Questa è una domanda difficilissima a cui rispondere.Ad esempio:una persona si fa prete o comunque fa parte della chiesa e deve rimanere celibe\nubile.E se poi Dio non esistesse?Molte vite andrebbero sprecate per il culto del nulla.E io,cristiano,ma con qualche dubbio penso:e se andassi in chiesa per niente?Quante ore del mio tempo,in una vita sprecherei per qualcosa che non esiste?E se non credo e Dio in realtà c'è rimango dannato e finisco nell'Inferno?Già,come rispondere a queste domanda?E gli Atei?Non credono per avere vita più facile o per quale altro motivo?Per fare feste o per divertirsi?Perché cosi possono fare quel che eccheccavolo gli pare?E se poi per mia colpa i miei figli (qualunque delle scelte si faccia,credente o ateo)e i miei discendenti prendessero la strada sbagliata credendo a ciò che non esiste non credendo Colui che Esiste?
Magari venisse qualcuno per dircelo!Noi non possiamo saperlo,ma quando moriremo lo scopriremo..intanto ho fatto una ricerca tramite un giornale...
ALLA RICERCA DELL'ALDILA'
L'homo sapiens ha una caratteristica fondamentale che lo distingue da tutti gli altri essere viventi:è l'unico a sapere che la propria vita avrà fine.E a porsi domande sulla morte.Fine della strada,fine del proprio io?Oppure inizio di un'altra forma di vita in una qualche forma nell'aldilà?Le risposte cambiano secondo le culture di appartenenza e anche per convinzione personale.E tutte si sono evolute nel corso del tempo.L'idea di una <<reincarnazione>> secondo la natura fu una delle prime a emergere.Si sviluppò circa 10.000 anni fa con la diffusione dell'agricoltura:osservando le piante che crescevano stagionalmente identiche si pensò che anche per gli uomini doveva esserci una rinascita.Nel tempio sotterraneo di Hal Saflieni,a Malta,circa 6.000 anni fa,migliaia di defunti furono seppelliti in posizione fetale,nel ventre della terra,con la speranza che sarebbe stato cosi possibile per loro rinascere.Ma già prima,nelle sepoltura Paleolitiche e Neolitiche in Europa e Asia si coloravano i morti con ocra rossa (colore del sangue,quindi della vita)e li si copriva di terra o con una lastra dotandoli di corredo funebre.Si pensava la continuazione dell'esistenza in un mondo degli spiriti,dove sopravvivevano per un certo tempo almeno gli antenati più influenti.
ANTICHI SCETTICI
Non sempre l'uomo ha immaginato un aldilà tranquillo e beato.I sumeri,per esempio,ne avevano un'idea piuttosto cupa.Tanto che,nel primo poema epico dell'umanità il loro mitico re,Gilgamesh,lottava con tutte le sue forze,invano,per fare tornare in vita il suo amico Enkidu.E si impegnava nella ricerca della pianta dell'immortalità,che gli sfuggiva all'ultimo momento,rubata da un serpente acquatico.Solo alla fine di questa Epopea di Gilgamesh si chiariva ciò che veramente conta:l'esperienza di vita,che diviene immortale proprio attraverso il libro (le tavolette d'argilla) che la racconta.Insomma,i Sumeri davano più importanza alla gloria ottenuta grazie alla scrittura che all'aldilà come dimensione per continuare a esistere.Anticiparono cosi in un certo senso i "memi" del darwinista Richard Dawkins : secondo cui se i geni,che passano i suoi discendenti,sono la vera continuazione di un'individuo dopo la morte,anche memi (cioè le nostre unità di pensiero:dalle regole di vita alle ricette di cucina)continuano e si diffondono più velocemente ancora,passando attraverso amici,conoscenze,testi scritti,opere d'arte e esempi di vita non solo a figli e nipoti,ma,almeno potenzialmente a tutti.
LUOGHI ESCLUSIVI
Per gli Egizi il regno dei morti era invece una dimensione importante dove rivivere le soddisfazioni della vita terrena.Ma nell'Antico Regno questo mondo era solo per i faraoni.Nel Medio,si allargò ai nobili.E solo con le rivoluzioni sociali del Nuovo Regno divenne alla portata di tutti.Ma anche in Egitto non mancavano gli scettici sull'aldilà come dimostra il famoso canto dell'Arpista:
<<Nessun viene di là,che ci dica la loro condizione (...).Segui il tuo cuore intanto che vivi!>>.
Nell'antica Cina si credeva nella vita eterna,in cielo,ma solo per gli imperatori.Nella Grecia Arcaica L'Ade era un luogo buio dove si aggiravano senza destinazione come spettri i buoni e i cattivi,i pavidi e gli eroi.Dedicati ai guerrieri,erano i Campi Elisi della Roma Antica.Secondo John Bowker,autore de La morte nelle religioni (ed.San Paolo),non sempre queste promettono però un aldilà,premi o punizioni dopo la morte.Divinità come quelle babilonesi,greche,romane o persino azteche,suggerivano solo comportamenti per vivere meglio sulla terra.Nell'induismo più antico,rappresentato dai Veda (raccolta dei testi sacri indiani del 2.000 a.C.)non vi è traccia di paradisi o inferni.Paradisi intesi come piccoli approdi,gestite da singole divinità in attesa che l'anima si reincarni,furono concepiti però più tardi nella religione induista.
RICOMPENSA
Anche i monoteisti ebrei,per buona parte della loro storia non pensarono a un aldilà.<<Dio aveva stretto il suo patto con Abramo per assicurare continuità e una terra promessa al popolo ebraico>>spiega Bowker.<<Lo puniva e lo ricompensava in vita,non nell'aldilà,visto come un luogo asettico di ombre che squittivano come pipistrelli.>>Gli ebrei concepirono qualcosa di simile al paradiso solo nel II secolo a.C <<I maccabei si erano rifiutati di combattere di sabato visto il divieto lavorativo prescritto dal Signore e furono massacrati dal nemico.Nacque così l'idea di una ricompensa per quei martiri:stare con dio in un'altra vita>>.Ricompensa che si allargò poi a tutti i "giusti".
Il regno dei cieli e la possibilità di risorgere con il proprio corpo nel giorno del giudizio,è poi stata la chiave di successo della religione cristiana.Rimandava la realizzazione dell'uomo dopo l'imminente fine del mondo,con l'avvento del Regno dei cieli.Ma il mondo regolato dall'impero romano era solido e divenne così popolare l'idea di un Paradiso,dove,aspettando la meta fine,si potesse sostare con l'anima.La successiva religione musulmana lo immaginò in contrasto con le condizioni ambientali talvolta dure,come il deserto,in cui vivevano i suoi fedeli:un giardino con ruscelli di acqua fresca,latte e miele,palme cariche di datteri,fiori,splendidi animali e tante ragazze da sposare.
C'è qualcosa oltre la morte?Le opinioni (e le visioni personali)di scienziati,filosofi,teologi.
Esiste qualcosa dopo la morte?E' una domanda che l'uomo si pone da sempre.Non a caso questo tema ritorna nell'altre,nella letteratura e spesso nel cinema:come nell'ultimo film di Clint Eastwood,Herafter,in cui tre protagonisti (un sensitivo che contatta defunti,una donna che vive un'esperienza di pre-morte,un ragazzo che vuole comunicare col fratello scomparso)hanno avuto a che fare con la morte,e con quella che potrebbe essere una dimensione successiva.Sull'onda delle discussioni riaccendere dal film.Ecco qui la classifica dei 5 Paradisi più desiderati:
1.Paradiso ebraico:esistenza immortale in cielo nella pace con Dio,in una situazione spirituale non identificabile con un ambiente concreto.
2.Cristiano:si arriva con un corpo "in forma" (secondo Sant'Agostino).Giardino fiorito presieduto da Maria,angeli a disposizione e scala che conduce alla Santissima trinità:secondo Savonarola:
3.Musulmano:oasi celeste con vegetazione meravigliosa,cibi squisiti e animali esotici.Sontuosi appartamenti con tutti i comfort,serviti e riveriti da vergini,le Urì,ed efebi.
4.Taoista:un'isola per immortali con un immortali con un giardino circolare,un grande albero di giada con rami d'oro custodito da draghi.La presiedono 8 semidei.
5.Induista e buddhista:vari paradisi dove si viene rifocillati in attesa di reincarnarsi.Obbiettivi finali sono comunque l'unione spirituale al Dio creatore e l'annullamento del sé.
5.Pellerossa:molte tribù credevano in una regione molto simile alle praterie in cui gli stessi indiani vivevano,ma con abbondanza di selvaggina e la presenza degli antenati.
___________________________________________________
ALTRI PARADISI
Celtico:era un luogo di immortali al quale si accedeva da caverne dove si celebravano continua feste.In vita si programmavano buone azioni per meritarselo.
Vichingo : Lo chiamavano Valhalla ed era situato in cielo.Gli eroi erano condotti dalle "valchirie"(donne a cavallo)nella splendida residenza di Odino in attesa della battaglia finale contro il male.
Azteco:era un luogo di abbondanza di cibo e fiori,presieduto da Tlaloc,dio della pioggia,ma riservano solo agli uomini sacrificati e agli annegati.
Egizio:al regno dei morti si arrivava con la barca solare.Osiride presiedeva 42 giudici che pesavano il cuore dei defunti(veniva messo in confronto con una piuma).Se era leggero per la mancanza di colpe,si era ammessi.Altrimenti si veniva divorati da un mostro,
fonte:focus
Magari venisse qualcuno per dircelo!Noi non possiamo saperlo,ma quando moriremo lo scopriremo..intanto ho fatto una ricerca tramite un giornale...
ALLA RICERCA DELL'ALDILA'
L'homo sapiens ha una caratteristica fondamentale che lo distingue da tutti gli altri essere viventi:è l'unico a sapere che la propria vita avrà fine.E a porsi domande sulla morte.Fine della strada,fine del proprio io?Oppure inizio di un'altra forma di vita in una qualche forma nell'aldilà?Le risposte cambiano secondo le culture di appartenenza e anche per convinzione personale.E tutte si sono evolute nel corso del tempo.L'idea di una <<reincarnazione>> secondo la natura fu una delle prime a emergere.Si sviluppò circa 10.000 anni fa con la diffusione dell'agricoltura:osservando le piante che crescevano stagionalmente identiche si pensò che anche per gli uomini doveva esserci una rinascita.Nel tempio sotterraneo di Hal Saflieni,a Malta,circa 6.000 anni fa,migliaia di defunti furono seppelliti in posizione fetale,nel ventre della terra,con la speranza che sarebbe stato cosi possibile per loro rinascere.Ma già prima,nelle sepoltura Paleolitiche e Neolitiche in Europa e Asia si coloravano i morti con ocra rossa (colore del sangue,quindi della vita)e li si copriva di terra o con una lastra dotandoli di corredo funebre.Si pensava la continuazione dell'esistenza in un mondo degli spiriti,dove sopravvivevano per un certo tempo almeno gli antenati più influenti.
ANTICHI SCETTICI
Non sempre l'uomo ha immaginato un aldilà tranquillo e beato.I sumeri,per esempio,ne avevano un'idea piuttosto cupa.Tanto che,nel primo poema epico dell'umanità il loro mitico re,Gilgamesh,lottava con tutte le sue forze,invano,per fare tornare in vita il suo amico Enkidu.E si impegnava nella ricerca della pianta dell'immortalità,che gli sfuggiva all'ultimo momento,rubata da un serpente acquatico.Solo alla fine di questa Epopea di Gilgamesh si chiariva ciò che veramente conta:l'esperienza di vita,che diviene immortale proprio attraverso il libro (le tavolette d'argilla) che la racconta.Insomma,i Sumeri davano più importanza alla gloria ottenuta grazie alla scrittura che all'aldilà come dimensione per continuare a esistere.Anticiparono cosi in un certo senso i "memi" del darwinista Richard Dawkins : secondo cui se i geni,che passano i suoi discendenti,sono la vera continuazione di un'individuo dopo la morte,anche memi (cioè le nostre unità di pensiero:dalle regole di vita alle ricette di cucina)continuano e si diffondono più velocemente ancora,passando attraverso amici,conoscenze,testi scritti,opere d'arte e esempi di vita non solo a figli e nipoti,ma,almeno potenzialmente a tutti.
LUOGHI ESCLUSIVI
Per gli Egizi il regno dei morti era invece una dimensione importante dove rivivere le soddisfazioni della vita terrena.Ma nell'Antico Regno questo mondo era solo per i faraoni.Nel Medio,si allargò ai nobili.E solo con le rivoluzioni sociali del Nuovo Regno divenne alla portata di tutti.Ma anche in Egitto non mancavano gli scettici sull'aldilà come dimostra il famoso canto dell'Arpista:
<<Nessun viene di là,che ci dica la loro condizione (...).Segui il tuo cuore intanto che vivi!>>.
Nell'antica Cina si credeva nella vita eterna,in cielo,ma solo per gli imperatori.Nella Grecia Arcaica L'Ade era un luogo buio dove si aggiravano senza destinazione come spettri i buoni e i cattivi,i pavidi e gli eroi.Dedicati ai guerrieri,erano i Campi Elisi della Roma Antica.Secondo John Bowker,autore de La morte nelle religioni (ed.San Paolo),non sempre queste promettono però un aldilà,premi o punizioni dopo la morte.Divinità come quelle babilonesi,greche,romane o persino azteche,suggerivano solo comportamenti per vivere meglio sulla terra.Nell'induismo più antico,rappresentato dai Veda (raccolta dei testi sacri indiani del 2.000 a.C.)non vi è traccia di paradisi o inferni.Paradisi intesi come piccoli approdi,gestite da singole divinità in attesa che l'anima si reincarni,furono concepiti però più tardi nella religione induista.
RICOMPENSA
Anche i monoteisti ebrei,per buona parte della loro storia non pensarono a un aldilà.<<Dio aveva stretto il suo patto con Abramo per assicurare continuità e una terra promessa al popolo ebraico>>spiega Bowker.<<Lo puniva e lo ricompensava in vita,non nell'aldilà,visto come un luogo asettico di ombre che squittivano come pipistrelli.>>Gli ebrei concepirono qualcosa di simile al paradiso solo nel II secolo a.C <<I maccabei si erano rifiutati di combattere di sabato visto il divieto lavorativo prescritto dal Signore e furono massacrati dal nemico.Nacque così l'idea di una ricompensa per quei martiri:stare con dio in un'altra vita>>.Ricompensa che si allargò poi a tutti i "giusti".
Il regno dei cieli e la possibilità di risorgere con il proprio corpo nel giorno del giudizio,è poi stata la chiave di successo della religione cristiana.Rimandava la realizzazione dell'uomo dopo l'imminente fine del mondo,con l'avvento del Regno dei cieli.Ma il mondo regolato dall'impero romano era solido e divenne così popolare l'idea di un Paradiso,dove,aspettando la meta fine,si potesse sostare con l'anima.La successiva religione musulmana lo immaginò in contrasto con le condizioni ambientali talvolta dure,come il deserto,in cui vivevano i suoi fedeli:un giardino con ruscelli di acqua fresca,latte e miele,palme cariche di datteri,fiori,splendidi animali e tante ragazze da sposare.
C'è qualcosa oltre la morte?Le opinioni (e le visioni personali)di scienziati,filosofi,teologi.
Esiste qualcosa dopo la morte?E' una domanda che l'uomo si pone da sempre.Non a caso questo tema ritorna nell'altre,nella letteratura e spesso nel cinema:come nell'ultimo film di Clint Eastwood,Herafter,in cui tre protagonisti (un sensitivo che contatta defunti,una donna che vive un'esperienza di pre-morte,un ragazzo che vuole comunicare col fratello scomparso)hanno avuto a che fare con la morte,e con quella che potrebbe essere una dimensione successiva.Sull'onda delle discussioni riaccendere dal film.Ecco qui la classifica dei 5 Paradisi più desiderati:
1.Paradiso ebraico:esistenza immortale in cielo nella pace con Dio,in una situazione spirituale non identificabile con un ambiente concreto.
2.Cristiano:si arriva con un corpo "in forma" (secondo Sant'Agostino).Giardino fiorito presieduto da Maria,angeli a disposizione e scala che conduce alla Santissima trinità:secondo Savonarola:
3.Musulmano:oasi celeste con vegetazione meravigliosa,cibi squisiti e animali esotici.Sontuosi appartamenti con tutti i comfort,serviti e riveriti da vergini,le Urì,ed efebi.
4.Taoista:un'isola per immortali con un immortali con un giardino circolare,un grande albero di giada con rami d'oro custodito da draghi.La presiedono 8 semidei.
5.Induista e buddhista:vari paradisi dove si viene rifocillati in attesa di reincarnarsi.Obbiettivi finali sono comunque l'unione spirituale al Dio creatore e l'annullamento del sé.
5.Pellerossa:molte tribù credevano in una regione molto simile alle praterie in cui gli stessi indiani vivevano,ma con abbondanza di selvaggina e la presenza degli antenati.
___________________________________________________
ALTRI PARADISI
Celtico:era un luogo di immortali al quale si accedeva da caverne dove si celebravano continua feste.In vita si programmavano buone azioni per meritarselo.
Vichingo : Lo chiamavano Valhalla ed era situato in cielo.Gli eroi erano condotti dalle "valchirie"(donne a cavallo)nella splendida residenza di Odino in attesa della battaglia finale contro il male.
Azteco:era un luogo di abbondanza di cibo e fiori,presieduto da Tlaloc,dio della pioggia,ma riservano solo agli uomini sacrificati e agli annegati.
Egizio:al regno dei morti si arrivava con la barca solare.Osiride presiedeva 42 giudici che pesavano il cuore dei defunti(veniva messo in confronto con una piuma).Se era leggero per la mancanza di colpe,si era ammessi.Altrimenti si veniva divorati da un mostro,
fonte:focus
Ultima modifica: