Release Derby e mani sul campionato City, il capolavoro di Mancini

-AnDr3a-

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20 Novembre 2011
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Battuto lo United. Grazie alla differenza reti Citizens davanti a due turni dalla fine. Nel finale lite tra l'italiano e Ferguson: «Parli troppo, devi stare zitto»

Parlano i numeri, che vanno ben oltre l’1-0. Il City di Roberto Mancini aggancia lo United in vetta alla classifica ma il vantaggio in differenza reti è di +8. Adesso in pole position c’è il tecnico di Jesi. Vincitore sia a livello tattico - lo United non ha fatto un solo tiro nello specchio della porta difesa da Hart sia a livello morale: vivace un battibecco tra i due a metà ripresa e importante la reazione, con Mancini che minimizza nel post-partita e Sir Alex che si presenta nervoso («Mancini si lamentava in continuazione con il quarto uomo... ma in questa gara non aveva nulla di cui lamentarsi, anzi!»). Ai tifosi del City però ieri sera queste cose interessavano poco.

C’era da godersi l’enorme passo compiuto verso un titolo che da queste parti aspettano dal 1968. C’era da gustarsi Liam Gallagher degli «Oasis» e Diego Maradona (venuto a vedere il genero Kun Aguero). E c’era da cantare «Blue Moon» a squarciagola. Poco importa se il City ha un calendario più difficile. Nelle ultime due uscite lo aspettano il Newcastle che rincorre la Champions e il QPR che deve salvarsi, mentre lo United affronterà Swansea e Sunderland, due club che sembrano già in vacanza. La metà ex-povera (con lo Sceicco Mansour le cose sono cambiate) di Manchester sogna per davvero.

Il tecnico marchigiano punta sul redivivo Tevez che, per non guastare, giusto alla vigilia, ha annunciato di volere restare al City, che il rapporto con Mancini ora e’ splendido e che lo Sceicco Mansour - quello che paga gli stipendi - è saggio e buono e condivide il suo sogno. In panchina Balotelli, dopo la squalifica. Lo United invece si presenta alquanto catenacciaro. Con due schieramenti del genere inevitabile che il primo tempo sia a senso unico. Il City spinge, lo United respinge. Non manca l’agonismo in campo (anche perché l’arbitro Marriner interpreta all’inglese), non manca il gran tifo sugli spalti, mancano solo le occasioni del gol. E così per sbloccare il risultato ci vuole un gol vecchia maniera. Che arriva in pieno recupero. Angolo di David Silva, e incornata potente e precisa di Capitan Kompany, che sfrutta l’esitazione di Smalling e De Gea. Vantaggio strameritato visto il gioco del primo tempo.

Sir Alex aspetta troppo per gettare in mischia un altro attaccante, Welbeck, per fare compagnia all’isolatissimo Rooney. Un’intervento di De Jong su Welbeck fa saltare i nervi a Sir Alex a bordo campo. Intervengono gli assistenti per separarlo da Mancini. Il nervosismo di Sir Alex e’ contagioso. Le folate offensive dei diavoli rossi si affievoliscono. Anzi, è Clichy ad avere un’occasione d’oro nel finale, ma De Gea si oppone bene. Poi un’altro svarione difensivo dello United, ma Nasri cincischia al momento del tiro, dopo che Yaya Touré gli aveva servito il pallone dentro l’area piccola. Il City fa festa lo stesso.