Disoccupazione record tra i giovani: uno su tre è senza lavoro

Kabullino

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4 Aprile 2009
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DATI ISTAT – Il tasso dei giovani (15-24 anni) senza lavoro nel novembre 2012 ha raggiunto il 37,1%: è record assoluto, ai massimi sia dalle serie mensili, cioè da gennaio 2004, sia dalle trimestrali, cominciate nel quarto trimestre 1992. Lo spiega l’Istat, secondo cui a novembre 2012 tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro, ovvero disoccupate, sono 641 mila e rappresentano il 10,6% della popolazione nella stessa fascia d’età.


QUASI TRE MILIONI DI DISOCCUPATI - Secondo il nostro Istituto di statistica, a novembre il numero complessivo dei disoccupati resta vicino a quota 2,9 milioni, precisamente sono pari a 2 milioni 870 mila. Il dato è in lieve calo (-2 mila unità) rispetto a ottobre del 2012, ma la diminuzione riguarda la sola componente femminile. Su base annua, viceversa, la disoccupazione cresce addirittura del 21,4%, ovvero di 507 mila unità.

IL DRAMMA DEI PRECARI - Nel terzo trimestre 2012 le figure lavorative a tempo pieno continuano a mostrare una forte caduta (-2,0%, pari a -398.000 unità rispetto allo stesso periodo di un anno prima). Il risultato riflette soprattutto il calo dei dipendenti a tempo indeterminato (-2,7%, pari a -347.000 unità), specie nelle costruzioni e nel settore dell’amministrazione pubblica. Prosegue, ininterrotta dal I trimestre 2010, la crescita degli occupati a tempo parziale che nel terzo trimestre 2012 manifesta un incremento su base annua dell’11,6% (+401.000 unità). L’aumento coinvolge le posizioni lavorative dipendenti maschili e, nei valori assoluti, soprattutto quelle femminili; in tre casi su quattro si tratta di part-time involontario, ossia dei lavori accettati in mancanza di occasioni di impiego a tempo pieno. Continua a crescere il numero dei dipendenti a termine (+3,5% pari a 83.000 unità), ma esclusivamente nelle posizioni a tempo parziale. Circa la metà dell’incremento del lavoro a termine interessa i giovani di età inferiore a 35 anni e caratterizza soprattutto il commercio e gli alberghi e ristorazione. L’incidenza dei dipendenti a termine sul totale degli occupati sale così al 10,7%. Significativo è anche l’aumento dei collaboratori (+11,6%, pari a 45.000 unità), concentrato nei servizi alle imprese e nell’assistenza sociale.

EUROZONA - Se in Italia la disoccupazione è un problema, non va meglio in Europa. Secondo l’Eurostat, nell’Eurozona a ottobre sono stati registrati 18,7 milioni di disoccupati, pari all’11,7% dato in crescita (+0,1 punti) rispetto al mese precedente. Su base annua l’aumento della disoccupazione è stato di +1,3 punti (10,4% a ottobre 2011), colpendo 2,16 milioni di persone in più in 12 mesi.

Fonte: oggi.it