Cagliari - Dopo il via libera della Corte Europea, anche il Tribunale italiano autorizza la diagnosi pre impianto per quelle coppie che ricorrono alla fecondazione artificiale per evitare che i propri figli nascano con gravi malattie mortali.
Il tribunale di Cagliari ha infatti riconosciuto il diritto alla salute per una coppia di genitori malati di talassemia e quindi potenzialmente portatori di geni trasmissibili ai figli.
Il giudice ha riconosciuto loro il diritto alla diagnosi pre impianto che consiste nel poter verificare che gli embrioni impiantati nell'utero della madre dopo la fecondazione artificiale, non siano malati.
La sentenza fa da apripista ad altre dieci che sono in arrivo e riporta l'Italia alla civiltà dopo l'assurda legge voluta da moviementi estremisti religiosi, che ha di fatto bloccato questa tecnica usata in tutti i Paesi occidentali e civilizzati.
A scatenare il dibattito e le polemiche il fatto che, alcuni gruppi dediti al fanatismo religioso, considerano la pratica come "eugenetica" ovvero una sorta di selezione della razza.
In realtà i genitori chiedono semplicemente di poter decidere se i propri figli dovranno crescere tra atroci sofferenze - e probabilmente morire giovani per le conseguenze della malattia - oppure se è un loro diritto scegliere di impiantare nell'utero, e quindi portare a termine la gradidanza, solo per quegli embrioni che risulteranno esenti dalla malattia di cui sono portatori.
Una scelta che appare ovvia e che, invece, viene bloccata dalla legge italiana che consente l'aborto terapeutico ma impedisce a due genitori di chiedere il diritto alla salute per i propri figli.
Fonte:
Perfavore,
Entra
oppure
Registrati
per vedere i Link!