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MaT96
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TOKIO, Giappone -- L'impresa ha del clamoroso anche se, da un certo punto di vista, mette i brividi. Stando a quanto affermato, un gruppo di scienziati giapponesi è riuscito a riprodurre sulla schermo le immagini prodotte dalla mente umana.
L'esperimento, condotto dai ricercatori dei Laboratori di neuroscienza computazionale Atr di Kyoto, ha dimostrato la possibilità di ricostruire varie immagini viste da una persona analizzando il suo flusso sanguigno cerebrale.
Per realizzare l'esperimanto è stata utilizzata una macchina di risonanza magnetica (fMRI). Attraverso il complesso dispositivo sono state mappati i cambiamenti del flusso sagnuigno al variare delle immagini percepite dal soggetto in un periodo di tempo di 12 secondi.
Nel frattempo un computer analizzava i dati e associava le variazioni. Poi al soggetto è stata sottoposta una nuova serie di immagini e le lettere dell'alfabeto. Ebbene, il computer è stato in grado di ricostruire quel la persona stava vedendo, analizzando solo la sua attività cerebrale.
Si tratta di un risultato clamoroso, che apre le porte ad ulteriori migliaramenti. Finora la ricerca è stata condotta con 400 immagini in bianco e nero. Ma gli scienziati contano di arrivare a definire situazioni più complesse, fino a rappresentare le immagini del pensiero e persino i sogni entro i prossimi 10 anni.
I risultati dello studio sono stati pubblicati dalla rivista statunitense Neuron. Illimitato - quanto inquietante - il campo di applicazione. Si va dall'analisi dei processi mentali e creativi dei grandi artisti, alla cura delle allucinazioni e di patologie psichiatriche. Mentre gli scienziati pensano di estendere la ricerca anche a sentimenti e stati emozianali delle persone.
Fonte :
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L'esperimento, condotto dai ricercatori dei Laboratori di neuroscienza computazionale Atr di Kyoto, ha dimostrato la possibilità di ricostruire varie immagini viste da una persona analizzando il suo flusso sanguigno cerebrale.
Per realizzare l'esperimanto è stata utilizzata una macchina di risonanza magnetica (fMRI). Attraverso il complesso dispositivo sono state mappati i cambiamenti del flusso sagnuigno al variare delle immagini percepite dal soggetto in un periodo di tempo di 12 secondi.
Nel frattempo un computer analizzava i dati e associava le variazioni. Poi al soggetto è stata sottoposta una nuova serie di immagini e le lettere dell'alfabeto. Ebbene, il computer è stato in grado di ricostruire quel la persona stava vedendo, analizzando solo la sua attività cerebrale.
Si tratta di un risultato clamoroso, che apre le porte ad ulteriori migliaramenti. Finora la ricerca è stata condotta con 400 immagini in bianco e nero. Ma gli scienziati contano di arrivare a definire situazioni più complesse, fino a rappresentare le immagini del pensiero e persino i sogni entro i prossimi 10 anni.
I risultati dello studio sono stati pubblicati dalla rivista statunitense Neuron. Illimitato - quanto inquietante - il campo di applicazione. Si va dall'analisi dei processi mentali e creativi dei grandi artisti, alla cura delle allucinazioni e di patologie psichiatriche. Mentre gli scienziati pensano di estendere la ricerca anche a sentimenti e stati emozianali delle persone.
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