Due anziani uccisi in casa giallo a torre del greco

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Utente Senior
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19 Marzo 2009
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È tinto di giallo l'omicidio di Filiberto Sorrentino e Vincenza Marcianò, i due anziani coniugi trovati privi di vita nel loro appartamento al terzo piano di uno stabile posto all'interno del parco Giusy, un complesso residenziale di corso Vittorio Emanuele a Torre del Greco (Napoli). Il figlio della coppia, chiamato dai vicini che avvertivano cattivi odori provenire dall'appartamento e udivano la televisione ad alto volume anche di notte, quando ha aperto la porta di casa si è trovato di fronte due cadaveri. Il padre, 92enne, era seduto sul divano; la mamma, 80 anni, giaceva sul pavimento in cucina. Dopo aver chiamato il 118, sono state avvisate le forze dell'ordine: i carabinieri della compagnia centro (che indagano sul caso), poi i poliziotti. I corpi erano in avanzato stato di decomposizione: i due anziani erano morti da almeno tre-quattro giorni.

NESSUN MALORE... In un primo momento si era pensato ad un doppio malore, poi i carabinieri della Scientifica giunti da Napoli hanno sciolto ogni riserva: Filiberto Sorrentino e Vincenza Marcianò sono stati uccisi. Sul capo grosse ferite provocate da un corpo contundente, arma non trovata in casa nè nelle aree circostanti. Un duplice omicidio senza al momento una spiegazione: i due coniugi vivevano da soli e anche i vicini li definiscono «cordiali ma un po' schivi». Mentre qualcuno ricorda che Filiberto Sorrentino era un ex combattente di guerra, c'è chi riporta alla memoria la tragica morte di uno dei tre figli della coppia: Claudio Sorrentino era stato ucciso a 44 anni, il 7 marzo del 2000 con tre colpi di pistola sparati da distanza ravvicinata alle spalle e alla testa. Come un camorrista, ma non si trattava di un omicidio di stampo malavitoso: Sorrentino fu ucciso da Lorenzo Malvone, gioielliere allora 55enne caduto in disgrazia a causa di una rapina. Due malviventi nel 1998 gli avevano portato via una valigia contenente preziosi per 700 milioni di vecchie lire. Rapina della quale Malvone riteneva Sorrentino il mandante. Il 44enne era stato anche in carcere ma poi era tornato in libertà. E Malvone, dopo averlo incrociato, andò a prendere una pistola legalmente detenuta in casa e lo uccise.

VECCHIE STORIE... Quella vicenda ora torna di attualità, anche se i vicini non ne vogliono parlare: «Avevano provato a dimenticare quella triste pagina - dicono - ma spesso i loro silenzi valevano più di mille parole». I corpi dei due anziani sono rimasti nel loro appartamento per diverse ore, per consentire agli inquirenti e al magistrato di turno della Procura di Torre Annunziata, di eseguire tutti i rilievi del caso. I cadaveri sono stati portati via dopo le 17, a oltre cinque ore dalla tragica scoperta fatta dal figlio dei due anziani. Tanti gli interrogatori, compresi quelli dei vicini di casa che hanno raccontato di «aver sentito il volume della televisione alto, anche di notte. Abbiamo provato a farlo abbassare, bussando alla porta e picchiando sui muri. Ma senza ottenere risposte». Gli inquirenti non hanno rilevato segni di effrazione su porte e finestre. Probabilmente, dunque, Filiberto Sorrentino e Vincenza Marcianò hanno aperto la porta al loro assassino, che quasi sicuramente conoscevano bene. I carabinieri hanno trovato alcuni cassetti sotto sopra, ma all'apparenza non mancava nulla. Per questo motivo restano in piedi tutte le possibili ipotesi.

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