WASHINGTON, Usa -- E' stata conclusa con successo la prima fase di sperimentazione del nuovo farmaco contro l'epatite C scoperto nel 2008 da un team dell'università di Cardiff, in Gran Bretagna.
La molecola, chiamata INX-189, ha avuto il via libera per la sperimentazione sugli uomini dalla Food and Drug Administration (Fda). l'ente americano di controllo dei farmaci e non solo, dopo che i primi test di laboratorio hanno confermato la sicurezza e l'efficacia contro il virus che causa l'epatite C.
La patologia del fegato è responsabile di 170 milioni di casi nel mondo e può provocare cancro al fegato e cirrosi. Ebbene, in laboratorio, l'INX-189 ha ucciso il 90 per cento del virus pur utilizzato a basse concentrazioni.
"Crediamo che il farmaco offra una possibilità di maggiore efficacia contro l'epatite - afferma Chris McGuigan, che guida il team di ricerca - con un'azione più rapida e minori effetti collaterali rispetto alle terapie esistenti".
Il farmaco, per il quale è stato depositato all'inizio dell'anno un brevetto congiunto dell'università di Cardiff e dell'azienda farmaceutica statunitense Inhibitex, potrebbe essere somministrato in una singola dose giornaliera.
Fonte:
La molecola, chiamata INX-189, ha avuto il via libera per la sperimentazione sugli uomini dalla Food and Drug Administration (Fda). l'ente americano di controllo dei farmaci e non solo, dopo che i primi test di laboratorio hanno confermato la sicurezza e l'efficacia contro il virus che causa l'epatite C.
La patologia del fegato è responsabile di 170 milioni di casi nel mondo e può provocare cancro al fegato e cirrosi. Ebbene, in laboratorio, l'INX-189 ha ucciso il 90 per cento del virus pur utilizzato a basse concentrazioni.
"Crediamo che il farmaco offra una possibilità di maggiore efficacia contro l'epatite - afferma Chris McGuigan, che guida il team di ricerca - con un'azione più rapida e minori effetti collaterali rispetto alle terapie esistenti".
Il farmaco, per il quale è stato depositato all'inizio dell'anno un brevetto congiunto dell'università di Cardiff e dell'azienda farmaceutica statunitense Inhibitex, potrebbe essere somministrato in una singola dose giornaliera.
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