ROMA - Giuseppe Schisano non c'è più. È nata Vittoria.
L'attore, noto volto televisivo e del grande schermo, ha cambiato sesso e a Domenica Live ha raccontato con profonda dignità e delicatezza la sua storia: «Parlo di Giuseppe in terza persona, come di un fratello che è partito e grazie al quale Vittoria ora è solare e vive serena».
"SOGNAVO IL CINEMA E I RUOLI DELLA LOREN". La passione per la recitazione nasce insieme alla coscienza di sentirsi donna: «A cinque anni dicevo di voler fare l'attore, per non dire voglio fare l'attrice, perché in realtà vedevo Sofia Loren e sognavo di interpretare un giorno quei ruoli».
Poi la consapevolezza lacerante di un'identità diversa dalla propria sessualità: «Ci sono persone che nascono in un corpo sbagliato, ma nessuno ce lo dice e ce lo insegna da piccoli, né la famiglia né la società. Ho iniziato a capire che mi sentivo imprigionata in un corpo che non era il mio da sempre. Ma ho iniziato a dirmelo l'anno scorso. Del resto, i miei punti di riferimento erano mia madre e mia sorella, a cui rubavo i rossetti di nascosto, e non mio padre».
"DOVEVO RECITARE OGNI ISTANTE". «Lavorando come attore, cercavo di esorcizzare Vittoria e di riconoscermi sempre di più nella mascolinità. Ma quando mi guardavo in faccia, impazzivo. Giuseppe, insomma, era costretto a recitare in continuazione, nella vita di ogni giorno, e lo faceva anche con finte fidanzate».
"MI CHIEDEVO: 'SONO OMOSESSUALE?'". «Quando provavo un desiderio, lo provavo per un uomo. Ho pensato di essere omosessuale, ma poi, le analisi hanno dimostrato che avevo il 70% di ormoni femminili dalla nascita. Non ho il pomo d'Adamo e sono nata con un'ovaia atrofizzata. Si pensa che fosse un parto gemellare da cui è nato un solo feto. Ma non mi sono mai sentita con una doppia sessualità: mi sono sempre sentita solo una donna, fisicamente e psicologicamente, nel corpo e nell'anima».
"I MIEI GENITORI HANNO CAPITO". «Mia madre doveva fare il funerale a suo figlio per fare nascere sua figlia. È stato molto doloroso, ma adesso parlo con lei come un'amica vera. Quando mio padre mi ha visto la prima volta così, con la gonna e i capelli lunghi, mi ha scambiato per mia sorella. Gli ho detto: 'No, papà. Sono Vittoria'. E lui mi ha risposto: 'Sei bellissima'».
E con le lacrime agli occhi: «È stato così bello, sentirglielo dire».
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