La disfunzione erettile è definita come l'incapacità a raggiungere e/o a mantenere un erezione sufficiente a condurre un rapporto sessuale soddisfacente.
Il termine disfunzione erettile è migliore del termine impotenza, perché definisce più precisamente la natura di questa disfunzione sessuale. Numerosi fattori fisici e psicologi sono coinvolti nella normale funzione erettile, compresi i fattori neurologici, vascolari, ormonali e cavernosi. Alterazioni di uno o più di questi fattori possono provocare una DE. Per semplicità, la disfunzione erettile frequentemente è classificata come:
• organica, dovuta ad alterazioni o a lesioni vascolari, neurologiche, ormonali o cavernose;
• psicogena, dovuta ad un'inibizione centrale dei meccanismi dell'erezione, in assenza di una causa organica rilevabile;
• mista, organica+psicogena, dovuta a una combinazione di fat tori organici e psicogeni.
Nella maggioranza dei pazienti con disfunzione erettile è presente una combinazione di fattori organici e psicogeni. Secondo un'analisi dei dati provenienti da 6 studi clinici condotti negli ultimi 10 anni, nel 78% circa degli uomini con disfunzione erettile sono stati rilevati fattori organici con o senza fattori psicogeni. E’ comunque importante notare che le classificazioni eziologiche sono relativamente semplicistiche. Infatti, la presenza di un'alterazione organica in caso di disfunzione erettile non esclude cause psicologiche concomitanti. Per contro il mancato rilievo di una causa organica non conferma, di per sé, l'origine esclusivamente psicogena della disfunzione erettile.
Cause. Le cause organiche e psicologiche possono agire separatamente o in concorso tra loro o in differenti successioni temporali, anche sovrapponendosi le une alle altre.
• Malattie Vascolari.
• Diabete.
• Farmaci.
• Squilibri Endocrini.
• Cause Neurologiche
• Traumi e Chirurgia Pelvica.
• Malattia di Peyronie.
• Insufficienza Venosa.
• Congestione Pelvica.
• Cause Psicologiche e Stress.
Malattie Vascolari – L’arteriosclerosi, ovvero l’irrigidimento e la restrizione delle arterie, causa la riduzione del flusso del sangue nella rete vascolare corporea, ma anche nelle arterie di apporto al pene, con conseguente riduzione dell’afflusso di sangue al pene e quindi all’impotenza erettile. E’ connessa all’età e pertanto è la ragione dell’impotenza in circa il 60% degli uomini con più di 60 anni; tuttavia ci sono condizioni comportamentali che possono favorirla anche in soggetti molto più giovani, quali spesso sono i fumatori. I fattori di rischio maggiore sono il fumo, il diabete, l’ipertensione, l’ipercolesterolemia.
Diabete – Questa malattia è dovuta alla carenza di insulina o al suo errato impiego da parte dell’organismo, per cui il livello di glucosio (il principale zucchero che l’organismo impiega e che circola nel sangue) nel sangue è alto e le cellule lo usano poco e male; la conseguenza è che i vasi, soprattutto quelli piccoli, si alterano riducendo il flusso di sangue e la conduzione degli stimoli nei nervi si altera impedendo la attività regolativa anche dei nervi che governano l’erezione.
Farmaci – Esistono numerosi farmaci che inducono direttamente o indirettamente le disfunzioni dell’erezione, compresi quelli per la cura dell’ipertensione, le patologie cardiovascolari, gli antidepressivi ed i tranquillanti, i sedativi, oltre ovviamente l’impiego continuo degli alcoolici, del fumo e delle droghe che nel medio-lungo periodo di tempo producono lesioni neurovascolari.
Squilibri Endocrini – Sono poco frequenti (meno del 5%) le cause ormonali responsabili delle disfunziooni erettive. La carenza di testosterone (nella sua forma attiva il diidrotestosterone, DHT), è molto rara e deve essere consistente (il livello ematico del testosterone deve essere minore di 2 ng/ml, del DHT minore di 30 pg/ml) può indurre la riduzione della libido (il desiderio sessuale) e quindi della risposta erettile. L’eccesso stabile di prolattina (oltre i 30 ng/ml in condizioni di rilassamento e assenza di assunzione di farmaci) induce la riduzione della risposta erettile con un meccanismo neurale ed endocrino abbastanza complesso.
Cause Neurologiche – Le lesioni del midollo spinale e le lesioni cerebrali, a causa dell’interruzione dei circuiti di controllo dell’erezione e degli stimoli sensoriali è responsabile, della disfunzione erettile. Tra queste le più frequenti sono comunque patologie gravi quali la paraplagia, l’infarto cerebrale, la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson e di Alzheimer..
Traumi e Chirurgia Pelvica – I traumi della regione lombosacrale e pelvica possono indurre lesioni nel midollo spinale corrispondente e nella rete neuronale pelvica cosicché, sia in modo temporaneo che definitivo, si determina la disfunzione erettile. Analogamente può accadere alla rete vascolare con riduzione del sangue in afflusso (arterioso) e aumento del sangue in deflusso (venoso). Gli interventi chirurgici al colon, in particolare al retto-sigma, alla prostata, alla vescica possono indurre lesioni alla rete neurovascolare pelvica con conseguente disfunzione erettile: ciò può accadere per inevitabili ragioni tecniche o per carente cura nel preservare tale rete, tantoché la tendenza attuale è quella di cercare di preservarla il più possibile; i danni temporanei possono dare difetto dell’erezione per circa 2 anni regredendo totalmente o parzialmente anche in tempi minori. La cistectomia e la prostatectomia radicale conseguenti al cancro rimuovono i circuiti nervosi di controllo dell’erezione, ma non quelli relativi all’induzione dell’orgasmo, cosicché pur mancando la prima, non diviene carente il secondo, se non per pure ragioni psicodinamiche.
Malattia di Peyronie – E’ una rara condizione infiammatoria di natura non chiara (microtraumi ripetuti, reazioni auto/disimmuni, alterazioni metaboliche locali) che determina riparazioni cicatriziali retrattive che rendono rigida la zona interessata dei corpi cavernosi impedendone l’espansione erettile; quando è localizzata in una piccola area induce ipercurvatura con concavità dalla parte della lesione; quando più estesa induce un difetto nell’espansione del/dei corpi cavernosi e relativa disfunzione erettile. La rigidità può indurre anche un consistente dolore anche per lesioni piccole che generano disfunzione erettile di tipo protettivo.
Insufficienza Venosa – Quando le vene ed il loro sistema di valvole non sono in grado di trattenere il sangue nel pene, l’erezione si attiva, ma non rimane stabile. Le ragioni di tale effetto sono dovute a lesioni venose determinate da cause diverse sia organiche che psicodinamiche.
Congestione Pelvica – La rete venosa pelvica drena il sangue dal retto-sigma, dai testicoli, dalla prostata, dalla vescica ed è una rete di sfogo delle tensioni venose dell’addome superiore (fegato e milza in particolare). I processi disfunzionali ed infiammatori di tali organi, in particolare del retto-sigma e della prostata inducono, generalmente sui tempi medi, la congestione venoso-linfatica dell’area con determinazione dello squlibrio circolatorio e dei meccanismi di drenaggio cosicché si attivano stimoli protettivi e meccanismi di carente tenuta venosa che portano alla disfunzione erettile o al suo opposto acuto (erezione persistente con trombosi dei corpi cavernosi, il priapismo) che poi rievolve in insufficienza venosa. Alla disfunzione erettile può essere associata la presenza di emorroidi.
Cause Psicologiche - La depressione, i sensi di colpa, le preoccupazioni, lo stress, l’ansia concorrono ad inibire la risposta erettile e la libido (desiderio sessuale). Frequentemente ciò è dovuto alla comparsa di disfunzione erettile per una o più delle cause precedenti, attivando il quadro persistente di disfunzione erettile da paura per la prestazione… una specie di circuito che tende a chiudersi su sé stesso. Tale situazione finisce per amplificare le vere ragioni della disfunzione erettile.
Terapia. La accurata valutazione clinica e anamnestica dei dati comportamentali e terapeutici danno indicazioni relative alle possibili cause che poi devono essere indagate con gli specifici esami in relazione a quanto emerso come maggiore probabilità prima e per passi successivi per le ragioni meno probabili. La accurata sintesi dei dati raccolti consentirà di definire il quadro complessivo, senza sottovalutazioni, da sottoporre a terapia.
Esami sul sangue e sulle urine – I test sul sangue possono essere utili per determinare le condizioni generali che interferiscono con la capacità erettile: ove le condizioni cliniche lo richiedano possono essere determinati i livelli ormonali ( DHT, LH, FSH, prolattina, talvolta degli ormoni tiroidei) in almeno 3 campionature, tenendo conto degli stati di stress; i livelli di colesterolo e trigliceridi, di glucosio, le transaminasi e la bilirubina, il profilo proteico, il livello di creatinina. Altri parametri utili sono l’esame delle urine e l’emocromo. Tutti i test indicati servono a verificare le eventuali ragioni extragenitali della disfunzione erettile.
Test di funzionalità erettile – sono i test che verificano il flusso di sangue nel pene e nei vasi di afflusso e deflusso (rete perlvica ed iliaca), la conduzione degli impulsi nei nervi, il tono muscolare, lo stato strutturale dei tessuti penieni e degli organi dell’area pelvica:
1. Ecografia Dinamica Peniena
2. Cavernosografia Dinamica
3. Conduzione dei nervi penieni
4. Rilevazione delle erezioni notturne
5. Esame della prostata e dei testicoli
Il riequilibrio nutrizionale comprende: mangiare cibi freschi e completi, non trattati, di buona digeribilità e senza eccessi, tra cui frutta (in particolare frutta rossa quali i frutti di bosco o ricca in vitamina C) e verdura, prodotti da grano integrale, pesce e carne, olio di oliva extravergine:
• evitare fritti e cibi troppo elaborati o trattati ed eliminare i cibi che inducono allergie o intolleranze quando queste hanno base non curabile;
• bere molta acqua (in media 2-3 litri al giorno) così da mantenere alta la diuresi e quasi trasparente l’urina (azione depurativa ed idratante).
L’uso dei fitoterapici può essere utile, ove ben selezionati ed adeguatamente preparati, per integrare la terapia principale o per il trattamento di consolidamento o richiamo quando sia necessario e non sia indispensabile la terapia principale. E’ importante che i fitoterapici siano di elevata qualità e di adeguata preparazione. La scelta e la composizione, il dosaggio devono essere definiti dall’andrologo o da un medico fitoterapeuta. Tra i fitoterapici principali per la disfunzione erettile sono impiegabili il ginseng asiatico, la damiana, la catuaba, il ginko biloba, la muira puama, il guaranà, la maca.
L’attività fisica generale mantiene efficiente il sistema cardiovascolare e scheletrico-muscolare, concorre al rilassamento ed al sonno equilibrato, mantiene equilibrato il peso corporeo ed efficiente la distribuzione energetica corporea.
Gli esercizi di ritonificazione pelvica migliorano i flussi ematolinfatici dell’area pelvica ed il tono ed il controllo della muscolatura perineale.
L’omeopatia con l’impiego di specifici preparati definiti per tipo e dosi di somministrazione da un medico o andrologo omeopata può essere utile nel trattamento della disfunzione erettile, pur spesso richiedendo tempi molto lunghi.
Il termine disfunzione erettile è migliore del termine impotenza, perché definisce più precisamente la natura di questa disfunzione sessuale. Numerosi fattori fisici e psicologi sono coinvolti nella normale funzione erettile, compresi i fattori neurologici, vascolari, ormonali e cavernosi. Alterazioni di uno o più di questi fattori possono provocare una DE. Per semplicità, la disfunzione erettile frequentemente è classificata come:
• organica, dovuta ad alterazioni o a lesioni vascolari, neurologiche, ormonali o cavernose;
• psicogena, dovuta ad un'inibizione centrale dei meccanismi dell'erezione, in assenza di una causa organica rilevabile;
• mista, organica+psicogena, dovuta a una combinazione di fat tori organici e psicogeni.
Nella maggioranza dei pazienti con disfunzione erettile è presente una combinazione di fattori organici e psicogeni. Secondo un'analisi dei dati provenienti da 6 studi clinici condotti negli ultimi 10 anni, nel 78% circa degli uomini con disfunzione erettile sono stati rilevati fattori organici con o senza fattori psicogeni. E’ comunque importante notare che le classificazioni eziologiche sono relativamente semplicistiche. Infatti, la presenza di un'alterazione organica in caso di disfunzione erettile non esclude cause psicologiche concomitanti. Per contro il mancato rilievo di una causa organica non conferma, di per sé, l'origine esclusivamente psicogena della disfunzione erettile.
Cause. Le cause organiche e psicologiche possono agire separatamente o in concorso tra loro o in differenti successioni temporali, anche sovrapponendosi le une alle altre.
• Malattie Vascolari.
• Diabete.
• Farmaci.
• Squilibri Endocrini.
• Cause Neurologiche
• Traumi e Chirurgia Pelvica.
• Malattia di Peyronie.
• Insufficienza Venosa.
• Congestione Pelvica.
• Cause Psicologiche e Stress.
Malattie Vascolari – L’arteriosclerosi, ovvero l’irrigidimento e la restrizione delle arterie, causa la riduzione del flusso del sangue nella rete vascolare corporea, ma anche nelle arterie di apporto al pene, con conseguente riduzione dell’afflusso di sangue al pene e quindi all’impotenza erettile. E’ connessa all’età e pertanto è la ragione dell’impotenza in circa il 60% degli uomini con più di 60 anni; tuttavia ci sono condizioni comportamentali che possono favorirla anche in soggetti molto più giovani, quali spesso sono i fumatori. I fattori di rischio maggiore sono il fumo, il diabete, l’ipertensione, l’ipercolesterolemia.
Diabete – Questa malattia è dovuta alla carenza di insulina o al suo errato impiego da parte dell’organismo, per cui il livello di glucosio (il principale zucchero che l’organismo impiega e che circola nel sangue) nel sangue è alto e le cellule lo usano poco e male; la conseguenza è che i vasi, soprattutto quelli piccoli, si alterano riducendo il flusso di sangue e la conduzione degli stimoli nei nervi si altera impedendo la attività regolativa anche dei nervi che governano l’erezione.
Farmaci – Esistono numerosi farmaci che inducono direttamente o indirettamente le disfunzioni dell’erezione, compresi quelli per la cura dell’ipertensione, le patologie cardiovascolari, gli antidepressivi ed i tranquillanti, i sedativi, oltre ovviamente l’impiego continuo degli alcoolici, del fumo e delle droghe che nel medio-lungo periodo di tempo producono lesioni neurovascolari.
Squilibri Endocrini – Sono poco frequenti (meno del 5%) le cause ormonali responsabili delle disfunziooni erettive. La carenza di testosterone (nella sua forma attiva il diidrotestosterone, DHT), è molto rara e deve essere consistente (il livello ematico del testosterone deve essere minore di 2 ng/ml, del DHT minore di 30 pg/ml) può indurre la riduzione della libido (il desiderio sessuale) e quindi della risposta erettile. L’eccesso stabile di prolattina (oltre i 30 ng/ml in condizioni di rilassamento e assenza di assunzione di farmaci) induce la riduzione della risposta erettile con un meccanismo neurale ed endocrino abbastanza complesso.
Cause Neurologiche – Le lesioni del midollo spinale e le lesioni cerebrali, a causa dell’interruzione dei circuiti di controllo dell’erezione e degli stimoli sensoriali è responsabile, della disfunzione erettile. Tra queste le più frequenti sono comunque patologie gravi quali la paraplagia, l’infarto cerebrale, la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson e di Alzheimer..
Traumi e Chirurgia Pelvica – I traumi della regione lombosacrale e pelvica possono indurre lesioni nel midollo spinale corrispondente e nella rete neuronale pelvica cosicché, sia in modo temporaneo che definitivo, si determina la disfunzione erettile. Analogamente può accadere alla rete vascolare con riduzione del sangue in afflusso (arterioso) e aumento del sangue in deflusso (venoso). Gli interventi chirurgici al colon, in particolare al retto-sigma, alla prostata, alla vescica possono indurre lesioni alla rete neurovascolare pelvica con conseguente disfunzione erettile: ciò può accadere per inevitabili ragioni tecniche o per carente cura nel preservare tale rete, tantoché la tendenza attuale è quella di cercare di preservarla il più possibile; i danni temporanei possono dare difetto dell’erezione per circa 2 anni regredendo totalmente o parzialmente anche in tempi minori. La cistectomia e la prostatectomia radicale conseguenti al cancro rimuovono i circuiti nervosi di controllo dell’erezione, ma non quelli relativi all’induzione dell’orgasmo, cosicché pur mancando la prima, non diviene carente il secondo, se non per pure ragioni psicodinamiche.
Malattia di Peyronie – E’ una rara condizione infiammatoria di natura non chiara (microtraumi ripetuti, reazioni auto/disimmuni, alterazioni metaboliche locali) che determina riparazioni cicatriziali retrattive che rendono rigida la zona interessata dei corpi cavernosi impedendone l’espansione erettile; quando è localizzata in una piccola area induce ipercurvatura con concavità dalla parte della lesione; quando più estesa induce un difetto nell’espansione del/dei corpi cavernosi e relativa disfunzione erettile. La rigidità può indurre anche un consistente dolore anche per lesioni piccole che generano disfunzione erettile di tipo protettivo.
Insufficienza Venosa – Quando le vene ed il loro sistema di valvole non sono in grado di trattenere il sangue nel pene, l’erezione si attiva, ma non rimane stabile. Le ragioni di tale effetto sono dovute a lesioni venose determinate da cause diverse sia organiche che psicodinamiche.
Congestione Pelvica – La rete venosa pelvica drena il sangue dal retto-sigma, dai testicoli, dalla prostata, dalla vescica ed è una rete di sfogo delle tensioni venose dell’addome superiore (fegato e milza in particolare). I processi disfunzionali ed infiammatori di tali organi, in particolare del retto-sigma e della prostata inducono, generalmente sui tempi medi, la congestione venoso-linfatica dell’area con determinazione dello squlibrio circolatorio e dei meccanismi di drenaggio cosicché si attivano stimoli protettivi e meccanismi di carente tenuta venosa che portano alla disfunzione erettile o al suo opposto acuto (erezione persistente con trombosi dei corpi cavernosi, il priapismo) che poi rievolve in insufficienza venosa. Alla disfunzione erettile può essere associata la presenza di emorroidi.
Cause Psicologiche - La depressione, i sensi di colpa, le preoccupazioni, lo stress, l’ansia concorrono ad inibire la risposta erettile e la libido (desiderio sessuale). Frequentemente ciò è dovuto alla comparsa di disfunzione erettile per una o più delle cause precedenti, attivando il quadro persistente di disfunzione erettile da paura per la prestazione… una specie di circuito che tende a chiudersi su sé stesso. Tale situazione finisce per amplificare le vere ragioni della disfunzione erettile.
Terapia. La accurata valutazione clinica e anamnestica dei dati comportamentali e terapeutici danno indicazioni relative alle possibili cause che poi devono essere indagate con gli specifici esami in relazione a quanto emerso come maggiore probabilità prima e per passi successivi per le ragioni meno probabili. La accurata sintesi dei dati raccolti consentirà di definire il quadro complessivo, senza sottovalutazioni, da sottoporre a terapia.
Esami sul sangue e sulle urine – I test sul sangue possono essere utili per determinare le condizioni generali che interferiscono con la capacità erettile: ove le condizioni cliniche lo richiedano possono essere determinati i livelli ormonali ( DHT, LH, FSH, prolattina, talvolta degli ormoni tiroidei) in almeno 3 campionature, tenendo conto degli stati di stress; i livelli di colesterolo e trigliceridi, di glucosio, le transaminasi e la bilirubina, il profilo proteico, il livello di creatinina. Altri parametri utili sono l’esame delle urine e l’emocromo. Tutti i test indicati servono a verificare le eventuali ragioni extragenitali della disfunzione erettile.
Test di funzionalità erettile – sono i test che verificano il flusso di sangue nel pene e nei vasi di afflusso e deflusso (rete perlvica ed iliaca), la conduzione degli impulsi nei nervi, il tono muscolare, lo stato strutturale dei tessuti penieni e degli organi dell’area pelvica:
1. Ecografia Dinamica Peniena
2. Cavernosografia Dinamica
3. Conduzione dei nervi penieni
4. Rilevazione delle erezioni notturne
5. Esame della prostata e dei testicoli
Il riequilibrio nutrizionale comprende: mangiare cibi freschi e completi, non trattati, di buona digeribilità e senza eccessi, tra cui frutta (in particolare frutta rossa quali i frutti di bosco o ricca in vitamina C) e verdura, prodotti da grano integrale, pesce e carne, olio di oliva extravergine:
• evitare fritti e cibi troppo elaborati o trattati ed eliminare i cibi che inducono allergie o intolleranze quando queste hanno base non curabile;
• bere molta acqua (in media 2-3 litri al giorno) così da mantenere alta la diuresi e quasi trasparente l’urina (azione depurativa ed idratante).
L’uso dei fitoterapici può essere utile, ove ben selezionati ed adeguatamente preparati, per integrare la terapia principale o per il trattamento di consolidamento o richiamo quando sia necessario e non sia indispensabile la terapia principale. E’ importante che i fitoterapici siano di elevata qualità e di adeguata preparazione. La scelta e la composizione, il dosaggio devono essere definiti dall’andrologo o da un medico fitoterapeuta. Tra i fitoterapici principali per la disfunzione erettile sono impiegabili il ginseng asiatico, la damiana, la catuaba, il ginko biloba, la muira puama, il guaranà, la maca.
L’attività fisica generale mantiene efficiente il sistema cardiovascolare e scheletrico-muscolare, concorre al rilassamento ed al sonno equilibrato, mantiene equilibrato il peso corporeo ed efficiente la distribuzione energetica corporea.
Gli esercizi di ritonificazione pelvica migliorano i flussi ematolinfatici dell’area pelvica ed il tono ed il controllo della muscolatura perineale.
L’omeopatia con l’impiego di specifici preparati definiti per tipo e dosi di somministrazione da un medico o andrologo omeopata può essere utile nel trattamento della disfunzione erettile, pur spesso richiedendo tempi molto lunghi.
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