Già dalla pubblicazione, nel 1897, il romanzo di Bram Stoker, incentrato sulla figura misteriosa e inquietante di Dracula, aveva raggiunto un buon successo letterario, che è andato via via rafforzandosi. Un forte impulso alla fama del testo, che più di ogni altro ha reso leggendario il mito del vampiro, è stato poi dato dalle innumerevoli trasposizioni cinematografiche dedicate alla figura di Dracula. Molti film devono certamente rendere grazie a questo straordinario romanzo per l'ispirazione da esso trattata, ma pochi lo hanno saputo ricompensare con una certa fedeltà di contenuti; i più, infatti, ne hanno stravolto la trama e il protagonista, in genere presentato come una figura repellente, totalmente priva di fascino: spesso ha mani simili ad artigli, orecchie a punta e lo sguardo che si perde nel pallore spettrale del volto. Dobbiamo attendere che un maestro come Francis Ford Coppola vi attinga a piene mani tutta la forza creativa necessaria a partorire il suo ennesimo capolavoro, perché la personificazione di Dracula riprenda il particolare spessore e vigore trasmessi attraverso le pagine dello scrittore irlandese. È il 1992 e sul grande schermo campeggiano le immagini di questo kolossal americano, dalle atmosfere grandiose e tecnicamente impeccabile: da subito si assicura il consenso del pubblico, conquistando anche la critica e ben tre premi Oscar. Nel corso del film assistiamo all’interpretazione di un camaleontico Gary Oldman che, nonostante continue trasformazioni diabolico - zoologiche, non incarna riduttivamente un vampiro-mostro, ma una creatura sofisticata e dalla forte carica erotica. Il suo Dracula è un angelo dannato, punito per essersi allontanato dalla luce divina abbracciando le tenebre del male, ma che un tempo era un valente condottiero. È un dolente eroe romantico alla disperata ricerca dell’amore della sua Elisabetta, la sposa suicida che lui vede rincarnata in Mina Murray (che nel film ha il volto di Winona Ryder). Il personaggio di Mina è allo stesso tempo un elemento di continuità e di distacco rispetto al testo originale: in realtà Bram Stoker non vedeva in lei l’infelice compagna di Dracula, ma solo una donna forte, volitiva e intraprendente, promessa sposa all’avvocato Jonathan Harker (portato sulla scena da Keanu Reeves). Il genio di Coppola ha poi arricchito la trama con particolari elementi, creando nuovi parallelismi storici (per esempio chiama direttamente in causa il principe romeno Vlad III “l’impalatore”). Il cast stellare contribuisce a rendere indimenticabili molte scene del film, in particolare quelle di Anthony Hopkins che, nei panni di Abraham Van Helsing (vera e propria nemesi di Dracula), conquista gli spettatori con una recitazione d’effetto. La felice scelta degli attori aiuta Coppola a esasperare le ricercate atmosfere gotiche, proponendo prospettive caratterizzate da una forte connotazione erotica e da un salace humor nero.
