La comunione
Normalmente ogni diritto reale ha come suo titolare un solo soggetto. Può però capitare che vi siano beni su cui più soggetti sono titolari di un unico diritto reale. La comunione è la titolarità in capo a due o più soggetti di un diritto reale su un certo bene. L'esempio più classico è fornito dalla comproprietà. Non è esclusa però la contitolarità di diritti reali minori: per esempio due o più persone possono essere contitolari del diritto di usufrutto su un alloggio. I soggetti che partecipano alla comunione si chiamano comunisti; se sono titolari del diritto di comproprietà su un bene immobile si chiamano condomini. Una particolare forma di comproprietà sui beni immobili è la multiproprietà, formula che ha avuto un certo seguito in tempi recenti.
La quota
Nella comunione nessuno dei contitolari è proprietario di una parte materiale del bene oggetto del diritto comune.
Ciò che tutti i partecipanti alla comunione acquistano è una quota ideale del bene considerato nella sua totalità. La quota non è dunque una parte materiale, ma una porzione ideale, astratta, dell'intero diritto sul bene, che si esprime con una frazione. La regola fondamentale dettata dal codice è che, in mancanza di un diverso accordo tra i partecipanti, le quote si presumono uguali.
La quota esprime non soltanto la misura della partecipazione al diritto intero, ma anche la proporzione in base alla quale vanno ripartiti: il godimento del bene, gli eventuali frutti, le spese di amministrazione, il bene stesso al momento dello scioglimento. Il diritto di ciascuno sulla sua quota è liberamente disponibile. Egli potrà quindi venderla, donarla, ipotecarla ecc.
L'amministrazione della cosa comune
In base all'art. 1100 codice civile la cosa comune deve essere amministrata secondo le norme che le parti stesse hanno previsto. In mancanza, la legge impone i criteri seguenti:
Scioglimento della comunione. La divisione
La comunione viene meno per una delle seguenti cause:
La divisione consiste nell'attribuire a ciascun partecipante un diritto individuale in sostituzione della quota e può essere di due tipi:
Normalmente ogni diritto reale ha come suo titolare un solo soggetto. Può però capitare che vi siano beni su cui più soggetti sono titolari di un unico diritto reale. La comunione è la titolarità in capo a due o più soggetti di un diritto reale su un certo bene. L'esempio più classico è fornito dalla comproprietà. Non è esclusa però la contitolarità di diritti reali minori: per esempio due o più persone possono essere contitolari del diritto di usufrutto su un alloggio. I soggetti che partecipano alla comunione si chiamano comunisti; se sono titolari del diritto di comproprietà su un bene immobile si chiamano condomini. Una particolare forma di comproprietà sui beni immobili è la multiproprietà, formula che ha avuto un certo seguito in tempi recenti.
La quota
Nella comunione nessuno dei contitolari è proprietario di una parte materiale del bene oggetto del diritto comune.
Ciò che tutti i partecipanti alla comunione acquistano è una quota ideale del bene considerato nella sua totalità. La quota non è dunque una parte materiale, ma una porzione ideale, astratta, dell'intero diritto sul bene, che si esprime con una frazione. La regola fondamentale dettata dal codice è che, in mancanza di un diverso accordo tra i partecipanti, le quote si presumono uguali.
La quota esprime non soltanto la misura della partecipazione al diritto intero, ma anche la proporzione in base alla quale vanno ripartiti: il godimento del bene, gli eventuali frutti, le spese di amministrazione, il bene stesso al momento dello scioglimento. Il diritto di ciascuno sulla sua quota è liberamente disponibile. Egli potrà quindi venderla, donarla, ipotecarla ecc.
L'amministrazione della cosa comune
In base all'art. 1100 codice civile la cosa comune deve essere amministrata secondo le norme che le parti stesse hanno previsto. In mancanza, la legge impone i criteri seguenti:
- ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di usarla secondo il loro diritto
- - tutti i partecipanti hanno diritto di concorrere all'amministrazione della cosa comune.
Scioglimento della comunione. La divisione
La comunione viene meno per una delle seguenti cause:
- acquisto di tutte le quote da parte di un solo soggetto
- divisione della cosa tra tutti i partecipanti.
La divisione consiste nell'attribuire a ciascun partecipante un diritto individuale in sostituzione della quota e può essere di due tipi:
- divisione amichevole, quando tutti i compartecipi sono d'accordo. Essa viene materialmente attuata mediante un contratto con cui i comunisti decidono di attribuirsi ciascuno una porzione del bene, oppure di venderlo, ripartendosene il valore
- divisione giudiziale, che può essere richiesta al giudice in ogni momento da uno qualsiasi dei comunisti.
Fonte:mia