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Domini Nuovi.

Berti

Utente Attivo
Autore del topic
21 Agosto 2007
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Presto si avrà la sceta di avere un sito personale "Diverso".
Difatti alle solite scelte .it, .org, .com, .net, si potrà crearne uno Qualsiasi.
Facciamo un esempio:
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Il servizio però non costerà come normali domini ma bensì 100 mila dollari.

Fonte: Tg5
 
In Euro Quanti Sarebbero 100 mila euro se nn sbaglio..O 200 mila ?
 
ma ke beepppata mi sembra una cosa inutile pagare così assai per un dominio come vojo faccio prima a fà .it o uno di quelli non a pagamento tipo .altervista.org :P
 
si bhe in effetti io diko pagare x dei domini che poi sono tutti strani e nn ci capisci un accidenti quando puoi usare i domini classici semplici e gratuiti xD
 
se è 100'000 dollari è ben diverso -.-trasformalo in lire ke verrebbe sui 10'000,in euro sarebbe sui 5 mila o robe così ma nn 100'000 -.- devi essere berlusconi x farti un web xD
 
ma che schifo -.-

le sigle classiche vanbno più che bene!

adesso spunteranno siti come
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bleah -.-
 
xD comunque ne gireranno pochi... 100 mila dollari?? :shock
 
ecco vagando per internet ho trovato la news :-)

In aggiunta ai vari .com e .it, dall'anno prossimo si potranno usare nomi comuni, di aziende e anche nomi propri e c'è già chi teme una crescita esponenziale del fenomeno del cybersquatting.

[ZEUS News -
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- 27-06-2008]

Foto via FotoliaIcann, l'ente che gestisce l'assegnazione dei nomi di dominio, ha dato il via libera per quella che già viene definita come "la più grande rivoluzione per un sistema che viene usato da 25 anni", ossia l'apertura a centinaia e forse migliaia nuovi domini di primo livello.

Non ci saranno più solo i familiari .org, .com, .edu (per non parlare di tutti i Tld nazionali come .it, .eu, .de), ma dal 2009 esisterà la possibilità di avere un indirizzo che termina con nomi comuni, di compagnie o anche nomi propri: prepariamoci e vedere nomi come microsoft.paris per la sede parigina dell'azienda di Redmond o magari anche un mario.rossi.

I dettagli non sono ancora definiti: a questo serviranno i prossimi tre o quattro mesi, utili anche per chiarire le perplessità che già sono state avanzate. Se è vero che questa modifica apre le porte per una serie di nomi di dominio praticamente infinita, visto che quelli attuali stanno finendo (un po' come avviene per gli indirizzi IPv4, che si prevede finiranno nel 2011), è anche vero che ci sono alcuni pericoli sui quali occorrerà vigilare.

Primo tra tutti il pericolo del cybersquatting: per raggiungere, tanto per riutilizzare un esempio già fatto, il sito della sede parigina di Microsoft, occorrerà digitare
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o
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Le aziende registreranno, come peraltro già spesso avviene ora, tutte le possibili varianti (che potranno essere davvero tante) spendendo una fortuna o lasceranno gli utenti alla mercé di imbroglioni e profittatori perché non possono dissanguarsi in questo modo?

L'Icann, dal canto suo, ha promesso di "limitare l'abusiva registrazione di nomi per gli indirizzi web". Come, ancora non si sa: se poi si tratterà di una misura efficace, bisognerà vederla alla prova del tempo.

Molte aziende, in ogni modo, sono estremamente favorevoli a questa novità: prima tra tutte eBay, che da tempo sogna il proprio dominio, ma anche diverse città aspettano con ansia i vari .berlin o .nyc. Altre hanno già fatto a modo loro, come Los Angeles che si è accordata con il Laos per usare il Tld di quella nazione, .la.

I costi, d'altra parte, forse non saranno poi così economici: si potrebbe anche arrivare a 100.000 dollari per dominio, prezzo che potrebbe far sfumare il sogno di mario.rossi.

Inoltre Icann ha anche precisato che non concederà l'assegnazione di domini che rimandino a questioni morali o di sicurezza: se ciò ha rassicurato alcuni, ha fatto temere altri per l'istituzione di una sorta di censura che decida a proprio insindacabile giudizio che cosa possa essere usato e che cosa no.

Per adesso, comunque, c'è solo tanto fermento per la rivoluzione imminente, che porterà con sé anche la possibilità di nomi di dominio che non usano l'alfabeto latino, come richiesto da alcune nazioni. Intanto, si può immaginare che il passaggio a IPv6 si farà sempre più necessario.

FONTE : Zeus News 27/6/2008 h 17
 
Non più solo .net o .com: presto sulla rete compariranno indirizzi con estensioni di ogni tipo, da .buongiorno a .amore fino ad arrivare a qualunque cosa la fantasia ci suggerisca. E' questa l'ultima novità che, in occasione della trentaduesima riunione internazionale di Parigi, l'Icann, l'organizzazione statunitense che controlla la gestione degli indirizzi internet, ha proposto e vorrebbe attuare entro il 2009.

Se, come molto probabile, il Consiglio d'amministrazione di Icann darà il via libera definitivo, le nuove denominazioni saranno online già a partire dai primi mesi del prossimo anno. La necessità di questa rivoluzione deriva dal fatto che il numero attuale dei domini internet .net o .com (162 milioni), sarebbe predominante rispetto alle 250 estensioni disponibili (come .it e .fr, tra quelle nazionali e .org .edu e .info, tra quelle tematiche). Grandi aziende, città, organizzazioni internazionali, gruppi religiosi, e anche privati cittadini, chiunque potrà avere il proprio indirizzo Internet con il proprio nome come estensione. Certo, a patto che se lo possa permettere: un dossier di richiesta per una nuova estensione, secondo le previsioni dell'autorità di denominazione per i domini francesi (Afnic), costerà decine di migliaia di dollari, e dovrà dimostrare la solidità finanziaria e la competenza tecnica del richiedente.

Ma questa non è l'unica novità, l'Icann ha infatti anticipato alla riunione parigina che la rete farà un ulteriore balzo in avanti permettendo la registrazione anche a tutti quegli indirizzi web in caratteri non latini, come il cinese o l'arabo. Fino a oggi, infatti, chi utilizzava questi alfabeti era costretto a utilizzare dei patch, ovvero dei correttivi logici, che permettessero di traslitterare i nomi dei domini e poterli così rendere accessibili da tutti sulla rete.

L'idea dei nuovi domini sembra piacere già a molti anche se con la novità si sollevano, come inevitabile, tutti i dubbi del caso. Il problema dei diritti d'autore pare essere proprio uno di questi. Come evitare, ad esempio, che una persona qualsiasi registri un indirizzo Internet utilizzando come estensione una marca molto nota o il nome di una celebrità? In proposito, l'Icann non ha fornito risposte ufficiali, ma di certo non potrà trascurare quella che già molte aziende vedono come una minaccia
Fonte:"TgCom"
 
sono tutti sballati sti americani :S

solo bill gates e richard stallman potranno avere un dominio del genere :emoji_relieved:




P.S. Stallman è il creatore dell' Open Source ;)