiamo altre due o tre cose importanti, che sono i tifosi, i giocatori e la società, con tutta la struttura voluta dal presidente. E poi, ripeto, abbiamo una squadra forte. Balotelli? È un grande giocatore che voleva andare in campo in tutte le partite. Ma nell'Inter è difficile. Rispettiamo la sua scelta, gli faccio gli auguri e gli auguro buona fortuna".